Sciacalli e prudenti, il Pd di Cassino si divide

La rottura verticale del sindaco di Cassino con Francesco De Angelis. Che però non è stata condivisa con tutto il Pd. Che ora si impone il silenzio. In attesa che la situazione si chiarisca. Prima di avviare il regolamento dei conti

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Divisi sotto lo stesso tetto politico. I Pd a Cassino ora sono due. E l’impressione è che si stiano preparando al confronto. Senza sconti. Questione di poco: il tempo che il sindaco Enzo Salera torni dalle ferie; il tempo che il sostituto procuratore di Frosinone finisca di ascoltare i protagonisti del Ruberti gate. E stabilisca se c’erano o no risvolti politici nel movimentato dopocena diventato celebre per il video pubblicato da Il Foglio in cui il capo di Gabinetto del sindaco di Roma Albino Ruberti pretende in maniera fragorosa le scuse in ginocchio da Vladimiro il fratello del presidente del Consorzio industriale Francesco De Angelis e dal sindaco di Giuliano di Roma Adriano Lampazzi, minacciando altrimenti di sparargli puntando verso di loro un ombrello.

I commenti a quell’episodio hanno messo a nudo la divisione nel Pd di Cassino. Evidente già nelle settimane scorse. Profonda ed al limite di rottura come non era possibile immaginare.

Tacete, non è tempo di scontri

Albino Ruberti © Livio Anticoli / Imagoeconomica

L’ordine è uno e uno soltanto: nessuna altra dichiarazione alla stampa in meritoal “Ruberti Gate“. Nessun altro post su Facebook. Nessun like. Basta con i commenti pubblici e possibilmente anche in privato. La richiesta è partita dalla Federazione provinciale dopo che il circolo Pd di Cassino nei giorni scorsi ha diramato una nota che più di qualcuno ha letto come un’azione di sciacallaggio.

Nessuna dichiarazione sulla vicenda” dice il sindaco Enzo Salera raggiunto al telefono mentre si gode una settimana di vacanze estive. Più di qualcuno ha visto però le impronte del primo cittadino nella nota diramata dal Pd, prima che lasciasse temporaneamente le redini del Comune al suo vice Francesco Carlino.

Il documento è firmato dal segretario Romeo Fionda e dal presidente Sergio Marandola (che è anche consigliere comunale del Pd di Cassino). Ma il Dna di Enzo Salera è nel passaggio in cui si legge che “quanto alla inopportunità politica di ricandidare ancora una volta Francesco De Angelis, in primis il sindaco di Cassino, Enzo Salera, nella sua qualità di dirigente di Partito, come pure altri dirigenti storici e militanti del Pd cittadino si erano pubblicamente espressi. Quindi si rimandano al mittente le speculazioni di chi, cercando di fare di tutt’erba un fascio, maldestramente cerca di trascinare anche il Partito di Cassino e finanche l’Amministrazione Comunale nelle responsabilità di tale increscioso episodio“. 

Roberto Gualtieri con Enzo Salera (Foto: Roberto Vettese)

E questo, effettivamente, è un fatto incontrovertibile. Il gelo tra Enzo Salera e la Federazione di Frosinone risale a prima della storia di quel video. Gelo che è diventato ostilità aperta nel momento in cui la Direzione Provinciale chiede all’unanimità la candidatura per Francesco De Angelis come capolista alla Camera nel Proporzionale Frosinone – Latina. Meno di 24 ore dopo quella richiesta Enzo Salera si dissocia e chiede la candidatura all’uninominale per il sindaco di Sant’Ambrogio Sergio Messore; potrebbe firmare per la candidatura di De Angelis, le due cose non sono incompatibili. Salera non lo fa. (Leggi qui: Quei siluri per affondare la candidatura di De Angelis).

Ma non è la posizione di tutti

Matteo D’Aliesio

Ma dietro i commenti a posteriori e dietro il niet alla candidatura c’è molto di personale e nulla di politico. E questo ha creato più di qualche malumore nel Pd di Cassino e nell’amministrazione comunale. Soprattutto per la mancata condivisione. Neanche il vicesegretario del Partito Matteo D’Aliesio, espressione dei Giovani Democratici, conosceva i contenuti del comunicato. Lo ha letto sui giornali.

Un comunicato, quello diramato dal Segretario e dal Presidente del Circolo del Pd, Romeo Fionda e Sergio Marandola che ha preceduto di poche ore il post pubblicato su Facebook dal braccio destro del sindaco, Danilo Grossi. Il coordinatore provinciale di Pop, il movimento che fa riferimento alla consigliera regionale Marta Bonafoni ha “rispolverato” il discorso di Enrico Berlinguer nel quale il leader comunista nel 1980 parlava della questione morale. Nessun riferimento esplicito ai protagonisti della vicenda del video. Ma i nomi non servono, è a tutti evidente il perché di quel post.

A gettare benzina sul fuoco ci pensa un altro fedelissimo di Enzo Salera, il coordinatore della sua lista civica Fernando Cardarelli. Che tuona: “Il PD della provincia di Frosinone è diventato incubo del Nazareno. Mi verrebbe da dire: e dov’è la novità?Alcuni di noi, a Cassino, lo diciamo da 20 anni. Ora sono curioso di vedere chi scende dal carro subito ( per la verità qualcosa abbiamo già visto )“.

Quelli che non scendono dal carro

Benedetto Leone

E invece c’è gente che dal carro non scende. Quelle dichiarazioni, rilasciate in quel preciso momento storico, sembrano una pugnalata alla schiena di un ferito.

Scende in campo un consigliere di Centrodestra, Benedetto Leone, per mostrare vicinanza ai vertici Dem di Frosinone: “Non è nella mia cultura politica attaccare nei momenti di debolezza gli avversari. Anzi sui cadaveri dei leoni festeggiano solo i cani credendo di aver vinto. Trovo imbarazzante che il Pd di Cassino ed esponenti dell’Amministrazione Salera ci vengano a parlare di questione morale, prendendo le distanze dal PD provinciale. È imbarazzante nel momento in cui sono stati in silenzio sul “presunto” scambio di voti e sulle 47 (almeno) firme false accertate dalla Procura di Cassino. Ma veramente Salera e compagni pensano di poter continuare a dare lezioni di moralità e presunta superiorità di etica, trasparenza e correttezza agli altri?“.

Il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo, leale con il sindaco sul piano amministrativo ma vicina sul piano politico al consigliere regionale Sara Battisti, sceglie la via del silenzio. Ma fonti ben informate fanno sapere che non ha preso affatto bene il comunicato stampa del circolo del Pd e il post di Danilo Grossi. “Pop pensasse a Pop. Quello che invece ci interessa sapere è con chi ha condiviso il documento il Circolo del Pd visto che noi consiglieri e assessori del Pd non sapevamo nulla” è quel che trapela dai pochissimi esponenti del Partito che si lasciano andare a qualche dichiarazione.

La foto con Mignanelli

Mignanelli e Di Rollo

Il “Ruberti Gate” a Cassino potrebbe accelerare un processo che era già in atto e si era alimentato nei giorni scorsi con le divisioni tra Barbara Di Rollo ed Enzo Salera in merito ai ringraziamenti a Sara Battisti per i finanziamenti regionali ottenuti dalla città. (Leggi qui: Quel post che innesca il focolaio di Cassino).

Non è un caso che il presidente del Consiglio si sia fatta immortalare su Facebook con Massimiliano Mignanelli, consigliere di opposizione (civico). I due hanno già condiviso un’esperienza insieme nel 2016 a sostegno di Francesco Mosillo: la candidatura che spaccò il centrosinistra contro il sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone. Quella spaccatura consegnò la città al centrodestra guidato da Carlo Maria D’Alessandro.

Le divisioni nel Pd di Cassino che si vanno acuendo. Anche perché nel Pd monta una protesta silenziosa nei confronti del sindaco accusato di circondarsi solo di yes man e cattivi consiglieri. Letta dall’altra parte: nle Pd di Cassino monta la protesta rumorosa nei confronti dei vertici Provinciali, accusati di voler tenere Cassino ai margini. Punti di vista. Diversi. Due Pd: sotto lo stesso tetto.