Sciscione torna con il Carroccio per conquistare il Comune

Patto tra Lega-Forza Italia da un lato e l'editore Gianfranco Sciscione dall'altro. Alleati contro Roberta Tintari. Apparentamento a pieno titolo

C’eravamo tanto amati e… si ameranno ancora. L’editore televisivo Gianfranco Sciscione e la Lega tornano insieme: si erano divisi un paio di mesi fa quando a Sciscione era stato chiaro che il Carroccio non avrebbe scelto lui come candidato sindaco di Terracina.

Un affronto insopportabile, dal suo punto di vista. Perché lui è il presidente uscente del Consiglio Comunale, fino a quel momento aveva un rapporto splendido ed intenso con i vertici leghisti. E invece… nemmeno una telefonata, almeno per salvare le apparenze. Così aveva deciso di rompere gli indugi: candidandosi da solo, a capo di un suo schieramento civico. (Leggi qui Lega-FdI, scontro frontale. E Sciscione annuncia il suo 4 luglio).

Di nuovo insieme

Il momento della firma tra Sciscione e Giuliani

Tutto come previsto. O quasi. Nel nome del “bene della cittàche suona sempre piacevole: come il nero ‘sta bene su tutto‘ e non passa mai di moda. Un po’ come “lo facciamo contro le ammucchiate in cui c’è tutto”.

Nell’ex cinema Fontana – ora diventato la galleria “Leila” in via Roma, in pieno centro a Terracina – in mattinata è stato celebrato il matrimonio politico tra Lega-Forza Italia da un lato e la civica di Sciscione dall’altro. L’editore si impegna a sostenere l’elezione a sindaco di Valentino Giuliani: capogruppo del Carroccio, arrivato al ballottaggio contro il sindaco uscente Roberta Tintari. (Il golpe di Fondi, la salita di Terracina: i veleni nelle urne).

Un apparentamento ufficiale, non solo un patto tra gentiluomini. Anche se l’apparentamento formale prevede la cessione di alcuni posti in Aula. In caso di vittoria nel turno di ballottaggio del 5 ottobre La Lega lascerà due seggi a Sciscione.

Sciscione torna a casa

La foto dopo la firma dell’accordo

Da un punto di vista politico Gianfranco Sciscione è come se fosse tornato praticamente a casa. Nel senso che con questa operazione torna a condividere gli obiettivi del Carroccio, mentre fino a pochi giorni fa erano in campo con obiettivi divergenti. “Si è vero, voto Lega dalle Regionali e dalle Politiche del 4 marzo 2018”.

Nel panorama terracinese la Civica di Sciscione era rimasta l’ultima opzione per Lega e Forza Italia. Per raggiungere due obiettivi: inviare agli elettori un segnale di unità e di aggregazione; tentare una difficile ma non impossibile rimonta contro l’attuale sindaco Roberta Tintari che domenica e lunedì ha sfiuorato la vittoria al primo turno.

La candidata di Fdi, Cambiano con Toti e due liste civiche durante lo spoglio di martedì si è fermata a quota 10.050 preferenze pari al 43,76%  . Sono oltre duemila voti in più di quelli presi dal candidato espresso dalla Lega (7777 pari al 33,86%).

Il ritorno a casa è stato suggellato da un’accoglienza in grande stile. Sciscione, accompagnato dalla responsabile della sua lista Nicoletta Rossi, è stato ricevuto dal candidato sindaco Valentino Giuliani, dai coordinatori regionale e comunale della Lega Francesco Zicchieri e Fulvio Carocci. In rappresentanza di Forza Italia c’era il rieletto consigliere comunale e commissario cittadino Augusto Basile.

E’ stata ratificata l’intesa elettorale che – secondo i sottoscrittori – dovrebbe avere anche una valenza programmatica. I punti li ha avanzati lo stesso Sciscione e fanno riferimento “a cose semplici ma realizzabili”: la riqualificazione del quartiere Calcatore – guarda un po’ la località in cui risiede la Tintari – il ritorno del treno nel centro cittadino di Terracina, il varo di un nuovo “Piano Fanfani” per la realizzazione di tante case popolari e la costruzione di una cittadella dello sport

Nessun cenno all’elemento basilare del diritto romano, il ‘do ut des’. Ma Sciscione privilegerebbe far parte della Giunta.

Zicchieri, abbiamo iniziato ora

Francesco Zicchieri e Valentino Giuliani

Il coordinatore regionale della Lega Francesco Zicchieri è coinvolto due volte: perché Terracina è una delle città più importanti chiamate al voto in questo turno. E perché è la città nella quale fino a due anni fa era lui Consigliere Comunale.

È convonto che la campagna elettorale di Valentino Giuliani sia iniziata martedì sera. E così una delle prime telefonate fatte appena è stato ufficilizzato il ballottaggio è stata al numero di Sciscione. Gli ha fatto i complimenti: non sono poche quasi 1488 preferenze personali, pari al 6,48%.

Francesco Zicchieri ha dovuto fare ricorso ai suoi antichi rapporti personali con l’editore per riannodare i fili spezzati. Perché Scicione aveva abbandonato la maggioranza Tintari e si era avvicinato alla Lega coltivando la legittima ambizione di diventarne il candidato sindaco.

Ma il coordinatore di Roma Claudio Durigon, il coordinatore di Forza Italia nel Lazio Claudio Fazzone e Francesco Zicchieri hanno scelto diversamente. Puntando su valentino Giuliani: funzionario regionale di Lazio Innova, conoscitore della politica e dell’amministrazione. (Leggi qui Giuliani lancia il dado: la sfida di Terracina è iniziata).

E per Sciscione quel boccone fu troppo amaro: lo digerì solo scendendo comunque in campo, seppure a capo di una sua formazione.

Le mosse di Roberta

Roberta Tintari

Anche Roberta Tintari sta manovrando. Sa benissimo che il ballottaggio è un nuovo turno nel quale si riparte da 0 – 0. E che i 2.200 voti di vantaggio accumulati al primo turno possono essere scalati.

La sindaca che ha ereditato la fascia da Nicola Procaccini quando è stato eletto Parlamentare Europeo, ha cominciato a dialogare con gli altri ex pretendenti alla carica di primo cittadino. Soprattutto con Armando Cittarelli del Pd e Gabriele Subiaco di Europa Verde

Si attende il pronunciamento provinciale dei Dem: è probabile il ricorso alla formula della “libertà di voto”. Fanno gola  le 1608 preferenze di Citarelli  (pari al 7% tondo tondo)