Scivolone e retromarcia dopo il Consiglio

Nell'ultimo Consiglio del Natalia I il neo esponente di maggioranza Antonio Necci vota contro. Poi però spiega che ha avuto difficoltà a leggere integralmente gli atti. A chiarisce la sua posizione

Paolo Carnevale

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Chi c’era giura che le urla sono arrivate nella strada sottostante al palazzo comunale. Poi, almeno a giudicare dalle note ufficiali, tutto si è risolto. Resta però lo stato di tensione legato all’imminenza delle elezioni comunali. Tensione che, evidentemente, ogni tanto porta a far slittare la frizione.

È la sintesi di tutto quello che è successo  stamattina ad Anagni nel corso dell’ultimo consiglio comunale dell’attuale consiliatura, prima delle comunali del 14 e 15 maggio.

I tempi di convocazione

Il Consiglio Comunale del 24 aprile

Un Consiglio nato sotto una cattiva stella, visto che nei giorni scorsi la convocazione stessa era stata oggetto di strali pesantissimi da parte della minoranza. Sotto osservazione non tanto la natura del Consiglio in sé, quanto i tempi di convocazione.

La convocazione dell’assise per il 24 aprile infatti, a tre settimane dal primo turno delle elezioni comunali che si terranno ad Anagni il 14 ed il 15 maggio, era apparsa a molti irregolare. La minoranza ha voluto sottolineare questo punto anche spedendo un esposto-denuncia al prefetto, a cui ha chiesto di valutare l’eventuale annullamento del Consiglio comunale.  

Una situazione che è stata sottolineata anche dall’assenza volutamente polemica di tutti i consiglieri di minoranza oltre che dei tre consiglieri di maggioranza ormai staccatisi dalla coalizione del sindaco Natalia: Magno D’Angeli, Danilo Tuffi e Pierino Naretti.

Il secondo punto

Necci e Natalia

Al di là di questo però (anche perché poi alla fine il numero legale è stato comunque ottenuto), l’elemento politico rilevante della giornata è stato quello che è accaduto durante la discussione del secondo punto all’ordine del giorno, una variante urbanistica.

Un punto votato a maggioranza, visto che il consigliere di Idea Anagni Antonio Necci (candidatosi alle prossime comunali con la Lega e quindi con il cartello che sostiene la rielezione del sindaco Daniele Natalia) ha avuto da eccepire sulla presenza di alcuni documenti. Per poi votare contro, in aperto dissenso con il resto della sua maggioranza.

Subito dopo la fine del Consiglio comunale la maggioranza si è riunita all’interno della Sala Rossa per una breve ma intensa riunione. A porte rigorosamente chiuse. Chiusura che però non è bastata a non far trapelare le urla. Toni molto alti, con i quali si rimproverava a Necci, in pratica, di aver votato contro la propria maggioranza. E questo, pur essendo diventato ormai da poco non più soltanto un esponente civico ma politico, visto l’ingresso nella Lega. Lo stesso Partito di cui fa parte il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici, Vittorio D’Ercole.

Insomma, votare no poteva far pensare ad una crepa in maggioranza.

Scivolone e retromarcia

Foto: © Giambattista Lazazzera / Dreamstime.com

Uno scenario pericoloso a pochi giorni da un voto per il quale è necessario ribadire la compattezza della maggioranza. Per evitare fibrillazioni pericolose in un contesto fluido in cui quattro coalizioni si batteranno a stretta distanza.

La polemica è stata talmente forte che, caso probabilmente più unico che raro, lo stesso Necci ha sentito, poche ore dopo, il bisogno di precisare la sua posizione. Specificando che “per motivi personali e di salute ho avuto difficoltà a leggere integralmente gli atti allegati”. Cosa che lo ha evidentemente indotto a votare in maniera quantomeno inappropriata.

Necci però ha voluto chiarire che “nonostante io abbia espresso un voto dettato dalle ragioni di cui sopra, ritengo che l’operato della maggioranza sia stato e sia corretto in termini amministrativi”. Insomma, nessuna crepa. Una posizione, questa, rafforzata anche dal collega di Consiglio comunale Guglielmo Vecchi e dallo stesso sindaco Daniele Natalia. Tutti e due hanno voluto sottolineare l’assenza nei giorni precedenti per malattia di Necci. Assenza che lo ha portato a non avere tutti gli elementi a disposizione, e dunque a votare per questo in maniera difforme rispetto alla sua maggioranza.

Alta tensione

Daniele Natalia

Ora; premesso che è senz’altro andata così, un punto politicamente è (e resta) incontrovertibile: il fatto che un voto difforme, anche se dovuto a questi motivi, abbia creato una polemica così forte e intensa, ed abbia indotto il consigliere “colpevole” ad una nota per precisare le sue azioni, è la testimonianza evidente della presenza di un’altissima tensione politica legata alle imminenti elezioni.

Elezioni in cui nessuno può essere così tanto sicuro di sè da potersi permettere sbagli o scivoloni. Anche se dettati, come è certamente avvenuto in questo caso, da motivi ampiamente giustificabili.

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