Scontro a 5 Stelle: «No al vaccino». «Invece serve, non ti appoggiamo»

Scontro all'interno del Gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio. De Vito annuncia la richiesta di eliminare la vaccinazione obbligatoria introdotta da Zingaretti. Gli altri la sconfessano. Il governatore intanto chiede di rendere mutuabile il test sierologico

Cinque Stelle contro Cinque Stelle. L’espulsione del consigliere Davide Barillari non ha eliminato l’anima No Vax all’interno del Partito. In mattinata il consigliere regionale grillino Francesca De Vito ha annunciato la sua richiesta per annullare l’ordinanza Zingaretti che ha reso obbligatoria la vaccinazione contro l’influenza. Scatenando così una guerra interna ai grillini.

L’ordinanza

Foto © Luigi Avantaggiato / Imagoeconomica

L’ordinanza è quella firmata il 17 aprile dal Governatore del Lazio. Dispone la vaccinazione obbligatoria contro l’influenza per tutte le persone con oltre 65 anni residenti nel Lazio. Per due motivi: tutelare la loro salute, dal momento che sono soggetti più fragili e dalla salute più cagionevole; evitare che il prossimo autunno ci sia una doppia epidemia nello stesso periodo: influenza stagionale e covid-19.

Cosa significa ‘obbligatoria‘? Nessuno può venire a casa con la siringa e la fiala nel taschino, legarmi e vaccinarmi. Però se non mi vaccino non posso frequentare tutta una serie di servizi sostenuti dalla Regione: i centri anziani, i circoli e così via.

Il rischio di ritorno del coronavirus viene ritenuto probabile da vari esperti. La Regione ritiene che la vaccinazione consentirà di evitare una possibile sovrapposizione tra l’influenza stagionale e la possibile fase 2 del Covid.

Per rendere più concreta la lotta al virus, Nicola Zingaretti in queste ore ha annunciato che chiederà al Governo di inserire i test sierologici tra le prestazioni mutuabili. Cioè, pagate dalla Regione. Tecnicamente è la richiesta di “valutare per il 2020 l’introduzione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) dei test sierologici, per fare piazza pulita di confusione e speculazioni economiche“.

Una richiesta che parte da un presupposto: non tutti possono permettersi di pagare quei test. “Non possiamo creare nuove discriminazioni tra chi può permettersi una verifica e chi non se la può permettere“.

No ai vaccini

Francesca De Vito Foto © Stefano Carofei

In questo scenario si inserisce la richiesta di Francesca De Vito. Per non rendere obbligatori i vaccini anti influenza nel Lazio.

«Chiederò l’annullamento dell’ordinanza con cui il presidente della Regione Lazio obbliga alcune fasce di cittadini, medici e personale sanitario a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale“, annuncia la consigliera regionale.

È una No Vax? Il tema non è affatto questo. Ma “una questione di competenze, per questo inaccettabile. L’articolo 32 della Costituzione, infatti, indica che ‘Nessuno può’ essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge’. È evidente pertanto, che spetti solo allo Stato imporre un trattamento sanitario e non certo alla Regione, neppur nascondendo l’imposizione dietro l’emergenza sanitaria Covid-19».

La consigliera valuta la possibilità di un ricorso al Tar. Anche perché l’ordinanza dispone che la mancata vaccinazione per medici e personale sanitario «comporta l’inidoneità temporanea allo svolgimento della mansione lavorativa. Mi aspetto quindi un ampio consenso al momento della votazione in Aula, da tutte le parti politiche» conclude De Vito. 

Iniziativa personale

Roberta Lombardi © Imagoeconomica, Stefano Carofei

L’appoggio però non arriva nemmeno dai suoi compagni di banco. È proprio il Movimento 5 Stelle a sconfessarla.

«La dichiarazione della consigliera Francesca De Vito in merito alla richiesta di annullamento dell’ordinanza regionale sull’obbligo di vaccinazione antinfluenzale per alcune categorie di cittadini, è una iniziativa del tutto personale dalla quale il gruppo M5S alla Regione Lazio si dissocia».

E per essere proprio chiari i consiglieri del MoVimento 5 Stelle annunciano che «oggi in Aula non appoggeranno in alcun modo tale richiesta».

La posizione ufficiale del Gruppo guidato da Roberta Lombardi è che la vaccinazione antinfluenzale «risulta essere uno strumento indispensabile se, come sembra, nei prossimi mesi sarà ancora in corso l’epidemia Covid19, sebbene ridotta. Con il sopraggiungere dell’influenza stagionale, la sovrapposizione di tale patologia con il Coronavirus e la difficoltà nell’individuazione dei sintomi riconducibili all’una o all’altra malattia produrrebbe danni incalcolabili per la salute delle persone». 

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