Scontro Fca – Durigon: «La Cig a Cassino Plant non è colpa dell’Ecotassa»

Foto: © ADNKRONOS

Scontro frontale tra governo e Fiat Chrysler. La casa automobilistica dà la colpa della cassa integrazione anche all'Ecotassa. Il sottosegretario Durigon: "Se Fca non vende è perché doveva attrezzarsi prima su questo sistema innovativo"

Lo scontro è frontale. Fiat Chrysler Automobiles lo ha detto senza mezzi termini: la cassa integrazione nello stabilimento di Cassino Plant è colpa anche “dell’emanazione dei recenti provvedimenti in materia di ecotassa“. Lo ha scritto sulla raccomandata inviata il 17 aprile scorso ai sindacati per annunciare di dover “procedere alla sospensione dell’attività lavorativa” per 3.861 lavoratori (3.474 operai e 387 impiegati).

Claudio Durigon è il sottosegretario al Lavoro che nei mesi scorsi aveva giurato l’esatto contrario. (leggi Fca è farsa al ministero: «Problemi per l’Ecotassa? Invenzioni dei giornali, Manley non ce lo ha detto»). Anzi, che Fca aveva condiviso il provvedimento. Il responsabile delle relazioni industriali in Italia per Fca lo aveva smentito senza mezzi termini. (leggi qui «I vertici Fca hanno detto a Durigon l’esatto contrario di ciò che sostiene: Ecobonus crea problemi»).

Nel pomeriggio è stato a Frosinone alla Camera di Commercio. Doveva partecipare ad un confronto organizzato da Confimprese con l’armatore Guido Grimaldi dell’omonima dinastia di croceristi. Che alla fine non si è presentato.

«L’ecotassa non sta avendo questi effetti… non abbiamo questi riscontri» ha ribattuto il sottosegretario.

Se le macchine prodotte a Cassino non si vendono la colpa, per il ministro non è da attribuire ai provvedimenti che lui stesso ha contribuito ad adottare. «C’è bisogno – sostiene Claudio Durigondi una maggiore tendenza dell’azienda a rendersi più competitiva. Se Fca non vende è perché doveva attrezzarsi prima su questo sistema innovativo».

Il sottosegretario difende il provvedimento che ha introdotto un’ecotassa sulle auto prodotte da Fca. Ed un ecobonus sulle auto elettriche ed ibride, quasi tutte prodotte da costruttori stranieri. «Eravamo l’ultimo Paese europeo a dover introdurre dei limiti in materia di inquinamento e lo abbiamo fatto, rimanendo anche molto alti».

Il sottosegretario conferma i contatti con Fca. «Abbiamo sentito anche gli stessi produttori per individuare soluzioni adeguate. Vediamo… Se serve interverremo ancora… Non è un problema».

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