Scintille nel Pd: «O Alessandra segue la linea del Partito oppure… »

Nuove tensioni interne al circolo Pd di Frosinone. Ad innescarle è la posizione assunta dal consigliere Comunale e Provinciale Alessandra Sardellitti su Moschea e Pride. Che è fuori dalla linea ufficiale dei Dem. E Palladino non la prende bene.

«O sta dentro al Partito e segue la linea ufficiale oppure decidesse cosa vuole fare»: parole attribuite ad Andrea Palladino, segretario cittadino del Pd di Frosinone. Dette in mattinata ad un altro dei dirigenti cittadini: di fronte ad un caffè, subito dopo avere letto sullo smartphone le pozioni politiche di Alessandra Sardellitti. Che nel Pd non è una qualsiasi: consigliere comunale di Frosinone, consigliere provinciale, esponente dell’ala minoritaria che fa riferimento ad Antonio Pompeo. Contrapposta a quella maggioritaria, Pensare Democratico guidata da Francesco De Angelis. Ed alla quale fa riferimento Palladino. (Leggi qui Gay Pride e moschea, la Sardellitti sceglie la linea identitaria)

Il problema non è né la Moschea né il Pride regionale. Ma è il modo di stare all’interno del Partito.

Nel Pd convivono diverse sensibilità, anche molto distanti tra loro su alcuni temi. Lo stesso era nei Ds dai quali l’attuale Partito è derivato. Così come era anche nel Pci: all’interno del quale coesistevano i miglioristi di Giorgio Napolitano e gli operaisti di Pietro Ingrao.

Allora per Andrea Palladino ha detto le frasi che gli sono state attribuite (impossibile avere una conferma, il telefono è stato irraggiungibile per l’intero pomeriggio)? Nel Pd come nei Ds e nel Pci, si discute e ci si confronta, poi si raggiunge una sintesi politica e quella diventa la linea ufficiale del Partito. È la dialettica interna che fa cresce ogni organizzazione politica.

Nel caso della Moschea e della parata Gay, il Circolo Pd di Frosinone si è confrontato nel corso di un Direttivo al quale hanno partecipato 30 dirigenti, assenti Alessandra Sardellitti e Norberto Venturi. Il segretario Palladino ha incontrato i residenti nelle zone interessate e la comunità islamica, ha acquisito i pareri dei dirigenti scolastici. E poi ha riportato il tutto nel Direttivo del circolo. Non è stata una discussione né semplice né banale: il dibattito è durato ore. Al termine si è raggiunta una sintesi e quella è diventata la posizione del Partito in merito.

L’ha riportata il 3 maggio Corrado Trento su Ciociaria Oggi. In sintesi: il Pd ha considerato “irrinunciabile una politica inclusiva, aperta, tollerante, fondata sui “principi della Costituzione Italiana. Ha denunciato “le manifestazioni di razzismo e di populismo che sono state recentemente espresse da rappresentanze istituzionali del territorio, che inducono con le loro minacce all’odio e le loro bugie alla discriminazione etnica e religiosa“.

Un dibattito che per il Pd “è figlio della mancanza di programmazione urbanistica dell’amministrazione Ottaviani“. Soprattutto è stato considerato alla stregua di un’arma di distrazione di massa: “si utilizza l’arma della distrazione di massa dell’argomento “moschea” per spegnere le luci sul deficit milionario, sui problemi dell’inquinamento, della viabilità, del lavoro, che non consentono alcuna prospettiva di sviluppo per la città capoluogo. Denunciamo i subdoli tentativi del Sindaco di nascondere il proprio fallimento, con una maggioranza divisa, incapace di dialogare con la città” 

Stessa cosa è accaduta per la pratica dei Piloni: il Pd ed il gruppo sono contrari alla soluzione proposta dall’assessore Tagliaferri. La procedura è stata ripetuta con quasi tutte le pratiche di una certa importanza.

In più di un’occasione però Alessandra Sardellitti ha fatto sentire la sua voce fuori dall’ortodossia di Partito. Quasi un controcanto. Ma a rigore di logica politica chiunque parla al di fuori della linea di Partito lo fa a titolo personale.

Per questo, di fronte a quel caffè, Andrea Palladino ha sostenuto che «è arrivato il momento di ridare centralità al Partito». Chi non si riconosce nel Partito «e non si presenta sistematicamente ai confronti interni nei quali decidiamo la posizione, deve decidere se stare dentro o fuori». Se l’è presa perché «il Circolo è vivo e non esclude nessuno, tutti sono liberi di parlare e proporre. Ma nel direttivo e non su Alessioporcu.it, quello non è accettabile».