Scossone nel Pd: tensione tra le due anime in Provincia

La crisi mancata tra Pd e Forza Italia in Provincia fa implodere il gruppo consiliare del Partito Democratico. E fa emergere la presenza di almeno due correnti. Non è una spaccatura solo perché il capogruppo Antonio Cinelli riesce ancora a tenere tutti insieme. Ma sempre con maggiore fatica. L’area Scalia – Pompeo con la quale c’è stata nei mesi scorsi la riunificazione, non è più così in sintonia.

Il segnale è la nota firmata dal consigliere provinciale Germano Caperna: è un’inversione a U rispetto al documento che aveva firmato insieme a tutto il resto del gruppo la settimana passata. Nel precedente documento, tutti i consiglieri Pd esprimevano il loro disagio nel dover governare la Provincia insieme a Forza Italia, agganciandosi a quanto detto dal presidente del Partito Domenico Alfieri che in aula aveva chiesto al presidente Antonio Pompeo di mettere fine a quell’esperienza; un chiaro segno di distanza con il presidente, che invece è sempre stato contrario alla rottura dell’alleanza.

In questo testo ora Caperna prende le distanze dagli altri: “Il gruppo consiliare del Partito Democratico è pienamente in sintonia con la linea del Presidente Pompeo. Non ci sono distanze né divergenze, anzi, siamo con il Presidente a sostegno dell’impegno e del lavoro che si sta portando avanti”. Lo firma da solo. Non lo firma il capogruppo Antonio Cinelli che è il consigliere legittimato ad esprimere la posizione di tutto il Pd.

E’ una sconfessione non solo del testo firmato da tutto il gruppo. Ma anche delle posizioni emerse all’unanimità durante la Direzione Provinciale del Partito (leggi qui): condividendo la relazione del segretario Simone Costanzo, lunedì scorso la Direzione aveva dato pieno appoggio alla posizione del gruppo consiliare e dato mandato ad Antonio Pompeo affinché decidesse in autonomia cosa fare.

In pratica. Una parte del Pd non vuole che vada avanti l’alleanza con Forza Italia e lo ha detto con chiarezza; una parte però teme che questo voglia dire mettere Antonio Pompeo sulla graticola, esporlo al rischio di governare i prossimi due anni senza una maggioranza qualora Forza Italia riuscisse a compiere il ribaltone con le elezioni di gennaio in cui i sindaci rinnoveranno i consiglieri provinciali (ma non il Presidente), facendolo arrivare logorato alle Regionali e mettendolo fuori gioco in una partita alla quale invece intende partecipare.

All’interno del gruppo in Provincia, si allargano le distanze tra Caperna ed il presidente del Partito Domenico Alfieri ; allo stesso modo c’è differenza di posizioni tra l’area dei fedelissimi di Pompeo e l’area del Segretario Costanzo.

Antonio Pompeo appare sempre di più come il bersaglio interno messo nel mirino da molti. Che lo hanno individuato come il candidato dell’area Scalia alle prossime Regionali. Il più facile da abbattere per liberare un posto in lista, perché non è nemmeno pensabile fare un gioco simile con un assessore regionale uscente molto caro al governatore in carica.

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