Tempo pieno e attenzione: la campanella scolastica di Cassino suonerà così

L'assessore Tamburrini traccia le linee guida per la ripresa delle attività didattiche nella città martire. Con alcuni nodi da sciogliere e i fondi Pon che supporteranno la delicata stagione 2020/2021.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

No ai doppi turni, si al tempo pieno: l’assessore all’Istruzione del comune di Cassino Maria Concetta Tamburrini “disegna” la scuola del futuro. La campanella che suonerà il 14 settembre sarà senza dubbio diversa, per tutti. Sarà la prima campanella del post-Covid.

L’ultima volta aveva suonato il 4 marzo, poi dal 5 tutti a casa per contenere l’emergenza e il diffondersi del virus. In origine doveva essere uno stop di dieci giorni, fino al 15 marzo. In realtà – a Cassino come in tutta Italia – le scuole non si sono mai più riaperte da quel giorno.

Ironia della sorte è il giorno del primo caso di positività al Covid nella città martire. Si è poi arrivati a quota 54, di cui 9 deceduti.

Tutto ed il suo contrario

Lucia Azzolina. Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

E intanto in questi cinque mesi si è detto tutto e il contrario di tutto sulla riapertura delle scuole.

Quelle indicazioni poco chiare sono giunte da chi era invece deputata a fornire rassicurazioni e linee guida certe: il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Ministro che nel bel mezzo della didattica a distanza, mentre i docenti erano impegnati a salvare quanto più possibile del programma ed a motivare i ragazzi, ebbe l’idea non propriamente felice di assicurare che tutti gli studenti sarebbero stati promossi.

Poi la virata, una mezza retromarcia: la giustificazione di essere stata mal interpretata. Ma come recita un vecchio adagio “Una smentita è una notizia data due volte”.

Neanche dopo aver messo in sicuro gli esami di Maturità il ministro ha fornito subito certezze per la riapertura a settembre. Solo pochi giorni fa, quindi, è stato firmato il protocollo per la sicurezza con i sindacati. Uno dei punti cardine del documento è quello del superamento delle cosiddette “classi pollaio”, problema atavico soprattutto nei grandi centri.

Fondi PON e quasi 500 banchi

Per Cassino sono stati acquistati quasi 500 banchi

A Cassino c’è particolare fermento, per questo motivo è scesa in campo in prima persona l’assessore Tamburrini. E lo ha fatto con determinazione. Snocciolando le cifre. E i fatti. Partendo dalla cosa indispensabile: i fondi.

«Dal 25 giugno tutte le rilevazioni delle criticità sono state vagliate alla luce dei fondi che il Comune, grazie alla partecipazione al bando PON “Per la Scuola”, ha ottenuto per gli interventi di contenimento COVID-19. Questo in vista della riapertura delle attività scolastiche».

«160.000 euro di interventi strutturali leggeri e acquisti di arredi necessari a garantire il distanziamento fisico tra gli alunni e il personale scolastico. Sono stati inoltre acquistati 304 banchi per la scuola primaria e secondaria di primo grado e 180 per la scuola dell’infanzia. Serviranno a sostituire i banchi dopo che ancora sono presenti in molti istituti».

Mancano ancora 10 aule

Quindi arriva alle note dolenti, gli spazi. «Le aule mancanti grazie ad alcuni interventi di abbattimento tramezzi (a dir la verità molto pochi) sono ad oggi 10 (8 per la Di Biasio e 2 per la Diamare). Per sopperire alla loro mancanza, l’assessorato in collaborazione con l’ing. Lastoria, ha già verificato la sussistenza di soluzioni perseguibili».

«Tuttavia per ogni impegno amministrativo che comporti una spesa pubblica, è necessaria una cosa. Che verifica finale e adozione della soluzione definitiva, passino attraverso un avviso pubblico. Avviso che, a rigor di logica, non è, in questo caso, punto di partenza. Piuttosto è  punto di arrivo trasparente e condiviso di tutto il processo messo in atto».

La soluzione? Ce l’ha Unicas

Il rettorato dell’Università di Cassino

L’avviso pubblico è obbligatorio per legge ma in realtà già da settimane sono in corso colloqui con l’Università di Cassino che potrebbe mettere a disposizione l’ex facoltà di Economia in via Mazzaroppi dove ad oggi non c’è nessun corso di laurea. 

L’assessore prova a dipanare però tutti i dubbi, non solo quelli degli spazi. Fa chiarezza anche sulla mensa.

«Come si evince chiaramente dai decreti via via emanati, il momento della mensa è garantito. Ma anch’esso deve sottostare alle norme del distanziamento fisico. E’ per questo che, dopo aver già vagliato tutte le possibili soluzioni, il 24 agosto ci sarà un incontro tra responsabili della mensa, Dirigenti Scolastici, Medico delegato della ASL e Assessore all’Istruzione. Lo scopo è pianificare concretamente le strategie di erogazione dei pasti».

E il trasporto? Tamburrini dice che il 50% è la cifra da raggiungere, con raddoppio corse. «Se rimangono le attuali direttive gli scuolabus, già provvisti di erogatore di gel sanificante e delle strutture di distanziamento per gli autisti, andrà così. I mezzi potranno trasportare il 50% degli studenti, imponendo, così, l’inevitabile raddoppio delle corse».

I nodi trasporto e doppi turni

La scuola cassinate si prepara al restart

Quindi spazza via i dubbi sui doppi turni e rassicura i genitori.

«In nessun caso nelle nostre scuole si sta prevedendo il doppio turno. A meno che la situazione generale non peggiori e che, quindi, non ci siano ulteriori restrizioni a livello nazionale. Anzi, al dire il vero, le aule che ancora mancano, mancano perché, di comune accordo con i dirigenti scolastici, vogliamo proprio evitare il doppio turno. Questo in considerazione degli inevitabili disagi organizzativi che procurerebbe. Il tempo prolungato è garantito così come è garantito su tutto il territorio nazionale».

«Qualora il Ministero dovesse dare direttive diverse, «anche noi ci adegueremo. Ma per ora il diritto di scelta dei genitori è per noi una priorità che stiamo facendo di tutto per salvaguardare». Ad oggi gli orari di ingresso ed uscita sono rispettati. Se saranno sfalsati sarà fatto solo laddove sarà ritenuto necessario. «Inoltre mettendo in atto tutte le conseguenze organizzative che riguardano anche il trasporto scolastico».

«Preciso che non solo è possibile che ogni Istituto Comprensivo possa adottare modalità diverse per l’entrata e l’uscita Ma che è anche possibile che in alcuni plessi, considerata la conformazione strutturale, sia necessario sfalsare entrate ed uscite. Mentre in altri dello stesso Istituto no. Ma in ogni caso parliamo di 15/20 minuti al massimo che, per ora, ripeto, non sono preventivati».

Infanzia, Elementari, Medie: non più

All’interno di ogni singolo istituto potrebbero però esserci dei cambiamenti nelle classi. La scuole pre-covid e la divisione tra infanzia elementari e medie come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi non esisterà più. Ma tali scelte sono in capo ai dirigenti scolastici che dovranno ottimizzare tutti gli spazi.

Riapriranno anche gli asili nido, in questo caso l’unica incertezza riguarda la data. «Per quanto riguarda gli asili nido, è noto a tutti un dato. Che per la fascia 0-3 abbiamo avuto solo il 3 agosto il “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa in presenza dei servizi educativi”. Documento in cui si parla di riapertura in modo generico, demandando alle varie regioni il compito di definire date ed eventuali strategie da adottare. Per le nostre strutture è stato già fatto bando di selezione per i piccoli alunni, anche in assenza di normativa chiara. E proprio per essere pronti ad attivare il servizio non appena avremo indicazioni chiare».

C’è un’altra incognita che pesa però sulla riapertura delle scuole di Cassino: i lavori in alcuni istituti. Cantieri che sono partiti in ritardo e che però rischiano di compromettere l’inizio dell’anno scolastico.

Ma si procede a ritmo serrato per farsi trovare pronti all’appuntamento con la prima campanella della nuova scuola.