Se fai la mazza, prima o poi ti picchia

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Una legge assurda. Che adesso - per ironia del Destino - viene applicata proprio contro chi l'ha voluta così.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Tu fai la mazza e tu t’ ci vatt’ ”. Chi ha una certa età se lo è sentito dire quando era bambino: capitava a chi, per giocare, prendeva ramo da usare come frustino per infastidire gli altri; gli adulti avvertivano che si rischiava di venire picchiati con quello stesso gioco.

È un ammonimento anche per i grandi. Significa: attento a quello che fai, potrebbe ritorcersi contro di te.

Saggezza popolare di cui sono privi evidentemente i cittadini a Cinque Stelle. Su tutti quell’Alfonso Bonafede che venne issato al ruolo di Guardasigilli nel governo più giacobino nella storia d’Italia. In preda alla furia giustizialista del suo Partito, il Ministro volle che si modificasse in fretta una legge: quella sul Traffico di Influenze Illecite. Cioè la norma che punisce chi fa da tramite per far violare un dovere d’ufficio; ad esempio, conosco chi può truccare i concorsi e faccio da tramite tra lui e la famiglia che è disposta a pagarlo pur di dare un lavoro ad figlio.

Un traffico tutto italiano

Beppe Grillo (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

In origine la legge era così. Dopo la manipolazione giacobina del ministro Bonafede ne è uscito un testo, unico in Europa. Costruito volutamente in maniera nebulosa, per poterlo appiccicare addosso a chiunque. E azzoppargli la carriera politica, chiederne le dimissioni.

E così è stato. Perché – parlano le statistiche del Ministero della Giustizia – le inchieste per Traffico di Influenze Illecite il più delle volte si risolvono in una bolla di sapone; i pochi casi che riescono ad arrivare a processo per 2/3 finiscono archiviati. Il vero effetto è il fango che arriva agli indagati nel mentre.

Al Destino, il senso dell’ironia, non manca. Oggi Beppe Grillo è stato indagato per Traffico di Influenze Illecite: sospettano che il proprietario dei traghetti Moby gli abbia fatto la pubblicità per sollecitare alcuni provvedimenti di legge.

Finirà anche questa in una bolla di sapone: perché in questa storia non risultano corruttori, né corrotti, né leggi aggiustate. Al signor Moby sarebbe bastato un comunicato per sollecitare le sue posizioni. Ma tant’è: quella legge deve essere applicata anche se è stata fatta con i piedi e per giunta piedi giacobini.

Chissà se almeno ora Grillo si è reso conto della mazza che ha fatto. E non sa quante altre ne ha confezionato in questi anni. 

Senza Ricevuta di Ritorno.