Se Forza Italia continua a trascurare i propri sindaci di punta

Gli “azzurri” non sono riusciti a tenere Nicola Ottaviani e neppure a blindare Carlo Maria D’Alessandro. Adesso devono drizzare le antenne per cercare di non perdere Daniele Natalia e Alioska Baccarini. Magari aprendo spazi importanti agli amministratori.

Nicola Ottaviani è passato con la Lega, seppure attraverso la non indifferente tappa intermedia del Movimento Italia. Parliamo del sindaco di Frosinone, del capoluogo. Lo stesso che nel giugno 2017, subito dopo la conferma a valanga al primo turno, era stato chiamato direttamente da Silvio Berlusconi. Lo stesso che era stato preso a modello per un esperimento come Solidiamo e per il metodo delle primarie per selezionare le candidature. Poi però qualcosa si è rotto.

Carlo Maria D’Alessandro, invece, è stato sindaco di Cassino (la seconda città della provincia) fino a poche settimane fa. Poi è stato mandato a casa dalle dimissioni di massa della maggioranza dei consiglieri, tra i quali tre eletti di Forza Italia. Senza che il Partito sia riuscito a trovare una mediazione al proprio interno. Senza che gente del calibro di Antonio TajaniClaudio FazzoneMario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli riuscissero a ricomporre lo strappo.

Il messaggio politico che passa è che Forza Italia non riesce a tenersi (Ottaviani) o a blindare (D’Alessandro) i suoi sindaci maggiormente rappresentativi.

Adesso gli “azzurri” dovrebbero iniziare a tenere altissime le antenne su Daniele Natalia (Anagni) e Alioska Baccarini (Fiuggi). Entrambi eletti meno di un anno fa alla guida di coalizioni di centrodestra, entrambi considerati “in quota” Forza Italia. Entrambi però capaci di rappresentare un’intera area politica, perfino sul versante generazionale.

Per questo sono cortegiatissimi, sia dalla Lega che da Fratelli d’Italia. Il Carroccio è in pressing esplicito su Baccarini e “soft” su Natalia. Mentre il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) da mesi sta tessendo la tela per convincerli a guardare nella direzione del partito di Giorgia Meloni.

Magari Forza Italia poteva pensare a valorizzare sul piano politico il ruolo dei due: magari candidandoli come elementi di punta alle provinciali. Invece nulla. Magari tracciando un percorso di reale apertura ad una candidatura importante alle Regionali o alle Politiche. “Caselle” che invece mai vengono riservate ai sindaci o agli amministratori comunali. I quali potrebbero stufarsi di stare in trincea sul territorio a presidiare spazi di consenso che poi altri utilizzano per la scalata a Montecitorio, Palazzo Madama e via della Pisana.