Se i Fratelli d’Italia si radicalizzano e Fazzone non ci sta troppo bene

Viaggio nella destra pontina. Pardon nell'acidità di stomaco delle destre pontine che si radicalizzano e "disperdono"

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

A Latina Lega e Fratelli d’Italia si arrabbiano con Forza Italia che “regge” in equilibrio il sindaco progressista Damiano Coletta. A Terracina Roberta Tindari sindaco di Fratelli d’Italia dice ai suoi che… non c’è coesione. Mentre a Sabaudia la destra di centro rappresentata da Forza Italia con Alberto Mosca sfida alle Comunali di questi giorni la destra senza patria di Maurizio Lucci dopo che, insieme, hanno umiliato la destra di Lega e Fratelli d’Italia che portava Enzo Di Capua.

Il leader della Lega Claudio Durigon doveva essere l’altro Fazzone ma si è come frenato, si è… Dove è? La Lega ha anche perso il deputato Terracinese Francesco Zicchieri, ora nel gruppo misto. A Latina esiste una doppia Lega, quella dell’asse Miele-Carnevale ed il resto. Fratelli d’Italia cerca di cucirsi un ruolo movimentista ma per gli altri è problema e non soluzione. La Lega teme il sorpasso degli uomini della Meloni, Forza Italia di Claudio Fazzone nel suo pragmatismo governativo sta anni luce lontano da questa cultura.

Come se non bastasse c’è il giocatore libero Vincenzo Zaccheo che aumenta la conflittualità. La destra? Ma qui siamo neanche al sistema solare, alla via lattea.

Orgoglio antagonista

Si è tenuto a Latina in questi giorni il convegno a 50 anni dalla fondazione del Fronte della Gioventù: come dire anche qui non proprio un ponte verso i moderati di Forza Italia.

Doveva essere una prova culturale, è stata la riproposizione di una destra “antagonista“, antiliberale, comunitaria. Hanno partecipato:  Luca Colonna, Alessandro Maola, Giuseppe Mochi, Ferdinando Parisella, Adriano Ruspi e Vincenzo Zaccheo, Gianni Alemanno, Roberta Angelilli, Paolo Capone, Roberto Menia, Fabio Rampelli e Giuseppe Valentino,  Emanuele Merlino e Nicola Procaccini.

Insomma una prova di orgoglio dell’antagonismo che ha poco a vedere con l’atlantismo-liberale di Forza Italia, con la rete di fabbrichette della Lega

Una destra pontina che dopo lo schiaffo di Latina, il doppio schiaffo di Latina (è la seconda volta che gli elettori scelgono Damiano Coletta e non il candidato di destra), si radicalizza mentre a parole si dichiara unitaria nei fatti è già un altro mondo, anzi altri mondi.