Se i ladri fanno anche le guardie

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Addio guardie, ora i 'ladri' fanno tutto da soli. E si mettono pure sui social

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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È la fine per il mito dell’eterna lotta tra guardie e ladri. Tra chi compie la malefatta e chi invece deve scoprirla. Tra chi viola la legge e chi deve tutelarla. 

Oggi inizia il tramonto di un mito. Un giorno triste per il fiore dei carabinieri, della Polizia di Stato, per la Guardia di Finanza: per quella parte di loro che ha svolto con passione l’attività investigativa. Mettendo a frutto anni di studio, di esperienza, di astuzie apprese poco alla volta per riuscire nell’individuare piccoli dettagli e risalire tutto il bandolo della matassa fino a bussare a casa dell’autore del reato e stringergli le manette ai polsi.

Per fortuna, lo scrittore Arthur Conan Doyle ha fatto in tempo a regalarci Sherlock Holmes e le sue incredibili indagini lasciando interdetto ogni volta l’assistente Watson che nonostante l’impegno finiva per fare la parte del deficiente.

Fosse accaduto prima, Agatha Christie sarebbe morta di fame e non avrebbe potuto regalarci le avventure in giallo di Miss Marple, costuendo la sua fortuna economica e letteraria.

È finita. Colpa dei social e delle nuove abitudini della società

A Latina tre minorenni, nel cuore della notte sono entrati in una scuola, hanno svuotato un estintore spruzzandone il contenuto nelle aule. È danneggiamento aggravato, trattandosi di cosa dello Stato.

Niente indagini per risalire agli autori. Hanno fatto tutto da soli: si sono filmati, taggati con nome e cognome, e poi hanno caricato il video della loro prodezza sui social. Commentando “Sempre casini famo”.

Il più grosso è avere aperto un nuovo filone: se fanno tutti come loro, finisce l’eterno gioco di Guardie e Ladri.

Lasciando il posto a quello di Scemo più scemo.

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