Se il fattore Conte ora fa tremare anche Salera

Il voto andato al M5S nelle recenti elezioni Politiche. Rappresenta il 22% ma in città non c'è chi possa intestarselo. Ci sta lavorando il leader del gruppo 'No Acea'.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Oltre 3.500 voti senza un leader e senza una bandiera. Sono quelli centrati dal Movimento 5 Stelle a Cassino nelle elezioni Politiche dello scorso 25 settembre. E sui quali ora sta prendendo le misure Renato De Sanctis, il leader del movimento No Acea eletto in Consiglio comunale. È l’autore del clamoroso strappo con il sindaco Enzo Salera: lo aveva appoggiato al ballottaggio ed aveva espresso un assessore in giunta; ha sbattuto la porta nei mesi scorsi contestando il mancato rispetto dei patti in materia di acqua pubblica.

Il dribbling di Renatino

Ilaria Fontana (Foto Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Il M5S in questi anni a Cassino non ha mai eletto neanche un consigliere di minoranza. Con il tempo sono scomparsi anche i meetup ed i circoli locali. L’attività sul territorio è ridotta a zero: nonostante Cassino avesse eletto cinque anni fa un deputato grillino preferendolo al suo Mario Abbruzzese, nonostante a Montecitorio ci fossero tre deputati eletti in provincia di Frosinone.

A mettere il cappello sul risultato dei pentastellati a Cassino è stato in qualche modo il consigliere Renato De Sanctis. Che già prima del 25 settembre aveva annunciato il suo voto a favore del M5S.

Non è un caso che Renato De Sanctis ora abbia fatto subito sua l’agenda Conte. Ha presentato una mozione con gli altri consiglieri di opposizione per chiedere al sindaco Enzo Salera di promuovere una grande manifestazione per la Pace che parta da Cassino e coinvolga anche altri comuni del comprensorio. Argomento non affatto secondario: non per la manifestazione in sé, ma per il valore simbolico.

Non è affatto scontato che tutti i voti andati al M5S possano confluire nel Centrosinistra allargato che sta costruendo Enzo Salera in vista delle Comunali 2024.

L’eterno rimpasto

Francesco Carlino ed Enzo Salera

Nelle file di Enzo Salera intanto l’ipotesi rimpasto è congelata ma non è assolutamente chiusa. In molti ritengono che si debba iniziare ad impostare una campagna elettorale diversa per non restare ingabbiati nelle sabbie mobili del Pd. Allargando cioè la coalizione a quelle forze civiche affini al Centrosinistra ma che non sono rappresentate nell’amministrazione comunale.

Per questo motivo nella riunione dei giorni scorsi il primo a mettere a disposizione la sua delega qualora fosse utile al sindaco per allargare la squadra in questi ultimi 18 mesi è stato il suo vice, Francesco Carlino. Ragionamento, questo, condiviso da molti assessori.

Ma il sindaco temporeggia ancora e ha intanto attivato una serie di canali per intercettare i tanti voti che alle Politiche sono andati al Movimento 5 Stelle.