Se la calcolatrice finisce nel pallone

Un team di ricercatori universitari, tra Roma e Firenze con la suo interno un docente di Veroli, sviluppa un algoritmo 'armandolo' con i dati di quasi 5.000 partite di pallone. E gli chiede di indovinare i risultati. E lui ora ci riesce.

Alberto Fraja

Nihil sub sole novi

Può un algoritmo trasformarsi in un negromante post factum? In un sacerdote della dea Eupalla specializzato in profezie a posteriori? In altri termini: è possibile che un procedimento di calcolo possa indovinare l’esito di una partita di calcio?

Signorsì. Almeno a giudicare dai risultati di un originalissimo studio realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Firenze. Un algoritmo messo a punto dal professor Marco Sciandrone (ciociaro doc di Veroli) con i suoi colleghi Leonardo Galli, Giulio Galvan, Tommaso Levato. Lo hanno elaborato in collaborazione con i loro colleghi del Dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria informatica dell’Università di Roma Tor Vergata. Dalla Capitale sono scesi in campo (è il caso di dirlo) Veronica Piccialli e Chiara Liti.

Quanti giri fa un pallone

Foto: CoxinhaFotos / Pixabay

A muovere la curiosità dei nostri immaginifici ricercatori è stato un quesito che lacera la curiosità dell’homo sapiens da quando ha cominciato a divertirsi prendendo a calci una sfera fatta ancora con la pelle di mammuth.

Già dall’epoca della pietra, cerchoamo di capire se il calcio sia gioco o scienza. È preparazione o fortuna? Logica o immaginazione? Disciplina o follia? E quanto c’è di giusto e di iniquo? Siamo al quia, nel meraviglioso gioco del fùtbol? La risposta è, appunto, nell’algoritmo sviluppato tra Firenze e Roma passando per Veroli.

È andata così. Gli universitari fiorentini e capitolini (tra cui un ciociaro che oggi è professore ordinario) hanno, prima di tutto, stivato in cascina qualche migliaio di partite giocate. Ne hanno infilate nel computer ben 4.800, al netto dei match finiti in parità. Dopodiché hanno rimpinzato l’algoritmo di dati e informazioni: 120 caratteristiche, 60 per squadra, rigorosamente espunte dai match in oggetto. In pratica: tiri in porta, percentuale di possesso palla, palloni recuperati e palloni persi, passaggi indovinati e passaggi sbagliati, cross, tiri, posizione media del baricentro, eventuali pali e traverse ecc. 

Shakerato il tutto si è arrivati al calcolo. Che ha fornito risultati da lasciar di princisbecco: l’algoritmo ha emesso un verdetto di sorprendente veridicità indovinando il 92% dei risultati delle partite analizzate. 

Ma allora non è più vero che la palla è tonda e rotola dove le pare?

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