Se la donna è di moda: 4 amazzoni per un sindaco

Le donne sono di moda. E per la corsa a sindaco di Latina potrebbe essere tempo di amazzoni. In corsa: Celentano, Picca Bianchi, Campagna e Fiore

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

La moda è donna. Ma in questo periodo è la donna ad essere di moda. Se Giorgia Meloni ha conquistato l’Italia, se Elly Schlein ha conquistato il Partito Democratico, la politica ora inizierà a guardare con un occhio diverso anche l’altra metà del cielo per conquistare il Comune di Latina.

Latina è città fighetta che ama le mode e i modi. E se è il tempo giusto per una corsa al femminile per il sindaco, lo saprà fiutare. Certo uomini “in aspettativa” ce ne sono tanti ma è come andare in giro con gli zoccoli olandesi al tempo delle decolté, si cammina uguale ma si da l’impressione di essere antichi, fuori tempo.

Ci sono anche uomini “illustri”, tipo Damiano Coletta che sindaco le è già stato ma “quando è moda è moda“. Lui pure fu uomo dettato dalla moda: erano gli anni dell’antipolitica e chi meglio di un medico né di destra, né di sinistra, né grillino? Oggi però non è più tempo di capitani coraggiosi ma di amazoni ardimentose.

Le possibili aspiranti

Valentina Picca Bianchi

Non è tempo di Ufente ma di Camilla, la regina guerriera di queste parti.

Chi sono le “aspiranti”? Beh, per regola di Regionali si parte da Matilde Celentano, portata dal Partito di maggioranza del centrodestra Fratelli d’Italia e quindi con buone carte da giocare. Ma se il posto è considerato già preso in tanti lo vogliono prendere. Cresce la cordata di Valentina Picca Bianchi iperattiva nei sindacati datoriali, in particolare di Confindustria: sta in una famiglia, quella di Vincenzo Bianchi che in politica ci sta da tempo per tempo.

E a sinistra? Beh anche qui la moda è moda e l’idea di uno scontro al femminile non è malvisto, anzi è una risposta in linea con la leader nazionale. Si parte dalla Schleinerina di ferro Valeria Campagna che lavora sempre con defilata determinazione a fronte di una apparente azione verso un altrove che non c’è. Sarebbe la continuazione del colettismo al femminile, ma il colettismo non ha più la portata rivoluzionaria del tempo che fu. Quindi?

Crescono le possibilità di Daniela Fiore, consigliere uscente pre commissario del Partito Democratico: avvocato, dentro una storia familiare a sinistra. Lei porrebbe mettere il confronto sul tema personale, una sorta di corsa orazi e curiazi e nulla è scontato. La politica è diventata una corsa sulle montagne russe e non più gara a 100 metri lineari. 

Latina è donna

Daniela Fiore

Detto questo la corsa al femminile sarebbe la cosa più in linea con la radice profonda di Latina: la palude era al femminile, Mater matuta la divinità di questi luoghi era donna, Santa Maria Goretti era donna, Circe è donna, Ninfa è donna, della Regina Camilla abbiamo sempre detto. Anche i fantasmi qui sono al femminile, c’è La femminuccia sui Lepini.

Insomma far comandare le donne non sarebbe una novità, ma un ritorno alla verità.