Se la lezione di Storia fa nascere un nuovo centrosinistra

Una lezione di Storia non è necessariamente solo il racconto di fatti e la loro analisi. Ma può essere anche l'occasione per costruire un ponte di dialogo tra due parti politiche che non si parlavano da tempo. Come è avvenuto l'altro giorno...

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Si sa che “historia magistra vitae”. A dirlo è stato, a suo tempo, Cicerone nel De Oratore; anche se poi la frase è diventata di uso talmente comune che si tende a dimenticarne l’illustre autore. E dunque, la storia, se ben studiata, può fornire lezioni di vita; e può aiutare ad interpretare anche il presente in modo più consapevole ed attento.

Quello che forse Cicerone non aveva capito (o forse sì, in effetti..) è che la storia può servire anche a migliorare la politica. E non nel senso di un’attività politica favorita da una maggiore cultura storica. No; qui si intende proprio che la storia può favorire la nascita di nuove alleanze, magari anche nuovi soggetti politici.

La lezione del prof Gioacchino Giammaria

Prendete Anagni ad esempio. Qualche giorno fa presso la nuova sede del Pd si tiene una conferenza di storia. Relatore è il professor Gioacchino Giammaria, notissimo docente di Storia e Filosofia, esperto di storia locale, nonché uomo di indiscutibile collocazione a sinistra.

Il tema è l’analisi del fenomeno delle foibe. La conferenza infatti si tiene proprio nel giorno in cui, sempre ad Anagni, nella Sala della Ragione il gruppo di Fdi organizza una conferenza sulle foibe con Emanuele Mastrangelo, noto per le sue posizioni oltranziste (a destra), tanto da essere stato cacciato da Wikipedia.

Nella sua conferenza, Giammaria fa una cosa semplice; ripropone la vicenda senza negare gli eccidi; ma esprimendo la necessità di avere chiaro il contesto della vicenda. E ribadendo che la storia si fa con i documenti e l’onestà intellettuale, non con la propaganda.

Polemica storica a parte però, qui interessa soprattutto il dato politico contemporaneo. Che induce a registrare come nella saletta del Pd cittadino, oltre ovviamente agli esponenti del partito di Zingaretti, ad iniziare dal segretario Egidio Proietti, al consigliere Sandra Tagliaboschi, ed al fratello ex assessore al bilancio Aurelio, ci fossero anche esponenti delle altre forze di sinistra in città. A partire da Roberto Romiti, storico esponente del Partito socialista, anche adesso con la tessera del Pd; fino a Costantino Santovincenzo, che guarda alla zona della Sinistra Italiana. Per non parlare del dottor Baldassarre Sansoni, già candidato a sindaco per il centro sinistra locale nel lontano 2009. E, ovviamente, di Nello Di Giulio, esponente di Anagni cambia Anagni.

Egidio Proietti – Segretario Pd Anagni

Ora; è evidente che è troppo presto per parlare di un’alleanza vera e propria. Ma che diversi esponenti legati ad una storia di sinistra, e nonostante questo fino a qualche tempo in rotta l’uno con l’altro tanto da a marcare le distanze tra loro con molta chiarezza, abbiano deciso di tornare a parlare ed a sedersi assieme allo stesso tavolo è una notizia.

Anche perché, secondo alcune indiscrezioni, sembra che la frequentazione sia andata avanti al di là della discussione storica che l’ha originata. A riprova del fatto che un nuovo centro sinistra, ad Anagni, potrebbe davvero essere sul punto di nascere.