Se l’opposizione riporta il dibattito al centro

Solo la tragedia del senatore Astorre ha fatto saltare la conferenza stampa unitaria dell'opposizione a Frosinone. Dopo il documento collegiale portato in Aula è un secondo segnale d'un cambio di passo

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Lo stop lo ha imposto la tragedia del senatore Bruno Astorre. Tutti i protagonisti del tavolo lo avevano conosciuto bene, ci si erano confrontati spesso per tarare la bussola. Ed a lui sarebbe piaciuto tantissimo il tavolo convocato per venerdì pomeriggio dalle opposizioni in seno al Comune di Frosinone. Un incontro all’Hotel Astor nel quale annunciare la nascita di un coordinamento: l’avvio di una strategia d’assedio unitaria con la quale logorare il governo di centrodestra guidato dal sindaco Riccardo Mastrangeli.

A convocare la conferenza stampa per dare l’annuncio è stata la Presidente provinciale del Partito Democratico Stefania Martini. A firmare il documento sono state tutte le opposizioni: Pd, Lista Marzi, Polo Civico e Frosinone in Comune.

Tutto rinviato. Troppo dolore.

Il dibattito al centro  

Il sindaco Riccardo Mastrangeli

Quella conferenza stampa unitaria faceva seguito ad un altro passo politico. Compiuto in Aula durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale. E cioè la richiesta, finalmente corale, di rimettere il dibattito politico al primo posto dell’agenda amministrativa della Giunta Mastrangeli. (Leggi qui: Qualcosa di politico nel Question Time).

È un netto segnale di rottura con il passato. Per quello che potrà scaturire dal dibattito e dallo scontro dialettico tra maggioranza ed opposizione. Perché la politica è stata la grande assente nel Capoluogo in questi anni. Da un lato, perché un sindaco come Nicola Ottaviani (oggi deputato della Repubblica) decisionista ed accentratore per eccellenza, non ha lasciato molto spazio di visibilità: né ai propri assessori né  tantomeno all’opposizione.

Dall’altro perché proprio l’opposizione  è stata per i dieci anni del mandato Ottaviani oggettivamente sonnacchiosa ed appiattita su se stessa. Senza mai nessuno scatto di reni, senza proporre mai alla città e alla stessa amministrazione una alternativa di delibera tale da impensierire la maggioranza.

Da questo stato di cose è derivato anche un appiattimento, sia in consiglio comunale che fuori, del confronto dialettico di spessore. Un confronto qualificante per gli attori e per il Capoluogo tra chi ha amministrato (e amministra tuttora la città) e chi ha il dovere di vigilare sul come viene fatto.

Opposizione dentro ma pure fuori

Il limite si riflette anche sulla vita politica all’esterno del Consiglio comunale di Frosinone. Non si ricorda un solo intervento politico su qualsiasi tema, affrontato da qualunque Segretario o Coordinatore cittadino di Partito. Tanto a centrosinistra quanto a centrodestra. A memoria d’uomo non c’è chi ricordi ad esempio della convocazione di un Consiglio comunale straordinario, sollecitato dalla stessa minoranza per discutere dei grandi temi di interesse per la città.

Non si registra un accenno di dibattito. Dal quale potrebbero anche scaturire proposte ed ipotesi capaci di migliorare l’assetto di Frosinone. Ad esempio sul polo della formazione a Frosinone, considerata la presenza sia di una sede dell’Università di Cassino, sia dell’Accademia di Belle Arti, sia del Conservatorio di Musica. O sulla realizzazione della superstrada di collegamento Frosinone-Latina. O ancora del progetto dell’area ex Permaflex. Oppure ancora sul raddoppio del nuovo ospedale Spaziani, per il quale nella scorsa consiliatura il Consiglio comunale aveva prodotto un documento all’unanimità per chiederne l’ampliamento.

Alessandra Mandarelli

In agenda potrebbe finire un confronto sulle politiche ambientali e le iniziative conseguenti intraprese o da intraprendere. Ma anche il tema dell’utilizzo dei fondi del PNRR dopo che è stato lanciato un allarme su scala nazionale per il loro concreto utilizzo. Impensabile che siano tutti temi di esclusivo patrimonio della maggioranza: anche l’opposizione (rappresenta in Consiglio Comunale quasi il 40% dei cittadini) deve poter dire come la pensa.

L’iniziativa congiunta in Aula e la conferenza unitaria saltata all’ultimo momento sono il segnale di un significativo cambio di passo. Sarebbe piaciuto anche a Bruno Astorre.

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