Se ne va Augello, l’uomo delle elezioni Regionali

È morto Andrea Augello. Fu l'uomo che guidò una componente della Destra. Intellettuale, grande organizzatore, fu al fianco di Storace, Polverini, Alemanno. Fu il primo a candidare in Regione Fiorito. Che poi lo lasciò

In provincia di Frosinone aveva un bacino di voti importante: nel Nord, tra Anagni ed Alatri. Fu lui a lanciare per la prima volta alle Regionali del Lazio il giovane sindaco Franco Fiorito sfidando Alleanza Nazionale e l’ala di Alessandro Foglietta che invece era contraria a quella candidatura. Ma era così Andrea Augello: fiuto e coraggio politico. Ed un forte attaccamento ai valori della destra.

Anche per questo aveva tra i suoi amici uno dal carattere non semplice come il senatore Oreste Tofani. Che gli rimase leale pur mantenendo i legami con l’area di Maceratini. Fu Fiorito invece a riposizionarsi sull’area di Gianni Alemanno quando diventò sindaco di Roma. E Augello non gliela perdonò, togliendogli a lungo il saluto.

Non hanno fatto in tempo a chiarirsi: ad impedirlo sono state le vicissitudini di Fiorito da un lato, la malattia di Augello dall’altro. Quella malattia che questa mattina l’ha portato via. A dare l’annuncio è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. «Qualche ora fa è venuto a mancare il collega Andrea Augello. Lo ricorderemo in un’altra seduta, intanto vi chiedo un minuto di silenzio”.

L’uomo delle elezioni Regionali

Andrea Augello e Francesco Storace ai tempi della Giunta Regionale (Foto: Carlo Carino © Imagoeconomica)

Andrea Augello aveva 62 anni: è stato uno storico esponente della destra laziale. Al suo fianco agli inizi c’era il fratello Tony, scomparso prematuramente a 43 anni e dal quale ha raccolto il testimone. Un passato da sindacalista dell’Ugl, esordisce in politica con la militanza nel Fronte della gioventù.

Uomo di pensiero e di manovra: è stato lui il coordinatore di alcune delle campagne elettorali che hanno portato la destra alla guida del Lazio. Nel 2000 è al fianco di Francesco Storace nella Giunta regionale: come assessore al Bilancio. È coordinatore delle campagne che portano Gianni Alemanno in Campidoglio e poi Renata Polverini alla guida della Regione.

Esponente di punta di Alleanza Nazionale e poi del Pdl, è stato sottosegretario alla Pubblica Amministrazione nel governo Berlusconi IV. Intellettuale, ha pubblicato anche una serie di saggi. Un punto di riferimento per tanti, un politico estremamente capace, un uomo intelligente, determinato, divertente“, sottolinea la premier Giorgia Meloni.

Il rientro e la malattia

Andrea Augello (foto: Giacomo Quilici © Imagoeconomica)

Quattro volte senatore, componente della giunta delle immunità durante la discussione sulla decadenza di Berlusconi in base alla legge Severino. Era rientrato a Palazzo Madama in questa legislatura come capolista in Lazio 2 al plurinominale ed era componente della commissione Finanze, della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e componente del Copasir. Malato da tempo lascia le figlie e la moglie Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio, che sui social ha scritto: “In cielo ti accompagnino gli angeli. Addio Andrea, rimarrai per sempre nei nostri cuori“.

Renata Polverini sa che molto della sua campagna elettorale vincente lo doveva al lavoro organizzativo di Andrea Augello. «La scomparsa di Andrea è un grande dolore per me. Andrea sapeva cogliere con ironia e profondità di analisi anche le più piccole sfumature della politica. Che ha attraversato a tutto campo in ruoli sempre più rilevanti e prestigiosi». Ricorda che «Si è impegnato con passione a costruire l’esperienza della destra sociale rappresentando al meglio una destra moderna e anticonformista».

Lo ricorda come «una delle persone più leali che abbia mai conosciuto» Francesco Storace. Fu il Governatore nella stagione in cui Augello gli fece da assessore al Bilancio. «È stato un magnifico assessore regionale. E il dolore è enorme. Mi mancherà davvero tanto».

Rispetto dagli avversari

Foto © Imagoeconomica

La politica è confronto e non tifoseria. Come dimostra il rapporto che Andrea Augello aveva con Nicola Zingaretti nonostante sedessero su sponde opposte e contrapposte. «In questi anni, con Andrea non avevamo mai perso l’occasione di dedicarci lunghi incontri per parlare, confrontarci da avversari sulla situazione politica, sul futuro dell’Italia, sulla condizione delle Istituzioni. Ci teneva perché animato da un’enorme passione politica».

Il loro rapporto non si era consumato con gli anni. «Anche in questi anni di malattia – aggiunge – che ha affrontato con grandissimo coraggio e dignità, avevamo sempre tenuto vivo il nostro filo diretto di comunicazione, dialogo e confronto. In maniera schietta e vera ci dicevamo tutto. Lui, sempre curioso e intelligente, ribatteva con le sue idee alle mie letture e teorie».

Si sono confrontati fino alla fine. «Ci eravamo sentiti – racconta Nicola Zingarettipoche settimane fa: voleva sempre sapere, informarsi e offrirmi il suo punto di vista. L’ho fatto come sempre con piacere. Il piacere di confrontarmi, pur senza condividerlo, con un punto di vista diverso dal mio: quello di una persona intelligente e acuta che la pensa all’opposto da te, ma proprio per questo è interessante ascoltare con rispetto. Nella politica dovrebbe essere sempre così. Quante volte ridendo ce lo siamo detti!».

Francesco De Angelis

Anche il presidente del Consorzio Industriale del Lazio Francesco De Angelis è stato suo avversario ai tempi della Regione Lazio. «Al di là delle differenze politiche, con Andrea c’è stato sempre un rapporto di sincera stima reciproca e di grande collaborazione, a testimonianza di come i rapporti di amicizia vadano al di là degli steccati. Con lui ho vissuto una splendida stagione politica ed istituzionale alla Regione Lazio. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per il territorio e per l’intero Paese».