Se perfino Tajani fa a pezzi quel che resta dell’Europa

Il numero due del Ppe e di Forza Italia affonda il colpo: «Un’Unione così pavida sarà travolta, bisogna fare quello che dice Mario Draghi. In Italia pronti a collaborare, ma Conte deve coinvolti sul serio».

«Un’Europa pavida, come quella che si è vista, sarà travolta dal Coronavirus». Se lo dice lui. Se lo dice Antonio Tajani, una carriera da europarlamentare ed ex presidente del Consiglio delle Aule di Bruxelles e Strasburgo c’è da crederci.

Tajani è anche vicepresidente del Partito Popolare Europeo. Ma stavolta proprio quell’Europa che ha difeso per una vita non gli è piaciuta. Infatti ha detto: «Mentre si muore e l’economia precipita, vengono rinviate le decisioni di due settimane. L’egoismo masochista dei rigoristi è miope e pericoloso per tutti. Intendo ribadire la mia posizione critica nei confronti di quei Paesi che stanno dimostrando di non avere coraggio». Cioè Germania, Olanda, Austria e le nazioni del Nord.

Antonio Tajani © Foto: Mathieu Cugnot / Imagoeconomica

Tanto per far capire che non ha alcuna voglia di scherzare, il numero due di Forza Italia ha aggiunto: «L’Europa deve seguire le indicazioni di Mario Draghi. Il percorso da lui indicato, ancora una volta, è l’unico possibile per difendere lavoratori, imprese e famiglie. Il Consiglio europeo adotti le scelte adeguate per vincere il Covid-19. Se l’Europa si ostina a non voler seguire la giusta via sarà il Coronavirus a vincere. Non condivido le scelte della Germania, sono un convinto europeista, ma questa volta sono veramente indignato».

Poi Antonio Tajani ha spostato l’attenzione sul fronte interno. Affermando: «Noi siamo disposti a dare il nostro contributo, ma serve un tavolo politico con Conte e i leader dell’opposizione per confrontarsi sulle grandi decisioni strategiche. Un luogo di confronto tra il ministro Gualtieri e i responsabili economici dei nostri Partiti. In più, serve che ogni provvedimento sia affidato a due relatori, uno di maggioranza e uno di opposizione. Noi adesso pensiamo solo all’emergenza, non speculiamo, non facciamo trame né polemiche e farebbe bene anche la maggioranza ad evitarle, come è successo invece con gli attacchi a Gallera, che sta facendo il suo lavoro in prima linea».

Antonio Tajani

Forza Italia non pensa ad un Governissimo. Il discorso è un altro e Antonio Tajani lo ha ulteriormente specificato: «Come ha detto benissimo Draghi, l’Italia ha bisogno di grandi iniezioni di liquidità per salvare l’economia. Altrimenti ci saranno rischi altissimi non solo sul piano sanitario ed economico, ma anche sociale se la gente finirà per non avere nemmeno più soldi per fare la spesa. Per questo proponiamo una manovra più incisiva. Bisognerà immettere altri 25 miliardi dopo l’estate, visto che il settore del turismo sarà in grande sofferenza».

Infine il vicepresidente del Ppe è tornato all’Europa. Rilevando: «I Paesi del Nord sono ancora legati alla stagione dell’austerity, anche se ora è cambiato il mondo perché ci troviamo dinanzi a una pandemia che colpisce tutti e i vecchi schemi non sono più validi. La presidente della Commissione von der Leyen e ora anche la Lagarde sembrano aver capito l’importanza di eurobond e liquidità, altri Stati ancora no, ma bisogna seguire quella strada. Altrimenti, lo dico da europeista, il nemico comune non lo sconfiggiamo e l’Europa non ha futuro. La parola è sempre una: collaboriamo. È l’unico modo per salvarci».

La posizione di Antonio Tajani cambia la prospettiva. Alla fine di questa terribile emergenza il fronte dei sovranità e dei populisti avrà vita facile ad attaccare un’Unione Europea così egoista, cinica e priva di prospettive. Quello del numero due di Forza Italia è un ultimatum a futura memoria.