Se poi non ci capiamo più niente non è colpa nostra

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Da Astrazeneca alle riaperture e fino a Buschini: se al mattino ci dicono una cosa e la sera è vero il contrario poi non è colpa dei cittadini se non ci capiscono più niente.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Alla giornata appena conclusa mancava solo la scritta Zelig. O se preferite, sceglietene un’altra di un qualsiasi programma basato sulla comicità dell’assurdo.

Primo sketch del giorno. Franco Locatelli, componente del Comitato Tecnico Scientifico, nel pomeriggio ha annunciato con il suo timbro dall’incedere faticoso e quasi sforzato, che il vaccino Astrazeneca protegge chi ha oltre 60 anni dai rischi di trombosi. Fino a qualche settimana prima: guai a farlo agli anziani perché rischiava di stroncarli.

Secondo sketch del giorno. Matteo Salvini incontra il premier Mario Draghi e gli dice che bisogna riaprire perché così il Paese non tiene. Scopre così che nel momento di chiudere tutto ci si è dimenticati di dare un piccolo dettaglio: indicare quando avremmo riaperto. Una data, un numero di vaccinati, una scadenza per poter riorganizzare la ripartenza. Nulla. Oramai, chi ci governa, confida senza riserve sulla nostra arte di arrangiarci.

Terzo sketch del giorno. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, stando ad un titolo di Repubblica, ha detto Buschini? Con me ha chiuso, non voglio più vederlo”. Nel pomeriggio sulle Agenzie appare una sua intervista, anche in video, nella quale Zingaretti elogia in maniera sperticata Buschini e spiega che è stato lui ad insistere per dimettersi e si tratta di un gesto da elogiare.

Se poi i cittadini a casa non ci capiscono più niente, è comprensibile.  

Senza Ricevuta di Ritorno.

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