Se tra Conte e Mattarella ha ragione Cesare

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Quelli che vogliono aumentare le spese militari e quelli che dicono no. E se...

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato nel pomeriggio il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Un confronto doveroso dopo la netta presa di posizione assunta nelle ore precedenti dal suo Partito dicendo No all’aumento delle spese militari fino al 2%.

Una posizione che ha aperto, come sempre in Italia, un dibattito al quale hanno partecipato tutti: dai virologi rimasti da oggi senza argomenti, fino agli analisti di teatri bellici ora tanto in voga. Tutti.

Foto Geralt / Pixabay

I favorevoli dicono che bisogna prendere esempio da quanto sta accadendo in Ucraina: occorrono Forze Armate efficienti, moderne, preparate, armate con quanto di più moderno si possa mettere nell’arsenale. Altrimenti rischi di mettere in campo i carri armati degli Anni 90 come stanno facendo i russi ed una trentina di ragazzini con i droni riescono a metterti in ginocchio un’intera brigata meccanizzata facendola a pezzi.

I contrari dicono che in questo momento, in cui gli italiani non riescono a pagare le bollette ed andare al supermercato è indegno aumentare le spese militari. E con il costo di un solo aereo ci si potrebbero realizzare chissà quanti ospedali.

La verità di Cesare

La verità, come sempre sta nel mezzo. E siccome con le chiacchiere ci si fanno spostare i treni, forse ci si potrebbe far aiutare da chi ha un po’ di esperienza diretta.

Ecco: chiediamo agli Ucraini. Chissà se loro oggi, tornando indietro, vorrebbero negli arsenali qualche carro armato, qualche missile e qualche apparecchio in più. Anche perché gli ospedali sono stati i primi che i russi gli hanno buttato giù, oltretutto impiegando una sola bomba alla volta.

Fino a 35 giorni fa, gli Ucraini andavano al lavoro tranquillamente, la sera guardavano il telegiornale o Grande Fratello. E fino alla sera prima dell’invasione stavano in pizzeria, tranquilli che nulla sarebbe accaduto.

Era un certo Giulio Cesare a dire che le armi servivano per costruire la pace: perché si vis pacem para bellum, se vuoi la pace dei preparare la guerra.