Se voti Mario ti denuncio

È il giorno dell'elezione di Mario Abbruzzese alla presidenza del Cosilam. Quella che lui ha sempre negato di volere. Ma che gli verrà tributata a sua insaputa. Ed a larga maggioranza. Ecco anche il CdA. E la minaccia di denuncia se lo voteranno

Oggi è il giorno di Mario Abbruzzese: a sua insaputa si ritroverà di nuovo presidente del Cosilam, il Consorzio di Sviluppo Industruiale del Lazio Meridionale. È l’ente dal quale è partita la sua scalata alla Regione Lazio, la corsa verso la presidenza del Consiglio regionale, la nuotata fino alla guida della Commissione Riforme.

Come i salmoni, l’istinto li riporta sempre verso casa.

Si dice lo facciano prima di morire. Allora, sarà per questo che non voleva in nessun modo. Lo ha giurato in tutte le lingue. Ma nessuno gli ha creduto: ed ha fatto bene. Contrariamente a tutto ciò che ha detto in questi mesi, Mario Abbruzzese oggi verrà eletto presidente del Cosilam con una larga maggioranza e nessun patema sul risultato. (leggi qui la prima indiscrezione Un Cosilam per Mario. Ma a sua insaputa)

E se qualcuno, come i bambini, vuole fare oh… ecco anche la composizione della nuova governance: vice presidente Francesco Mosillo (Cassino), consigliere Guido Natoni (Pontecorvo), designato dalla Regione (non in scadenza) Renato Di Carlo, delegato dalla Giunta della Camera di Commercio Pietro Zola (presidente uscente).

Tutto scritto. Da settimane. Anche l’appoggio non dichiarato che arriverà dal Partito Democratico e l’intesa silenziosa raggiunta con gli industriali.

 

Ci sono tutti gli ingredienti per una clamorosa sorpresa annunciata… Se non fosse per la diffida inviata al sindaco di Cassino dall’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, l’ex assessore alle Finanze Enzo Salera, il consigliere di opposizione Edilio Terranova.

In serata hanno scritto a Carlo Maria D’Alessandro diffidandolo a non votare per l’elezione di Mario Abbruzzese a presidente del CdA qualora venisse proposta. Perché? Una delibera dell’authority anti corruzione presieduta dal giudice Cantone «ha espressamente ribadito che, ai fini dell’applicazione della disciplina dell’incompatibilità e dell’inconferibilità degli incarichi, ai sensi del D.lgs 39/2013, la stessa trova applicazione nel caso di conferimento di deleghe gestionali».

E se la diffida non lo spaventa? Loro non esiteranno a rivolgersi alla magistratura.

 

Quindi? Pure loro ritengono che Abbruzzese non possa ricoprire l’incarico perché è uscito dalla regione Lazio da meno di due anni. (leggi qui La trappola delle incompatibilità sulla via per la presidenza Cosilam)

Invece, a scanso di rischi, Abbruzzese lascerà a Zola la gestione. E lui si occuperà di tutti gli aspetti politici.

 

A scanso di sorprese. Questa volta non annunciate.

 

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