Se Zingaretti diventa il nemico più temuto dai Cinque Stelle

Se a destra l’emorragia di voti del Movimento va nella direzione della Lega di Salvini, a sinistra un progetto di centrosinistra inclusivo come quello del presidente della Regione Lazio potrebbe togliere ulteriori consensi ai pentastellati. Da qui l’idea di un commissario esterno alla per la sanità laziale.

Ormai è chiaro e, dopo l’esito delle elezioni regionali in Abruzzo, lo è ancora di più: Nicola Zingaretti segretario del Pd spaventa il Movimento Cinque Stelle. Perché quello del presidente della Regione Lazio è un modello di centrosinistra inclusivo, di nuovo Ulivo, che non resta confinato in un Partito Democratico in crisi.

E perché se a destra il Movimento inevitabilmente cede voti alla Lega di Matteo Salvini, a sinistra, se lo spazio viene occupato da Zingaretti, si rischiano nuove emorragie. Ecco perché l’idea di nominare un commissario “esterno” che si occupi della sanità del Lazio è all’ordine del giorno del Movimento. Come dimostrano del resto le recenti prese di posizione della ministra Giulia Grillo, ma anche di Roberta Lombardi, che pure fino a pochi mesi fa aveva una posizione diversa da quella della collega Valentina Corrado. E quando, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, si trattò di votare la mozione di sfiducia contro Zingaretti, la stessa Lombardi non esitò a criticare in modo forte le prese di posizione di Luigi Di Maio e dello stesso Beppe Grillo.

Ora però è tutto diverso. Quella in Abruzzo non può essere archiviata come la solita sconfitta amministrativa dei Cinque Stelle, che poi viene spazzata via dal successo alle politiche. Intanto perché le politiche non ci sono e alle europee cinque anni fa i pentastellati dovettero fare i conti la dura realtà del sorpasso mancato. Ma soprattutto perché in realtà i Cinque Stelle sanno che il fattore nuovo e diverso si chiama Matteo Salvini.

Fin quando avranno il contratto di governo con la Lega, i Cinque Stelle faticheranno perfino a seguire il “richiamo della foresta”. Perché su temi come il Tav e lo stesso reddito di cittadinanza la Lega ha la possibilità di avere altre maggioranze parlamentari, con il centrodestra e perfino con una parte del centrosinistra. Anche quando si tratterà di votare sulla richiesta di processare Matteo Salvini, i Cinque Stelle rischiano di spaccarsi mentre il Carroccio ha diverse opzioni.

Ecco perché tra le mosse della disperazione potrebbe esserci quella di nominare un commissario “esterno” alla sanità laziale. Esautorando Nicola Zingaretti da quel ruolo. Però potrebbe esserci l’effetto boomerang, soprattutto a meno di un mese dalle primarie del Pd.