Segnali di ripresa dall’export Lazio. Leodori: “Ora un bazooka di fondi”

I numeri del Commercio Estero. Nel 2019 il Lazio è stata la seconda migliore regione in Italia per crescita. Poi il blocco per il Covid. A maggio la ripresa. Per Ice si torna in pari nel 2022, Leodori: "Vogliamo fare prima”

La marcia in più per portare fuori dalla crisi le industrie del Lazio è l’export. Lo dicono i numeri presentati oggi dall’Istituto per il Commercio con l’Estero. Ne è convinta la Regione, al punto che il vice presidente Daniele Leodori annuncia un bazooka di fondi europei per aiutare le imprese a riconquistare le fette di mercato messe in discussione dal covid.

I numeri Ice

I dati Ice ci dicono che il Lazio nel 2019 è stato tra le prime aree del Paese per esportazioni. È stata la prima regione in Italia con la Toscana per la crescita di export lo scorso anno, con un aumento superiore al 15%.

Al primo posto c’è la Toscana con un +15,6%, quasi a pari merito con il Lazio che sta a +15,3%. Al terzo posto tra le regioni italiane che hanno incrementato le esportazioni rispetto al 2018 c’è il Molise che ha fatto registrare un +11,7%. Poi la Puglia che ha registrato un +9,1% e la Campania con un +8,1%.

Il coraggio degli imprenditori

Container nello scalo merci. Foto: © Can Stock Photo

Per Daniele Leodori si tratta di un trend straordinario. Che è stato raggiunto «grazie al lavoro, al coraggio degli imprenditori del Lazio e degli strumenti strategici e mirati messi in campo dalla Regione e dalle Camere di Commercio».

Poi è arrivata la pandemia che nel 2020 ha bloccato in modo definitivo l’export. Già nei primi due mesi dell’anno c’era stata una flessione, determinata dalla contrazione del mercato cinese.

A maggio, con la fine del lockdown gli indicatori sono tornati sul segno positivo. «Vediamo dai numeri che c’è una ripresa già da maggio, ma dobbiamo fare meglio e di più».

Una stima dell’Ice prevede che le industrie del Lazio potranno tornare alla situazione Pre-Covid19 nel 2022. L’obiettivo fissato dal Lazio è diverso, più ambizioso: vuole anticipare la ripresa alla seconda metà del 2021. «Dovremo mettere– ha concluso Leodori- in campo un bazooka di fondi anche con la Programmazione delle risorse europee oltre che con il Mes».

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