Quattro cacciatori minacciano il sindaco (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. I quattro cacciatori che minacciano di impallinare la maggioranza del sindaco D'Alessandro. L'incubo dei parcheggi: prendere o lasciare

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

CMD’A MINACCIATO DA 4 CACCIATORI

Può rischiare una consiliatura CMD’A (il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro) per la nomina di quattro cacciatori nella Consulta provinciale della caccia?

No, dicono i maligni dai lunghi corridoi in marmo di Coreno Ausonio. Però quei quattro consiglieri ribelli, capeggiati dai turbolenti della Lega, hanno ripreso ad agitare lo spettro “tutti a casa” e CMD’A si è innervosito.

L’ultimo caso, dopo i tanti agitati dai ribelli, è la nomina di quattro cacciatori che Forza Italia vorrebbe tutti scelti dal consigliere Alessio Ranaldi. E la Lega è insorta: facciamo a metà. Perché ci sono pure Robertino Marsella e Claudio Monticchio, i quali sono armati di fucile da caccia.

Dal cencio magico che circonda CMD’A è arrivato un secco no. E allora è guerra. Hanno tuonato i ribelli. “Daremo l’appoggio esterno e basta. Per ora. Poi vedremo se continuare o andare tutti a casa.” Perché il direttorio richiesto dai ribelli ancora non è stato nominato dal primo cittadino per volere di Mario Abbruzzese.

 

L’ACCORDO DISATTESO DAL CERCHIO MAGICO

Quelli della Lega si sono legati ad un dito un accordo disatteso da CMD’A e da M.A. Alle ultime elezioni provinciali i due consiglieri della Lega votarono per il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo di FI. L’accordo prevedeva che Monticchio entrasse nel cda del Consorzio dei servizi sociali e facesse il vice presidente.

Non solo il sindaco non ha mantenuto l’impegno ma in quel cda oltre alla Calvani venne nominato in quota Cassino anche Alessandro Vigliotta consigliere del PD ad Aquino e Francesca Gerardi consigliere comunale di Pontecorvo.

Oggi il sindaco Rotondo, su input di M.A., ha iniziato la guerra contro la stessa persona indicata da CMD’A.

E perciò se non indica il direttorio la Lega passa al sostegno esterno.

 

STRISCE BLU E BIANCHE, CHE INCUBO PER CMD’A

Dopo i creditori milionari, Acea, le turbolenze dei leghisti ora anche il caso dei 35 ausiliari del traffico che chiedono il lavoro promesso da M.A. e CMD’A. E dei napoletani che non ne vogliono sapere di venire a Cassino per gestire i parcheggi a pagamento. Una volta sentite le condizioni hanno fatto perdere le loro tracce, staccato i telefoni e messo il cartello ‘fuori per ferie’.

Le condizioni poste dal Comune di Cassino, che si è fatto trascinare la penna dai sindacati, chiedono la riassunzione di tutto il personale, contratti a tempo pieno, con gli stessi benefici che hanno spinto il vecchio gestore a scappare più in fretta del nuovo.

Tanto per avere un’idea: la prima ditta che aveva esaminato la proposta di gestire le strisce blu a Cassino, una seria società di Parma, sentite le richieste di circa trenta assunzioni ha replicato: ma qui bastano sei persone per gestire tutto. E via pure loro, più veloci della luce.

Per colpa delle strisce (o delle pretese avanzate alle ditte?) il caso è diventato un incubo nella maggioranza di centrodestra. E pur di non rimanere senza lavoro alla fine i 35 dovranno piegarsi alla società partenopea. Che per rispondere al telefono e rientrare dalle ferie è disposta a concedere: riassunzione a tempo determinato e tutele secondo il jobs act, nessuna garanzia di collocazione alla scadenza del tempo determinato, ecc., ecc.

Nel frattempo CMD’A minaccia: rifaremo il bando ma con quali clausole per attirare altre imprese del settore con questi 35 da sostenere? Un rebus per l’amministrazione comunale.

 

CONTINUA LA SCIA DEI FINANZIAMENTI PERSI

Senza sosta la perdita di finanziamenti non concessi al comune di Cassino per vari motivi.

Gli ultimi: bocciata dalla regione Lazio la richiesta di un finanziamento di 1.200.000 euro per la messa in sicurezza del territorio comunale. Poi due progetti esclusi, uno di 1.200.000 e l’altro di 3.500.000 euro.

Non li ha bocciati la regione Lazio ma il ministero dell’Interno.

Eppure in provincia di Frosinone sono arrivati finanziamenti a molti comuni ad eccezione di quello di Cassino. Forse, dicono i maligni comunali, c’è qualcosa che non funziona nell’arrugginita macchina amministrativa.