Salta il Consiglio: «Niente paura, va tutto bene» (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Niente maggioranza per Carlo Maria: ma come a Ceccano è solo un passaggio tecnico. Il Monticchio rapito. Dana il tredicesimo cavaliere? Il piano Lega - Pd per eliminare Mario Abbruzzese.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. Anno CCVIII a.C., Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2018 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2018 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

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IL DRAMMA DI CARLO MARIA

Sceneggiata“, “Farsa“, “Figuraccia“, “Dimissioni” e simili. La fraseologia politica usata ieri sera dagli oppositori di Carlo Maria D’Alessandro sindaco di Cassino (da ora per comodità CMD’A) è stata ricca di parole colorite che anticipano la cordata della sfiducia.

Perché il sindaco di Cassino si è dovuto arrendere all’evidenza.

E’ voluto scendere nell’arena per la conta e i numeri sono rimasti fermi a 11. Uno in meno per la fatidica quota 12. Nessun soccorso è arrivato dai cugini di centrodestra o di altri schieramenti.

Lui aveva gloriosamente annunciato nel giorno del ritiro delle dimissioni: «Andiamo avanti con una maggioranza di 12 persone».

Non aveva fatto i conti con il ribelle storico Franco Evangelista dimessosi per fare entrare Dana Tawinkelova, la dura venuta dall’Est. Ma il suo ingresso in aula è diventato complicato perché si sono messi di traverso leghisti, Pd ed altre minoranze arrabbiate con CMD’A per le mancate promesse e per le tante offese ricevute in questi anni di governo.

Così l’austero e freddo presidente d’aula Dino Secondino, ascoltato il risultato dell’appello fatto dalla segretaria comunale, ha dovuto suonare la campanella per fine seduta rinviando il tutto a lunedi prossimo. Quando Dana potrà sedersi nei banchi di Forza Italia e dimettersi da assessore.

 

SALTATO? VA TUTTO BENE

La differenza con ieri sera sta nel fatto che lunedì l’argomento sarà fissato per la seconda volta: ed in seconda convocazione è sufficiente una ‘maggioranza ridotta’. La stessa cosa accaduta a Ceccano una settimana fa. (leggi qui Salta il Consiglio, la maggioranza non ha i numeri). Con una crisi, quella ceccanese, risolta per il rotto della cuffia (leggi qui La rivincita di Roberto Caligiore). Nella quale, come a Cassino, l’assenza di leader sta avendo il suo peso. (leggi qui Ma siamo sicuri che sindaci e dirigenti locali non hanno bisogno della balia-vip?)

La mancanza del numero legale è un fatto tecnico. Normale in un’amministrazione che si regge in piedi attaccandosi al filo di un solo voto in più.

L’ex coordinatore provinciale di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli apprende della situazione mentre è in diretta negli studi di Teleuniverso. E durante la trasmissione A Porte Aperte commenta: «È saltata la seduta, non c’è la maggioranza: va tutto bene». Quando la sintesi è estrema.

 

In aula sorridenti le due signore che ingentiliscono il grigiore del momento critico di Carlo Maria. Il nuovo look di Rossella Chiusaroli e di Francesca Calvani apprezzato dai presenti ed anche dal Conte della Selvotta.

Per Francesca Calvani era il rientro in aula dopo la “sfuriata” con il sindaco. Ben accolta e festeggiata per il coraggio di urlare. (leggi qui Lite e dimissioni: «Carlo offendi la mia intelligenza» ecco perché D’Alessandro ha mollato)

I due non si sono guardati.

 

MONTICCHIO “SEQUESTRATO”

Carlo Maria sperava nell’aiuto della Lega. Tanto che ha voluto fare un tour per le segreterie dei Partiti sparse in città ed è passato velocemente davanti la sede della Lega in via Rossini. E lì ha notato gente ed ha avuto un brutto presentimento.

Carmelo Palombo e il dirigente Lello Valente avevano fissato per le ore 19 una riunione di Partito, alla stessa ora del consiglio comunale. E poco prima delle 19, per timore di qualche fuga, i due massimi dirigenti leghisti avevano “sequestrato” il consigliere Claudio Monticchio nella sede del Partito impedendogli anche di affacciarsi in strada, pena l’espulsione.

Lui è già sospeso per indisciplina ma è in via di riabilitazione. A guardarlo a vista anche il capogruppo Robertino Marsella. Monticchio è stato liberato solo quando è arrivato dall’aula consiliare il messaggio che la “sceneggiata “ era terminata. Dopo le ore 20.

IL SILENZIO DELL’OPPOSIZIONE

Tutti compatti gli oppositori. Lega, Pd, e i senza Partito Giuseppe Sebastianelli, Massimiliano Mignanelli e Sabrina Grossi. In tutto 12. Che ora devono trovare l’intesa per la firma della sfiducia al sindaco e individuare un ribelle nella maggioranza per arrivare a quota 13 per ribaltare CMD’A.

Ora si trama in silenzio. La Lega non si fida tanto del Pd e il Pd non si fida molto della Lega per le sirene provenienti dall’altra parte. Tutti, però, hanno due nemici: CMD’A e M.A.

Per nessuno è un segreto che tutti stiano guardando a Dana Tawinkelova. Sperando un un suo mal di pancia. Perché le dimissioni di Evangelista la costringono a lasciare l’assessorato ed entrare in Aula come consigliere. Ma l’assessore non è molto entusiasta di questo scenario: ha una serie di lavori ben avviati ed intende portarli a termine piuttosto che regalarli al suo successore.

Così, pare che abbia puntato i piedi: reclamando la delega all’Ambiente, seppure come Consigliere.

In un clima inquinato e denso di veleni, molti sono arrivati a sostenere che Dana sarebbe arrivata a porre la questione in termini di aut aut: o la delega o che resto a fare? Per questo i cacciatori di firme coincidano in un suo malumore. E nella sua sigla su quel foglio che farebbe cadere l’amministrazione.

LA VENDETTA DELLA LEGA: AL VOTO, AL VOTO

La Lega non vuol far mangiare il panettone al sindaco e confida nell’unità del Pd per l’operazione sfiducia.

Questo il piano ardimentoso: Lega e Pd insieme al voto di maggio. Vince ci prende più voti. Se si va al ballottaggio, per entrambi è vietato allearsi con Forza Italia o con altri gruppi che fanno riferimento a M.A.

L’obiettivo è isolare M.A. dal potere cittadino.