Contrordine compagni, forse la mozione la spostiamo (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate - Profumo di elezioni e fettuccine: Gianrico Ranaldi riunisce i grandi elettori. E si scatena il panico. Sia nel Centrosinistra che nel Centrodestra. Da solo, alle scorse politiche, ha azzoppato Abbruzzese. Contrordine compagni, forse la mozione la spostiamo

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. Anno CCVIII a.C., Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2018 d.C. – Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2018 d.C. – Uno sciame di api invade l’Albaneta.

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CENA CARBONARA DEL CENTROSINISTRA

Una cena carbonara di una parte del centrosinistra cassinate ha allarmato gli aspiranti sindaco di Cassino dell’area Pd.

C’è profumo di elezioni comunali e l’avvocato e professore Gianrico Ranaldi ha ideato una rimpatriata degli amici che il marzo scorso lo sostennero alle politiche per la Camera. I suoi voti e quelli di M5S determinarono la sconfitta inaspettata di Mario Abbruzzese.

L’altra sera l’avvocato ha riunito gli amici in un ristorante della città nei pressi del casello autostradale. Tra gli invitati i consiglieri comunali Enzo Salera, Edilio Terranova, Francesco Mosillo e Massimiliano Mignanelli. E con loro gli ex consiglieri Mario Costa, Orazio e Danilo Picano, Gino Ranaldi, Rosario Iemma, Luigi Russo, Francesco Carlino, Alessandro Varone, Franco Scuro ed altri.

 

CANDIDATO SINDACO CERCASI

Giurano i presenti che la discussione sulla politica cittadina si è limitata alle disavventure comunali del sindaco. Assicurano soprattutto che il nodo candidature del centrosinistra o del Pd non è stato tirato fuori. Parola d’onore che era solo una cena fra amici e si è pagato alla romana.

Nessuno ci crede. Perché non sono stati invitati Giuseppe Golini Petrarcone, Marino Fardelli e le signore Barbara Di Rollo e Sarah Grieco?

L’avvocato e professore Gianrico Ranaldi, dopo il buon esito elettorale del 4 marzo scorso, in modo del tutto informale sta sondando gli umori del centrosinistra: ancora spaccato su chi deve candidarsi a sindaco.

Gli amici della sua area lo stanno incoraggiando a scendere in campo. L’avvocato è prudente. Lusingato, per via della storia di famiglia: sarebbe un cerchio che si chiude. A frenarlo sono gli impegni professionali. E la consapevolezza di dover nuotare tra squali, piranha e caimani di ogni dimensione.

 

I CANDIDATI NON INVITATI

A candidarsi, intanto, ci pensano Giuseppe Golini Petrarcone ma anche Marino Fardelli e pure Sarah Grieco. Cioè tre degli assenti nella lista degli invitati a cena.

Fino alla fine, ognuno dei tre terrà salda la propria posizione. E per evitare una nuova catastrofe come quella che due anni e mezzo fa ha consegnato la città al Centrodestra di Carlo Maria D’Alessandro e Mario Abbruzzese, alla fine dovranno correre tutti a richiamare l’ex sindaco Petrarcone: rivalutato dagli scompensi amministrativi di D’Alessandro.

E nella maggioranza attuale Petrarcone è l’avversario più temuto. A meno che non scenda in campo il professor Ranaldi: in quel caso, dal timore si passa alle scene di panico e delirio collettivo.

 

SFIDUCIA A CMD’A, I DUBBI DI LEGA E PD

Lega, Pd e Civici sono indecisi se fare subito l’operazione sfiducia o dimissioni di massa per andare a nuove elezioni. Hanno letto le considerazioni fatte da questa testata in tarda mattinata. E le hanno trovate sensate. (leggi qui La mozione che farà un baffo a Carlo Brancaleone D’Alessandro)

Carlo Maria ha solamente un voto in più rispetto alle minoranze. La Lega, però, giura che il 13mo e pure il 14mo consigliere pronti a disarcionare il sindaco li troverà. Ma adesso ammettono «forse non subito ma entro gennaio sicuramente».

È la Lega che non vuol far mangiare il panettone a Carlo Maria. Il Pd, invece, è più rispettoso delle feste: «Dopo la Befana».

Lunedì CMD’A, salvo sorprese, tornerà ad avere la maggioranza ristretta di 12 consiglieri con il passaggio dal bancone della presidenza, dove ci sono gli assessori, al più modesto banco dell’aula di Dana Tawinkelova, la dura venuta dall’Est e alleatissima ad un altro duro, Franco Evangelista, che viene da S.Angelo in Theodice, suo regno elettorale.

Il resto, per ora, è solo illusione.

 

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