Mario non c’è e la maggioranza inizia a vacillare (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Gli strilli in municipio in assenza di Mario. Per Abbruzzese viaggio a Roma: un paracadute a Bruxelles lasciato da Battistoni? Ombre leghiste sulla crisi di CMD'A. Ma il Pd non è pronto. Fardelli serra i ranghi. Fontana ritira il ricorso

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

L’URLO DEL LEONE

Una riunione da urlatori quella di ieri mattina nella stanza comunale del sindaco di Cassino. Tema: l’ennesima figuraccia. Quella rimediata per la chiusura giudiziaria dell’ecocentro. Per colpa di chi si è dimenticato in due anni di procedere, secondo legge, all’attivazione di strutture definitive. Ed era scritto nel contratto di affidamento del servizio alla De Vizia. L’isola ecologica (ecocentro) in un terreno della De Vizia nell’area industriale e il centro di conferimento nell’area retrostante lo stadio comunale o altra area.

Sindaco, assessori e consiglieri si sono riuniti per darsi una mossa insieme al dirigente del settore l’architetto Giancarlo Antonelli. In assenza dell’ex commander M.A. (andato a Roma in cerca di un paracadute, politico che quelli militari in questo periodo sollevano troppe polemiche in città) ha preso la parola l’erede, al secolo Benedetto Leone, assessore tuttofare ma non più vice sindaco in pectore. Ed una sorta di reincarnazione di M.A., ora in crisi.

Leone ha gridato all’indirizzo del dirigente e dell’assessore ai rifiuti la sua rabbia per la brutta figura. «In questi mesi non avete fatto nulla per evitare questa figuraccia. Di questo passo perderemo le prossime elezioni comunali. Io faccio politica, voi no. Leggete le carte. Svegliatevi». E quindi l’urlo cavernoso del Leone, già cerimoniere abbaziale, è echeggiato nei corridoi e nelle stanze del secondo piano. Dove, invisibile, vive il cronista eterno  Domenico Tortolano. Che dal nulla si è subito materializzato, con tanto di taccuino e lapis ed ha subito preso nota.

 

STRILLI E SOLUZIONI

Semmai l’antico giornalista non avesse notato cotanto impegno di polmoni e corde vocali, l’urlo è stato ripetuto. Talmente forte che ha sorpreso lo stesso CMD’A (lui stesso protagonista di urli echeggianti ma che questa volta ha annuito dolente ai passaggi dell’assessore). Ha scosso il dirigente, voluto dall’ex commander, e gli altri astanti presenti.

Quindi è arrivata la proposta del Leone inferocito: «Visto che non siete capaci di indicare un luogo dove fare in santa pace un centro di conferimento dei rifiuti, si abolisce. Non lo facciamo. E risparmiamo i soldi. La ditta farà l’ecocentro sul suo terreno e a spese sue come da contratto. Tanto ci voleva a pensare una cosa simile».

Rivolto al dirigente ed all’assessore ai rifiuti: «E poi che ci voleva a ripulire l’isola ecologica ogni mese, e ci evitavamo il sequestro. Quelli del Pd ci stanno ridendo addosso».

Non solo loro. Altri pure.

 

RIAPRE L’ASILO

Nei prossimi giorni riaprirà l’asilo baby (l’aula consiliare riapre giovedi ore 9,30). Quell’aula con tanti astanti impreparati nelle materie amministrative per giudicare norme e leggi da approvare, previa discussione.

Discussione che non c’è mai per le lacune dei partecipanti.  M.A. sta pensando se mandarli a casa oppure no.

Prima era più favorevole, adesso (dopo la sua sconfitta) meno. Fino a qualche mese regnava il ritornello: ”Se non facciamo nulla è tutta colpa di Petrarcone e Salera”. Però lo stesso M.A. si è accorto che il ritornello non piace più e che sta per ritorcersi contro.

Stancamente, dopo la sconfitta, ha lanciato il messaggio: «Basta, lavorate, sennò vi mando a casa. La luna di miele è finita. Basta guardare dietro».

L’avvertimento di altri dall’interno: «Se accusate sempre gli altri e poi non fate niente, finirà che saranno altri ad accusarvi».

Dante lo chiamava contrappasso.

 

IL CERCHIO MAGICO DI CMD’A

Ma chi comanda al comune di Cassino? Si chiedono. Risposta: il cerchio magico. Che è formato da CMD’A, Dino Secondino, Benedetto Leone e Paola Verde. Due ingegneri ciellini, un cerimoniere abbaziale e un boy scout divenuto ingegnere. Sopra di loro M.A.

E gli altri della maggioranza? Protestano per l’esclusione dalle stanze del potere. Che potrebbe sfociare, dicono i maligni, in una rivolta. E monta il dissenso.

CMD’A, fanno sapere, è scosso come i cavalli del palio di Siena che arrivano senza il fantino in piazza del Campo. Così è CMD’A dopo la sconfitta di Mario e dopo le varie cantonate (come la stele nazista che ha fatto smuovere anche RaiNews, SkyTg24 e addirittura la BBC fermata in tempo dal cronista a vita). Dopo il rilievo nazionale ci mancava quello internazionale.

I maligni fanno sapere al Conte della Selvotta “Forse presto succederà qualcosa”.

Un messaggio, in codice, lugubre.

 

M.A. VA A ROMA. O A BRUXELLES?

Ieri giorno di riapertura delle Camere parlamentari Mario Abbruzzese, nonostante il braccio rotto, è andato a Roma a bordo della sua potente macchina del Biscione: la Stelvio colore blu elettrico di cui adesso va fiero ed orgoglioso. Guidata dalla sua ex segretaria in fase di imminente ricollocazione, impegnata in questo periodo (così dichiara sulla sua bacheca) ad abbattere i muri “tra il tuo cuore e il resto del mondo”.

Mario voleva andare alla Camera dei Deputati. Poi si è ricordato che il suo posto è stato preso da una ragazza arrivata per caso da Frosinone. E allora ha dirottato per Palazzo Grazioli dove l’attendeva il presidente di Bruxelles, Antonio Tajani. Pare intendano affidargli un incarico con il quale tenerlo occupato. Battistoni sta liberando il posto di capo della segreteria del presidente del Parlamento Ue. Chissà?

 

L’OMBRA LEGHISTA SULLA CRISI DI CMD’A

Il vice sindaco Carmelo Palombo è ritornato entusiasta dalla cena di Viterbo con il leader Matteo Salvini e con il suo luogotenente per il Lazio Francesco Zicchieri. Lì ha brindato al successo della Lega a Cassino e in provincia. Un’altra spina sul capo di CMD’A dove è andata ad aggiungersi alla spina di Fratelli d’Italia uscito rinforzato dal 4 marzo.

Entrambi faranno passare il Bilancio. Poi ad aprile, fanno sapere al cronista a vita, ci sarà un documento unitario degli alleati (Lega, Fdi, NcI) in cui detteranno le leggi che CMD’A e Forza Italia dovranno rispettare, pena l’abbandono della nave nelle onde agitate. Per l’affondamento.

Dal Pd implorano: “Non adesso, fra un anno o due”. Fino ad ora non sono stati buoni a rinsaldare la frattura che li ha scissi facendogli perdere le elezioni, non si sono trovati un leader unitario. Non avrebbero un cencio di candidato presentabile se domani mattina CMD’A venisse fatto cadere.

 

ROSSELLA L’ARIETE

Il duplice consigliere (locale e provinciale) Rossella Chiusaroli si fa notare vicino all’ariete di Alatri Antonello Iannarilli (leggi qui E Mario ‘Scevola’ Abbruzzese vede allontanarsi pure Rossellissima) e nel suo gruppo sfiammano le scintille. C’è stato un intenso scambio di battute tra la capogruppo consiliare di Cassino con il suo presidente d’Aula. Al quale Rossella ha risposto: «Iannarilli é di Forza Italia, perché non ci posso parlare?». Ambigua come tutte le donne, non ha negato.

Ma in questo periodo si fotografare sempre più spesso accanto a zio Max Mignanelli eletto come indipendente nella lista provinciale del Pd. Vedi foto di Montecassino e di altre cerimonie o ristoranti o bar.

Sempre con lo zio che ha sfiorato l’elezione a deputato sotto la bandiera di Beatrice Lorenzin. Zio Max che ha portato Gianrico Ranaldi a differenza di alcuni del Pd che contano.

Rossella rimarrà, dicono, fedele a M.A. anche se ha perso e anche se non l’ha candidata alla Regione. Rimarrà con Mario. Il quale è diventato silenzioso dopo il fatidico e tragico 4 marzo.

La Rossella temeva l’elezione di Gianrico Ranaldi a danno di Mario ma aveva sottovalutato le ciociare pentastellate.

 

CHE SUCCEDE IN CASA PD

Dopo l’esperimento Gianrico Ranaldi (che ha scosso il centrosinistra per il risultato) si cerca di ripartire puntando al gruppo unico in aula. Un tentativo, quello del segretario Marino Fardelli, apprezzabile ma ancora lontano dall’intesa.

Dopo i dispetti reciproci in campagna elettorale fra le varie correnti ora è tempo di riunificazione in vista del 2021 o prima. Ma a tenerli ancora divisi rimane la questione della prossima candidatura a sindaco di Cassino.

Ci sono alcuni, come il Psi, che vogliono convincere l’avvocato e professore Ranaldi a candidarsi perché un volto nuovo fa sempre colpo, specialmente oggi.

Però la lista dei concorrenti è lunga: Petrarcone, Fardelli, Salera, Grieco, Di Rollo. Rimane la via delle primarie per la scelta.

 

LA PASQUA DI FONTANA

L’immobiliarista Salvatore Fontana, membro dell’assemblea nazionale Pd in quota Emiliano, si sta ancora riprendendo dallo shock: hanno impiegato due settimane a convincerlo che i titoli strillati sui giornali  “Fontana batte Abbruzzese e diventa deputato al suo posto” non erano riferiti a lui (che nemmeno era candidato) bensì ad Ilaria Fontana del Movimento 5 Stelle.

Forse per colpa del trauma, o per la gioia incontenibile derivata dal vedere sconfitto il suo eterno avversario M.A., oppure per il clima della Santa Pasqua: ma sta di fatto che ieri Fontana (Salvatore, Pd) ha deciso insieme alla sua componente comunale di ritirare il ricorso contro l’elezione di Marino Fardelli a segretario del circolo cittadino.

Appresa la notizia c’è stato chi voleva telefonare subito in abbazia, altri addirittura al Santo Padre: Fontana (Salvatore, Pd) che molla la presa così, senza strappare il polpaccio all’avversario?

Allora è proprio vero che la maggioranza di CMD’A inizia a traballare. E che è arrivato il momento di serrare i ranghi, facendo prevalere il senso di responsabilità. Anche perché per una divisione il Pd ha consegnato Cassino al Centrodestra. E Fontana (Salvatore, Pd) sarà tignoso. ma non sciocco.