Un hamburger con Mario (Conte della Selvotta)

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

di Domenico Malatesta
Conte della Selvotta

 

 

UN HAMBURGER PER CENA

Speravano in una buona cena in quel ristorante-albergo di Cassino dove erano stati convocati in tutta fretta dal commander in chief Mario Abbruzzese e dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro. (leggi qui ‘Tutti a letto senza cena dopo il vertice di maggioranza’) E perciò avevano avvisato mogli e fidanzate, mariti e fidanzati, di non preparare la cena perché avrebbero fatto tardi. “Tanto dopo le chiacchiere di quei due, sempre la stessa frittata, mangeremo e poi calici di spumante.” Avevano pensato assessori e consiglieri. Ed invece i piani sono saltati perché quei due non avevano fame. Perché M.A. si alimenta di voti e Carlo Maria è in dieta ferrea. E loro:”Ma noi abbiamo fame, che ci importa delle chiacchiere.”

La situazione è precipitata quando gli affamati hanno visto i camerieri andarsene. Il turno era finito e la cucina chiusa. E così a mezzanotte, il sindaco se ne è andato a casa, e gli altri si sono rifugiati in un pub del centro dove hanno trovato da mangiare un poco attraente hamburger. “Per colpa di quelle chiacchiere”. Ipse putavit.

 

IL BALCONE DI CMD’A, IL ROMANTICO

Durante il soggiorno estivo in quel di Verona a Carlo Maria D’Alessandro erano giunte voci di aspiranti assessori e di tante altre cose narrate anche dal Conte della Selvotta sul blog AlessioPorcu.it. E CMD’A, appassionato di storia, non aveva mancato l’appuntamento al balcone reso famoso dagli innamorati Giulietta Capuleti e Romeo Montecchi, nella tragedia di Shakespeare. Perciò il nostro CMD’A non si era arrabbiato per quelle voci ma aveva ceduto all’amore ricordando le frasi celebri dei due fidanzati veronesi, il loro amore non condiviso dalle due famiglie nobili che si odiavano. E perciò, arrivato a Cassino, resocontato dai suoi fedelissimi, ha subito convocato il summit sorprendendo anche i ribelli.

Chi c’era intorno al tavolo ovale? Per primi sono arrivati gli assessori, sette, anche per timore di essere silurati anzitempo. Con comodo ed anche in ritardo dieci consiglieri. Si sono giustificati per l’assenza, con motivazioni varie, i consiglieri Antonio Valente (impegni di lavoro), Francesca Calvani (al mare di Terracina nella casa di famiglia), Gianluca Tartaglia (lavoro), Carmine Di Mambro (convalescente).

Esordio di CMD’A. “Ascoltate, qui non ci sente nessuno, i cellulari non prendono. Chi si azzarda a riferire ad altri, soprattutto ai cronisti, quello che ci diremo, lo faccio fuori. Intesi.” Il cellulare del cronista a vita Domenico Tortolano, però, prendeva e registrava gli urli. “Adesso, ditemi tutto quello che dovete dire, le vostre richieste, i vostri problemi. Avanti sotto a chi tocca.” L’urlo imperioso di Carlo Maria ha impaurito gli astanti che hanno preferito ascoltare più che parlare. E così richieste di assessorati e di incarichi vari rimandati, quando il sindaco starà da solo nella sua stanza in comune.

E M.A. candidamente ha riferito:”Nessuno ha parlato di rimpasto. Abbiamo parlato delle prossime elezioni e della possibilità di più candidature e di vincere sia alla regione che in Parlamento.” E il listino alla regione? “Sono per l’abolizione”. Ipse dixit.

 

CMD’A, IL FRENATORE

“Nessun rimpasto. La maggioranza di centrodestra è compatta.” Riferisce il sindaco al cronista a vita. E aggiunge:”Ma se mi arriveranno richieste di assessorati con nominativi qualificati le valuterò attentamente. Senza fare stravolgimenti.”

Chi sono a rischio? Le tre assessore donne: Nora Noury (istruzione), Paola Verde (Innovazione tecnologica) e Dana Tauwinkelova (Lavori pubblici e manutenzione). Ma anche l’assessore alle finanze Ulderico Schimperna. Quando il ricambio? M.A, permettendo!! Il rimpasto potrebbe avvenire entro la fine dell’anno oppure dopo le elezioni regionali e politiche previste nella prossima primavera. Le donne, però, potrebbero non mangiare il classico panettone a Natale.

 

PICCOLI FRATELLI CRESCONO

Antonio Valente, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, vorrebbe rientrare in Forza Italia ma non lo vogliono. E allora farà gruppo con Rosario Franchitto che ha chiesto la tessera di Fdi. In due guardano in cagnesco Nora Noury, l’assessore senza consiglieri di riferimento pur essendo in capo a Fdi e sostenuto dall’esterno Enrico Iemma. E Nora Noury rischia la delega assessorile. Potrebbe essere la prima donna a lasciare la poltrona. E poi potrebbe toccare a Dana Tauwinkelova nonostante la protezione del consigliere-operaio Franco Evangelista. Quelli di Forza Italia non la vogliono più. “Quell’assessorato spetta a noi”, dicono. Dormono sonni tranquilli Benedetto Leone (che aspetta la fascia tricolore di vice sindaco da strappare dalle solide spalle del medico-ciclista Carmelo Palombo), e Beniamino Papa (protetto dai consiglieri Giuseppe Di Mascio, avvocato, e Angelo Panaccione, fontaniere-giardiniere ma lettore anche di Shakespeare).

Petrarcone il Polacco

Tra l’Ambasciata polacca di Roma e Carlo Maria D’Alessandro non corre buon sangue. Tanto che non è stato invitato a salutare l’ambasciatore Tomasz Orlowski che lascia Roma per un importante incarico in terra polacca. L’unico di Cassino a presenziare alla festa in ambasciata è stato l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Per i buoni rapporti tra l’ex primo cittadino e la Polonia nei mesi scorsi in un’altra cerimonia Petrarcone era stato insignito di una importante onorificenza della Presidenza della repubblica. Nei cinque anni in comune Petrarcone aveva partecipato a diversi eventi all’Ambasciata polacca a Roma e poi era stato invitato nella sede di New York dell’associazione polacca in Usa. Tanto che Petrarcone avrebbe voluto dare in gestione ai polacchi l’ex colonia solare di via Montecassino.

Ieri, invece, D’Alessandro ha annunciato che vuole venderla. E poi la vicenda Albaneta aveva accomunato Petrarcone e l’Ambasciata. Petrarcone ha detto:«Per me è stato un grande onore ricevere l’invito formale dell’ambasciatore Tomasz Orlowski. Persona che merita il massimo rispetto e che gode della mia massima stima.Nel tempo siamo stati molto vicini e questo legame non ha potuto far altro che rendermi orgoglioso. Il rapporto con tutto lo staff dell’ambasciata di Polonia è stato da sempre cordiale, e si è consolidato via via con gli anni anche grazie alle battaglie che abbiamo condotto, fianco a fianco, a Cassino».

 

 

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