Palombo come Sansone: Via da vicesindaco? Vado in opposizione (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Il leghista Palombo va all'attacco. Se mi revocate da vicesindaco passo all'opposizione. E vi faccio vedere i sorci verdi. Le Idi di Palombo. L'Ultima cena di M.A.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate.

IL LEGHISTA PALOMBO VA ALL’ATTACCO

Prima del fatidico 4 marzo volevano scacciarlo dalla giunta comunale di Cassino per aver osato la candidatura alle Regionali ostacolando quella di Pasquale Ciacciarelli, erede di M.A. alla Pisana. Chi è? Il leghista Carmelo Palombo, medico, ma anche assessore e vice sindaco.

Anche dopo i risultati delle elezioni di domenica scorsa c’è chi spinge per punirlo. Magari togliendogli la fascia di Vice. Chi sono i fautori della tesi politica? Quelli del cerchio magico che ruotano intorno ai numeri uno e due del palazzo comunale di Cassino.

Non ha fatto nulla e si è anche candidato perdendo e facendo perdere voti ai nostri vincenti. Togliamogli la fascia tricolore e facciamo la rotazione delle deleghe o lo cacciamo” hanno urlato nelle riunioni festose quelli del cerchio magico, vicini a Forza Italia.

 

LE IDI DI MARZO

Le Idi di marzo dell’antichità romana sono prossime. Nel calendario romano le Idi erano un giorno festivo dedicato al dio della guerra, Marte: il 15º giorno dei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre,il tredicesimo degli altri mesi.Le Idi di marzo indicano l’assassinio di Gaio Giulio Cesare, avvenuto il 15 marzo del 44 a.C. a opera di un gruppo di circa una ventina di senatori i quali si consideravano custodi e difensori della tradizione e dell’ordinamento repubblicani e che, per loro cultura e formazione, erano contrari a ogni forma di potere personale. Temendo che Cesare volesse farsi re di Roma lo uccisero.

Il rimpasto al comune di Cassino si avvicina. Il dilemma: rotazione delle deleghe o cambio di persone per scarso rendimento e per non aver portato voti ai due candidati forzisti, uno perdente e uno vincitore ma senza troppe preferenze.

Carmelo Palombo, invece, è uscito rafforzato dal voto, sia personalmente e sia come Partito. Sarò proprio il vice sindaco leghista a dettare l’agenda e a far tremare il cerchio magico e i numeri uno e due.

L’anatema: vi posso anche mandare a casa, è tuttora attuale. E così d’intesa col suo gruppo consiliare e con la dirigenza, Palombo ha deciso di passare all’attacco.

La decisione è stata presa in un vertice di ieri sera.

“Mi volete cacciare? Allora passiamo all’opposizione oppure appoggio esterno e votiamo a seconda degli argomenti”. Ipse dixit. Risulta dagli appunti del cronista a vita Domenico Tortolano.

Se le minacce di togliere le deleghe continueranno, sarà la seconda soluzione ad essere adottata. E la maggioranza vivrà nell’incertezza del sostegno dei due consiglieri leghisti.

Si vedrà già martedi sera durante il primo consiglio comunale post voto con il sindaco reduce dal tour berlinese per i fasti benedettini.

 

CHI HA VINTO E CHI HA PERSO

Alle elezioni di domenica scorsa ha perso M.A. dato per vincente, ha vinto ma non ha convinto Pasquale Ciacciarelli.

Ha vinto ma ha perso l’avvocato e professore universitario Gianrico Ranaldi, candidato di centrosinistra.

Tutti gli altri hanno perso e basta come la decina di candidati cassinati sparsi tra le politiche e le regionali.

L’avvocato Ranaldi ha ricevuto oltre 25 mila consensi ma avrebbe potuto raddoppiarli e diventare deputato “se avesse osato di più”. Dicono i suoi consiglieri amici: se fosse partito dall’inizio di gennaio (perché già lo sapeva), se si fosse circondato di gruppi di lavoro di esperti e di consulenti politici e di comunicazione politica. E se avesse investito di più. E se avesse distribuito “panem et circenses” di romana memoria nei 58 comuni. Se avesse attaccato, picchiando sotto la cintura il suo avversario.

Prima obiezione: Gianrico Ranaldi ha preso quei 25mila voti proprio per il suo essere diverso dai politici tradizionali e per il suo modo civile di porsi.

Seconda obiezione: M.A. ha fatto tutto ciò che non ha fatto Ranaldi ed ha perso.

I pentastellati non hanno speso un euro e hanno vinto. Ma è un’altra storia.

 

CHI HA DISTRIBUITO PANEM ET CIRCENSES

Anche al tempo degli antichi romani si votava. Prima oralmente e poi per iscritto. Già allora il popolo non si accontentava di solo “Panem” ma voleva anche “et circenses”.

Traduzione dal latino: «pane e giochi circensi». La locuzione per indicare in sintesi le aspirazioni della plebe (nella Roma di età imperiale) o della piccola borghesia, o in riferimento a metodi politici. La frase sarebbe del poeta latino Giovenale.

Tra le scritte elettorali sui muri delle case romane gli scriptores accanto al nome del candidato scrivevano “Oro vos faciatis” (vi prego di eleggerlo). E i candidati erano costretti ad elargire denaro per avere i voti.

Poca differenza con la campagna elettorale di oggi. Con l’aggiunta, oggi, di richieste di posti di lavoro. I candidati hanno promesso solo in questa campagna elettorale milioni di posti di lavoro oltre a modifiche di decine di leggi, a favore di questo o dell’altro, modifiche che scontentano tutti. O nuove leggi che nessuno approverà mai.

 

PANEM ET CIRCENSES DI M.A.

M.A. ha rispettato in pieno l’antico messaggio latino “Panem et circenses” omaggiando il popolo votante. M.A. ha accontentato la plebe e la piccola borghesia distribuendo ‘panem’ e assicurando ‘circenses’. Ed anche cento cene per il bene del popolo e dei ristoratori.

Ma qualcuno ha tradito. Chi è il Giuda o chi sono. (leggi qui Chi ha fatto vedere le (cinque) stelle ad Abbruzzese)

M.A. li ha segnati in nero sulla sua agenda. L’epurazione comincerà dal comune di Cassino. Sono avvisati. L’assessore Benedetto Leone (non diventerà vice sindaco) ha i nomi nello zainetto scolastico.

 

L’ULTIMA CENA DI M.A.

L’ultima cena di M.A. ad Isola Liri non ha portato bene. Bella festa e fiumi di spumanti. C’erano quasi tutti a cantare vittoria. (leggi qui E Mario rivendica subito un ministero per Ciacciarelli)

Non c’erano i consiglieri comunali di Forza Italia Rossella Chiusaroli e Gianluca Tartaglia che avevano intuito la batosta. Alle 20,30 di quella fatidica sera la consigliera era con zio Massimiliano Mignanelli, candidato alla Camera per il centrosinistra al bar Oro Nero di Cassino. Per uno spumantino! Dicono al Conte della Selvotta.

Casse di spumante e casse di fuochi pirotecnici erano pronti a illuminare il cielo sopra Cassino lunedi notte ed invece è piovuto sul bagnato.

Niente festa seppure per poco. A festeggiare sono stati altri.