Semestre bianco, comincia il circo dei Partiti

Dal 3 agosto Sergio Mattarella non potrà sciogliere le Camere. Le forze della maggioranza si preparano alla “guerra” su ogni singolo progetto. Quanto successo sulla riforma Cartabia è stato il prologo.

Le otto ore di estenuanti trattative e di improvvisati balletti sulla riforma della giustizia di Marta Cartabia sono soltanto il prologo di quello che succederà da adesso fino a febbraio, quando cioè sarà eletto il nuovo presidente della Repubblica. Da martedì 3 agosto, infatti, scatta il cosiddetto semestre bianco, durante il quale il Capo dello Stato non può sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Gli ultimi sei mesi in cui il Presidente della Repubblica è in carica e, per legge, non può sciogliere il Parlamento.

L’articolo 88 della Costituzione dice: “Il presidente della Repubblica può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”.

Semestre palude

Mario Draghi

 Cioè, secondo la Costituzione, il presidente della Repubblica non può indire nuove elezioni nei sei mesi che precedono la fine del suo mandato. Può farlo solo alla fine della legislatura, cioè alla fine del periodo in cui l’organo legislativo (il Parlamento, appunto, ossia Camera e Senato) è in carica. Ma la legislatura in corso terminerà nella primavera 2023. Oltre un anno dopo la fine del mandato di Mattarella.

Sergio Mattarella è stato eletto presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015. Terminerà alla fine del gennaio 2022, quando il Parlamento dovrà dunque eleggere il successore.

Perché le Camere vengano sciolte e si vada a nuove elezioni, occorre che il governo Draghi si dimetta prima della fine di luglio, e che non si riesca a trovare una nuova maggioranza parlamentare disposta a esprimere un nuovo governo. Solo così Mattarella potrebbe sciogliere le Camere. Ma oggi è 30 e domani 31 luglio. Dunque nei successivi sei mesi nella maggioranza di salvezza nazionale sarà un rodeo incontrollato.

Il rodeo incontrollato

Giuseppe Conte

Lo stiamo già vedendo. I Partiti alzeranno la posta, consapevoli che non si andrà ad elezioni anticipate. Scatta davvero l’ora della responsabilità. Ma le avvisaglie sono quelle che sono. Il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte metterà una “trappola” anche su un disegno di legge di rifacimento delle strisce pedonali, la Lega di Matteo Salvini proverà a cavillare su ogni disposizione che riguarderà la campagna di vaccinazione. Forza Italia qualcosa si inventerà. Il Pd di Enrico Letta sul ddl Zan andrà allo scontro e alla conta in ogni caso. Per mostrare i muscoli ad ogni costo.

Bisognerà vedere quello che farà il premier Mario Draghi. Ieri ha accettato una mediazione snervante che non ha intaccato la legge, ma ha aperto un varco per un metodo di stop and go che ha già fiaccato tutti i Governi della Repubblica.

Nel frattempo però si è anche aperta la corsa al Quirinale. E Mario Draghi è in campo. Però la prima opzione resta al momento la conferma di Sergio Mattarella.

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