Il senatore sfancula e lascia il dibattito sul referendum

Il senatore sfancula l’aula e se ne va. Maria Spilabotte raccoglie gli appunti e abbandona il dibattito sul referendum al quale sta partecipando. Accade nella sala delle conferenze dell’hotel da Memmina a Frosinone.

Il tutto avviene nella serata di venerdì. Il dibattito è organizzato dalla testata elettronica unoetre.it, partecipano in tanti. Molti sono stati a lungo nella sinistra e che oggi non si riconoscono più nel Pd. O meglio: non riconoscono più il Pd come un Partito di sinistra.

La tensione si taglia a fette. Ma a Maria non dovrebbe essere impensierita. Quello è stato a lungo il suo terreno politico. Sia il luogo e sia gli avversari. Il luogo è la sala di Memmina dove si tengono quasi tutte le adunanze provinciali del Partito. Gli avversari di oggi, sono militanti che per decenni hanno attaccato i manifesti insieme a lei, ciclostilato i volantini, fatto manifestazioni gomito a gomito.

A discutere di riforma con lei c’è Paolo Ciofi, presidente nazionale di Futura Umanità. E’ l’associazione  per la storia e la memoria del Partito Comunista Italiano. Sostiene il No. Ma il Dna politico è lo stesso di Maria. Vengono dalla stessa matrice. Così come per Riccardo Agostini consigliere regionale del Lazio, è del Pd e viene dal Pci. E vota No. Un altro che militò nel Partito che fu di Enrico Berlinguer è il deputato Nazzareno Pilozzi oggi al Pd e che vota per il Si. Modera e coordina l’avvocato Sonia Sirizzotti.

Il video (guarda qui) offre un senatore Maria Spilabotte dalla linea affusolata. Fasciata in un castigato maglioncino verde bottiglia su una camicetta nera a collo largo. Pantaloni a sigaretta in tinta con la camicia, aderenti ma non troppo alla nuotatrice che in estate si è fatta a bracciate lo Stretto di Messina.

La sala ha appena applaudito Ciofi. Tocca a Maria. Parla ma la sala rumoreggia. Non è d’accordo. Soprattutto quando dice che «Vent’anni di proporzionale hanno ingessato l’Italia». La moderatrice sgrana gli occhi ma tace. Dalla sala uno grida: «Ma sò vent’anni che il proporzionale non ci stà più»

La tensione sale intorno al minuto 39 della registrazione. Maria dice «... e a proposito dell’alleato Verdini: io mi ricordo che nel 2013, quando non eravamo capaci nemmeno di eleggere un Presidente della Repubblica, avevamo un cosiddetto governo Letta che si fregiava di avere alleato politico Silvio Berlusconi…»

Una voce la interrompe dalla sala: «Parliamo di Costituzione o no?!»

Maria obietta: «Ma sto parlando di Costituzione…»

In sala sale il brusio. Maria è in difficoltà: «Ma come, Ciofi ha parlato di JP Morgan, di Marchionne, di  riforma del Partito, ha parlato pochissimo di Costituzione e non gli avete detto niente…»

Una donna contesta: «Ha detto cose interessanti» Un’altra voce urla: «Parla di Costituzione!»

Maria scatta sulla difensiva e passa al Lei. Dimenticando che tra Compagni si usava il lei quando si voleva litigare. «Mi lasci dire… Se non vuole sentirmi è pregato di uscire. E di rientrare quando penserà di poter ascoltare anche cose che non fanno bene alle sue orecchie».

Il signore che la contesta non si lascia intimidire dal fatto che un senatore della Repubblica gli prospetti di essere messo fuori dalla sala. E ribatte: «Resta in tema».

«Lei è un grande maleducato»

«E tu resta in tema»

Maria Spilabotte, Senatore della Repubblica, replica usando un termine entrato ufficialmente nel Vocabolario dal 1953, che al giorno d’oggi ha perso la sua originaria intenzione spregiativa, utilizzato per invitare una persona a ritirarsi e avere un rapporto sessuale (o fare qualunque altra cosa) piuttosto che rimanere presente e disturbare con la propria presenza colui che ha rivolto l’insulto.

«Mavaffanculo»

«Ma vacci tu senato’»

«Voi mi interrompete»

«Nessuno ti ha interrotto». E poi la stessa voce dalla sala protesta «E’ la deputata che ha interrotto in contunazione!»

Per Maria è troppo. «Non sapete gestire la platea. Scusatemi ma ho un altro appuntamento. Mi aspettano a Vallecorsa ad un altro dibattito. Me ne vado da qui: non sapete gestire la sala. Fate incontri assolutamente pretestuosi».

Poi si rivolge al collega di Partito Nazzareno Pilozzi e gli dice: «E a te Nazzareno ti invito ad andare via».

Il deputato resta seduto a braccia conserte e non si sposta nemmeno di un millimetro dalla sedia.

Mentre Maria Spilabotte se ne va da Memmina. Insalutata ospite.

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