Sex2 / L’ipocrisia dell’ovvio: tutti abbiamo imparato l’amore al liceo

L'altro punto di vista. La decisione del Liceo Scientifico di non far tenere la lezione di Educazione Sessuale "è un'ipocrisia”. Perché i ragazzi, su questo, non hanno bisogno di permessi: è al Liceo che abbiamo scoperto l'amore

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Sono stato, con orgoglio, allievo del Liceo GB Grassi di Latina. Di quelli che “presero possesso” dell’attuale sede della scuola. Poi lì dentro è nata la passione politica, il collettivo studentesco, le occupazioni, il Consiglio di Istituto.

Poi, da vecchio, queste nostalgie diventano anche più importanti di quando le hai vissute per il sale della nostalgia. Quindi leggo tutto sul Grassi e seguo la vicenda dell’educazione sessuale vietata alla discussione, tante prese di posizione. (leggi qui: Se a scuola il sesso è tabù).

Strana cosa il sesso

Strana cosa il sesso. È la cosa più normale del mondo ma l’abbiamo trasformata in un “inferno nel mondo“.

Tutti i partecipanti alla vicenda (i favorevoli all’educazione ma anche i contrari, per tacere anche dei gatti) sono nati da atto sessuale, per amore quasi tutti, pochi per dovere. Intorno a noi ogni comunicazione scambio ha dentro qualche cosa che richiama non un bisogno, ma la necessità della vita di non fermarsi.

I ragazzi del Grassi, diciamo per sentirmi importante, i miei colleghi hanno chiesto qualcosa che sta nella vita; chi risponde di no ha paura che la vita nuova scalzi la precedente. Ci si può educare al sesso o no, ma certo comunque non si può non fare nel modo che ciascuno ritiene per se.

Eppure si discute, ci si indigna, ci si meraviglia. Chi propone di parlarne perché conosce l’effetto che fa, chi dice no lo fa perché vuole salvarsi la faccia con l’ovvio della “falsa coscienza”.

Quelli che al Liceo ci andavano negli Anni 70

Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Noi, la mia generazione, cercavamo agibilità politica chiedevamo parola, i ragazzi oggi chiedono anche gli argomenti. Il sesso? Al Grassi, testimonio io, ne parlavano negli anni ’70, tra noi e tanto. E, con scarse fortune, provavamo anche a provarlo. Perché tante pruderie? In quelle aule abbiamo, tutti, scoperto la bellezza, capito le forme della vita e sofferto per l’indifferenza della nostra scoperta.

Sì, tutti i ragazzi che sono passati dal liceo hanno lì scoperto il sesso e l’amore. E’ sconveniente? Ma che dite, è stato intelligente e divertente.

La discussione attuale è solo inutile, perché falsa. I ragazzi non hanno bisogno dei permessi, hanno il permesso della vita. Fateli discutere e tacete, la vostra è solo invidia di un tempo in cui eravate vivi come loro e non morti come siamo ora. E pensate al vostro primo bacio non al vostro attuale arido rancore.