Si chiude il Blue Forum, Di Maio: “Un servizio all’intero paese”

La seconda giornata del Blue Forum. da Gaeta nascerà il Manifesto Blue per il mare ed il pianeta. Gli interventi dei ministri Di Maio, Patuanelli e Garavaglia

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Se il Ministro degli Affari Esteri, in un colpo solo, ti definisce una delle Camere di Commercio più importanti d’Italia ed afferma che l’iniziativa che hai organizzato è “Un servizio all’intero paese”, allora vuol dire che stai facendo un ottimo lavoro e che ci sono molti motivi di soddisfazione.

Luigi Di Maio, ospite nella seconda ed ultima giornata del “Blue Forum Italia Network”, l’evento organizzato dalla Camera di Commercio Frosinone-Latina sull’economia del mare, ha utilizzato il palco di Villa Irlanda a Gaeta per sottolineare come l’obiettivo di rendere ancor più competitivo un settore che pesa per 80 milioni nel Pil italiano, sia la strada giusta da percorrere per immaginare uno sviluppo futuro di tutta l’economia blu in Italia.

Il presidente Giovanni Acampora, in prima fila ha incamerato con soddisfazione.

Lavoriamo sul Mediterraneo

Avete messo insieme un unico progetto integrato per un settore fondamentale per il nostro Paese” ha sottolineato il ministro Luigi Di Maio, rivolgendosi agli organizzatori del Forum.

Il presidente Giovanni Acampora, ha subito preso la palla al balzo ed ha incalzato il titolare della Farnesina. Prima i ringraziamenti di rito e di circostanza “per la sua presenza in un momento così complicato”, sia a livello internazionale, che su fronte politico interno. Poi, nello stile spiccio e di mare del presidente: “Ci siamo detti tante cose in questi due giorni – ha detto Acampora a Di Maio – e oggi che c’è lei le faccio una sintesi delle istanze raccolte, ponendole una domanda: cosa deve fare il Governo, cosa può fare lei, per riaffermare la centralità dell’Italia come pontile dell’Europa e del Mediterraneo da un punto di vista politico ed economico?”. Non la appoggia piano Acampora. Mette il suo interlocutore di fronte alle responsabilità di un intero Governo, al quale a chiedere conto delle strategie messe in campo è direttamente l’ottava Camera di Commercio in Italia per peso economico.

Una domanda che va a raccordare tutti i molteplici fili che si sono snodati durante i due giorni di forum. (Leggi qui: Blue Forum, il X Rapporto: un mare che moltiplica e ridisegna i confini).

Mare Nostrum

Un momento del Forum

E Di Maio ha risposto, partendo proprio dal Mare Nostrum: “Il Mediterraneo è l’area più importante da sviluppare a livello commerciale. Ce ne occupiamo spesso come area di crisi, ma in questo momento sentiamo che l’opinione pubblica italiana avverte l’utilità della politica estera”.

Un preambolo, quello del Ministro degli Esteri, che arriva a dama sulle azioni da compiere: “Bisogna continuare ad investire sulla stabilizzazione del Mediterraneo, che è l’area economica a cui interconnettere i nostri principali sistemi”.

Tornando all’Economia, dopo aver sottolineato il valore sul Pil italiano della Blue Economy, Di Maio ha voluto riaffermare il suo peso sociale. “In questo segmento gli investimenti e l’occupazione crescono soprattutto al centro e al sud. Ed allora – ha detto ancora il Ministro – dobbiamo immaginare che l’economia del mare deve essere sfruttata anche come strumento di coesione sociale ed è anche per questo che sono lieto di essere qui”. (Qui gli aspetti politici dell’intervento di Di Maio: Avvisi ai naviganti… della politica: acque agitate per il M5S).

Sfida difficile, ma ci sono i margini

La giornata era iniziata con gli interventi di due Ministri: quello del Turismo Massimo Garavaglia, in collegamento, e soprattutto quello in presenza di Stefano Patuanelli.

Acampora ha aperto la giornata rivendicando il ruolo di ognuno dei partecipanti al Forum: “Se abbiamo raggiunto l’obiettivo di far conoscere questa manifestazione oltre i confini del nostro paese è grazie ad ognuno di voi. Tutti noi sappiamo di aver raccolto una sfida difficile alla quale dovremo rispondere in tempi brevissimi. Costruiremo qui il Manifesto Blue, per il mare e per il pianeta”.

E Stefano Patuanelli, che di Acampora era stato ospite a Frosinone, ha sottolineato come la transizione non sia uno strumento, ma un obbligo. Ed una sfida da vincere. “E’ evidente che e prospettive economiche siano cambiate, la guerra ha creato incertezza. Oggi – ha continuato il Ministro – qualsiasi imprenditore non ha la capacità di programmare i propri investimenti e questo mette in discussione anche il Pnrr. E’ evidente che occasioni come queste siano quelle giuste per provare a rimettere a fuoco le nostre prospettive di sviluppo”.

Il Ministro del Turismo Garavaglia si è invece concentrato sul valore di nautica e stabilimenti balneari. “Recuperiamo valori di mercato rispetto ai concorrenti, siamo dieci punti avanti rispetto alla Spagna sulle strutture ricettive e questo perché stanno tornando gli stranieri e perché gli italiani durante la pandemia hanno ripreso ad apprezzare l’Italia”.

Detassare ed investire

Il ministro Patuanelli ed il presidente Acampora

Rappresentato anche il Ministero dello Sviluppo Economico, con il viceministro Alessandra Todde, che ha chiuso il cerchio, sottolineando le potenzialità inespresse della nostra nazione. “Abbiamo ottomila chilometri di coste, più dell’India, ma non abbiamo ancora espresso tutte le nostre potenzialità in tema di economia del mare”.

La Todde ha posto il focus sulla cantieristica. Lo ha fatto affermando che ora bisogna ragionare sulle politiche industriali e sulle potenzialità che si possono sviluppare nei contesti marittimi. “Bisogna confrontarsi però – ha detto ancora Todde – sul costo dell’energia. E poi sul costo del lavoro e delle materie prime, perché se rendiamo competitivi i territori con le infrastrutture, poi dobbiamo farlo anche nel panorama europeo. C’è bisogno – ha concluso il Viceministro – di detestare le aree marittime ed investire sempre di più sull’autoproduzione di energia”.