Si vota a Roma: test per Zingaretti, Raggi e Meloni. Con l’incognita Coronavirus

Foto © Imagoeconomica / Paolo Lodebole

In corso le suppletive per il seggio che fu di Paolo Gentiloni. Un risultato che verrà letto in chiave anche Regione Lazio e Comune di Roma. L’incognita dell’affluenza. Primo appuntamento elettorale ai tempi del Covid-19. Come sarà interpretato il dato.

Si sta votando dalle 7 di questa mattina e i seggi chiuderanno alle 23. Un test importante anche in chiave Regione Lazio e Comune di Roma. Parliamo delle elezioni suppletive di Roma, nel collegio che comprende diversi quartieri coinvolti, fra i quali ci sono Trastevere, Prati, Trionfale, Flaminio, Testaccio, San Saba. È il collegio dove il 4 marzo 2018 fu eletto l’allora premier uscente Paolo Gentiloni, nel frattempo diventato Parlamentare europeo.

Roberto Gualtieri © Imagoeconomica / Sara Minelli

Basta dare uno sguardo ai candidati per rendersi conto dell’importanza del voto. Il Partito Democratico schiera il ministero dell’economia Roberto Gualtieri. Gli altri aspiranti al seggio sono Maurizio Leo di Fratelli d’Italia, che è stato parlamentare di Alleanza nazionale e assessore al bilancio nella giunta Alemanno, per il centrodestra; Rossella Rendina per il M5S, la sola a farsi avanti sulla piattaforma Rousseau; Marco Rizzo per il Partito Comunista, Mario Adinolfi per il Popolo della Famiglia, Luca Maria Lo Muzio Lezza per Volt, Elisabetta Canitano per Potere al Popolo.

La prima sfida da superare è quella dell’affluenza. Domenica scorsa il dato di Napoli è stato a dir poco avvilente. Meno del 10% per la vittoria di Sandro Ruotolo, candidato del centrosinistra. Oggi in più c’è l’effetto Coronavirus. Anzi, le suppletive di Roma sono il primo esempio di elezioni ai tempi del Covid-19. Gli aventi diritto al voto sono circa 160.000.

Però attenzione ai grandi partiti. E ai leader. Nicola Zingaretti, segretario del Pd, non può permettersi la mancata elezione del ministro Roberto Gualtieri. Inoltre, il risultato della candidata dei Cinque Stelle sarà indicativa per capire cosa può succedere alla Regione e al Comune di Roma. Se cioè Virginia Raggi ormai è fuori dai giochi. Perché in questo caso alla Regione non ci sarebbero più alibi per Roberta Lombardi. Dovrebbe soltanto accelerare per l’intesa con Zingaretti. Ad ogni livello.

Giorgia Meloni, Matteo Salvini. Foto © Imagoeconomica / Livio Anticoli

C’è poi il centrodestra, che punta al doppio colpo: vincere a Roma e poi alla Regione. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si contano su Maurizio Leo. Il segretario della Lega romana Claudio Durigon sonda il terreno. Per la presidenza della Regione Lazio il testa a testa è fra lui e Fabio Rampelli. Giorgia Meloni guarda più in alto, direttamente alla presidenza del consiglio.

Il Carroccio potrebbe non disperarsi per un passo falso dell’alleata. Su tutto l’effetto Coronavirus. Quanti resteranno a casa?