Siamo tutti Sardine. Zingaretti lo sa e deve maneggiare con cura… la novità

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Mattia Santori fissa ad oltre il 25% una possibile cifra di rappresentanza. Ma per adesso il movimento combatterà la sua battaglia in Emilia Romagna. Il leader Dem è consapevole che questa è l’ultima occasione per rilanciare il centrosinistra. Ma le Sardine sono allergiche… alle correnti. Del Pd.

Oltre il 25%. E’ questo l’obiettivo delle Sardine, indipendentemente dal loro impegno diretto in politica. Lo ha detto Mattia Santori, il leader più conosciuto (oltre che riconosciuto) delle Sardine. Lo ha spiegato a “Mezz’ora in più” su Rai 3, commentando il sondaggio secondo il quale più di un italiano su 4 potrebbe essere interessato al movimento.

Ha detto Santori: “Il nostro obiettivo è superiore a un italiano su 4”. Poi ha affermato: “Il nostro prossimo passo è tornare sui territori da gennaio. Sarà dedicata particolare attenzione alle prossime elezioni in Calabria e, soprattutto, in Emilia Romagna”.

Mattia Santori da Lucia Annunziata

Concetto ribadito sulla pagina Facebook “6000 Sardine”. Dove si annuncia “attenzione alle periferie, a piccole città e province. Uno degli obiettivi fino a fine gennaio sarà raggiungere il più possibile territori che, spesso perché in difficoltà, si sono rivelati più vulnerabili ai toni populisti”.

Dunque, si torna in Emilia Romagna, dove tutto è cominciato. E dove si combatte la battaglia politica decisiva, il prossimo 26 gennaio. Perché se vincerà la Lega, allora sarà davvero complicato per il Pd provare ad organizzare un’alternativa convincente sul piano nazionale.

Se invece dovesse farcela Stefano Bonaccini, allora si aprirebbero scenari diversi. Con le Sardine protagoniste però. Il punto è proprio questo e Nicola Zingaretti lo sa benissimo. Sa perfettamente che esiste una differenza abissale tra il partito delle correnti (i Democrat) e un movimento, quello delle Sardine, che fa della libertà il proprio cavallo di battaglia.

Non usa bandiere, è lontano anni luce da ogni tipo di impostazione burocratica della politica.

Nicola Zingaretti

Il Partito Democratico deve maneggiare con cura questa nuova situazione, perché le Sardine potrebbero monopolizzare il voto del centrosinistra qualora scegliessero di impegnarsi direttamente in politica. Un obiettivo che non sembra però di brevissimo periodo. Per il Pd rappresentano un’occasione, forse l’ultima, per cercare di riorganizzare su basi nuove il fronte progressista.

A due condizioni però: lasciare piena libertà d’azione alle Sardine e scegliere gli alleati in prospettiva futura. Non ci sarà posto per tutti.