Sicurezza sul lavoro. Nessun dorma

Se ne parla sempre troppo poco e l'ultima indagine Inail non lascia dormire sonni tranquilli. Il tema sicurezza resta al centro del dibattito. Picano (FdI): "Subito stanziamenti per aumentare lo standard". E Bernardini (Cisl) scatta la fotografia provinciale

Alessio Brocco

In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo

Alle spalle una festa del lavoro in cui c’è stato davvero poco da festeggiare. E davanti c’è un orizzonte che riserva ancora molti punti di domanda. Se ne è parlato. Forse troppo poco considerando che l’attenzione mediatica, dopo il dibattuto intervento di Fedez, si è spostata altrove. (leggi 1° maggio senza sorriso. Il lavoro spera nel maxi piano)

L’occupazione si porta dietro gli strascichi di un 2020 che, causa pandemia, ha messo in ginocchio molti settori. E molte famiglie. Anche in questo caso, forse, se ne poteva parlare ancora di più. Così come non si parla mai abbastanza di sicurezza sul lavoro che, invece, si prende le prime pagine della cronaca quando succede il peggio. E muore una ragazza poco più che ventenne.

Più morti sul lavoro nel primo trimestre 2021

Foto: Imagoeconomica

Un’indagine Inail evidenzia che nel primo trimestre del 2021 le denunce di infortunio con esito mortale riferite al periodo gennaio-marzo 2021 sono state 185, a fronte delle 166 denunce rilevate nello stesso periodo del 2020 (+11,45%).

Di contro, nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2021 si sono rilevate complessivamente 128.671 denunce di infortunio, l’1,71% in meno rispetto al periodo gennaio-marzo 2020.

Con riferimento al genere, invece, la diminuzione riguarda gli uomini le cui denunce sono passate da 81.203 a 77.121 (-5,03%). In aumento, invece, le denunce delle donne passate da 49.702 a 51.550 (+3,72%).

Le statistiche certificano la necessità di uno sforzo importante per aumentare ulteriormente il livello di sicurezza. Anche sul territorio.

“Stanziamenti per il lavoro”

Francesco Borgomeo e Gabriele Picano

Dal campo politico interviene Gabriele Picano, vicecoordinatore provinciale Frosinone di Fratelli d’Italia.

“Non basta che lo Stato faccia norme – afferma – ma deve anche investire e incentivare le aziende per aumentare sempre di più lo standard sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Basta con i messaggi di cordoglio. Le famiglie vogliono soltanto che i loro familiari, la sera, tornino a casa.

Per l’esponente FdI “servirebbe una macchina amministrativa meno farraginosa”. E prosegue sottolineando che “non si può non ricordare che nel 2019 erano state anche tagliate le tariffe Inail per le imprese. Oggi bisogna agire con piglio: vanno introdotti massicci stanziamenti a favore delle imprese per investire sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro.

“Più criticità nelle piccole imprese”

Fabio Bernardini, segretario generale Fim Cisl di Frosinone, scatta una fotografia provinciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Riflettori accesi sul settore metalmeccanico.

“Relativamente alle aziende del comparto metalmeccanico – spiega il sindacalista – bisogna fare, in una visione generale, una distinzione tra le grandi e le piccole imprese“.

Il segretario generale Fim-Cisl della provincia di Frosinone Fabio Bernardini

Bernardini entra nel merito evidenziando che “nel caso dei grandi gruppi la sicurezza legata ai luoghi di lavoro è alta. Questo non si lega soltanto al fatto degli investimenti sui macchinari e sulle infrastrutture, ma anche al tema relativo alla formazione e all’informazione del personale. Con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che sono un valore aggiunto. In aziende di dimensioni più piccole, invece, si evidenziano più criticità. Con meno presenza sindacale e con lo scontro con i costi legati proprio alla sicurezza”.

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