In silenzio ci stanno uccidendo (perché le aziende vanno via da qui)

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

In silenzio ci stanno uccidendo.

La prima a fare le valigie è stata Sky tv: nei mesi scorsi ha organizzato il trasferimento da Roma a Milano di circa 200 dipendenti; buonuscita lievitata per chi ha deciso di rinunciare, incentivi per casa e trasloco a quelli che hanno accettato. Poi è stata la volta di Mediaset: 140 tra tecnici e giornalisti, stesso biglietto di sola andata Roma – Milano. Ora è il turno di Esso, la grande sorella del gotta petrolifere mondiale ha spostato da Roma a Genova circa 250 dipendenti.

C’è un motivo se tutti vanno via da Roma. Non si chiama solo Virginia Raggi. A Rupert Murdoch gran patron di Sky, che al Campidoglio ci stia il Movimento 5 Stele o il Pd, cambia poco. Così come per Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri non è un problema politico. Men che meno, chi governi Roma, frega qualcosa al Ceo di ExxonMobil, uno dei più grandi colossi dell’industria petrolifera mondiale.

La fuga da Roma ha motivi molto più concreti delle chiacchiere che fanno i politici. A chi deve far quadrare i conti alla fine del mese interessa ben altro.

Vale la pena fare due conti per capire cosa sta succedendo a Roma. Che è lo stesso che accadrà in provincia di Frosinone nel giro di pochi anni.

Alle imprese, grandi o piccole, interessa una sola cosa: avere le migliori condizioni per poter fare impresa. Cosa diamine vuole dire ‘le migliori condizioni per fare impresa‘ ?

Se la mia azienda fa un utile di un milione ed ha sede in un qualsiasi Comune del Lazio, paga più Irap che se si trovasse in un qualsiasi altro Comune d’Italia.

Il maxi debito da 10 miliardi nella Sanità ereditato da Nicola Zingaretti, piaccia o non piaccia, ha determinato la più elevata addizionale Irap d’Italia. Che, alla lunga, fa la differenza. Perché devo tenere la sede a Roma e non spostarla a poco chilometri?

Virginia Raggi non è estranea a questo discorso. A Roma, si pagano le doppie addizionali Irpef: comunale e regionale. Cosa significa? I lavoratori romani pagano il costo più salato d’Italia in termini di imposte sul reddito.

Supponiamo che sia un top manager. E che una multinazionale mi chieda di andare a dirigere la sua sede in Italia che ha base a Roma. Il solo fatto di avere la sede a Balsorano o San Pietro infine, mi fa risparmiare quasi il 4,5% annuo di minori addizionali Irpef (il 3,33% regionale e lo 0,9% comunale). Che applicato al mio stipendio da top manager fa un bel po’ di soldini.

Secondo voi, il management di Sky, Mediaset o Esso, dovendo decidere se stare a Roma, Milano o Timbuctù, tiene conto dell’affetto per Roma Capitale o dà un’occhiata al portafogli?

I soldi non sono tutto. E’ vero. Allora provate a partire da Roma per andare a lavorare nella sede italiana di Esso che – hai visto mai? – sta a Sora. Oppure nel centro storico di Frosinone. O, peggio ancora, partite da Cinecittà ed andate in centro. La qualità dei servizi pubblici in questa Regione è quanto di più lontano possa essere paragonato ad un qualsiasi altro Paese europeo.

Se poi volete toccare la differenza tra la burocrazia nostrana e quella nei Paesi civili, provate a rinnovare la patente a Cassino; poi fate la stessa pratica a Frosinone; quindi provateci a Roma. E se volete toccare la civiltà, rifate la patente a Bruxelles.

Gli industriali hanno calcolato il costo indiretto dell’inefficienza burocratica. Roba da sbullonare gli impianti e scappare. A Londra stanno ancora spernacchiando quel temerario che ha investito 15 milioni sulla Saxa Gres di Anagni per fare le mattonelle Green. A Torino e Bologna hanno presentato dopo la domanda e fabbricano. Qui il dottor Azzeccagarbugli, per non dire né si né no si è impegnato a fondo.

Come pretendiamo che un’azienda venga da queste parti a fare il suo business?

Dieci anni passano in fretta: se per mettere un po’ di asfalto a Cassino serve il prefetto e posarlo ad Anagni nell’area industriale è questione che riguarda António Guterres, neo segretario generale dell’Onu, non meravigliamoci se tra poco qui ci sarà il deserto e anche la Fca saluterà tutti. Piedimonte San Germano o Pernambuco in Brasile può essere questione di molto poco.

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