E Simone Costanzo scoprì Facebook

Il Partito Democratico alla fine scopre che Mark Zuckerberg ha creato Facebook e circa 2 miliardi di utenti sono attivi su quella piattaforma.

A fare la scoperta è il segretario provinciale Simone Costanzo. ha annunciato l’avvio da oggi di «una campagna di comunicazione social della Segreteria Provinciale del PD». In che modo funzionerà: «a cadenza di giorni pubblicherà un manifesto con una nota a margine, inerente l’attività, l’impegno e i risultati dell’azione politico amministrativa del nostro partito e dei nostri eletti nelle varie sedi istituzionali».

Si tratta di una rivoluzione culturale. Solo pochi mesi fa il vice segretario Sara Battisti chiedeva «di uscire dal blog» per concentrarsi sulla politica e non farsi condizionare dalle sollecitazioni che arrivavano dalla rete.

Ora invece Simone Costanzo detta un’altra linea. Vuole che tutti i dirigenti e i militanti condividano, diffondano e discutano in maniera attiva e interattiva.

La mossa va oltre l’apparenza. In questo modo, Simone Costanzo obbliga tutti a dire la loro pubblicamente. Basta mugugni che poi diventano malcontento e veleni.

Il rischio è quello di diventare un bersaglio. Perché Facebook è anche il più grande sfogatoio delle frustrazioni umane. E’ un luogo nel quale molti pensano che siccome usano una tastiera identica a quella su cui digita Massimo Cacciari anche loro sono filosofi. Coistanzo ne è consapevole: «in quanto forza di governo siamo oggetto di continui attacchi, anche con false notizie, ma crediamo nel valore positivo di una comunicazione basata sui social e di ampia diffusione».

Il bersaglio è la campagna lanciata ormai da anni dalle masse grilline. Quella di Costanzo vuole essere una forma di difesa e contrattacco. «Vogliamo rispondere con una vera e propria operazione verità e da qui lo slogan della campagna (Oltre le parole, i fatti ) con concretezza alle tante vuote parole pronunciate da diversi “predicatori“ del web, anche per restituire onore al tanto lavoro svolto dai nostri rappresentanti e dignità ai tanti militanti, che ogni giorno, malgrado un lavoro disinteressato a favore delle proprie comunità, sono oggetto di ogni tipo di insulto».

Benvenuto nel nuovo millennio, Segretario.

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