L’ossessione del centrodestra per la candidatura a sindaco

A Frosinone la coalizione appare concentrata soltanto su questo aspetto, senza porsi il problema di un’alleanza all’interno della quale necessariamente serviranno le liste civiche. Anche perché qualche pezzo si perderà.

A Frosinone alcune cose vengono date per scontate. Per esempio che Mauro Vicano sarà candidato sindaco tra un anno alla guida del centrosinistra. Per esempio che il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli non concorrerà più con il centrodestra e che anzi potrebbe spostarsi nel centrosinistra.

Non c’è chiarezza invece su chi sarà il candidato sindaco della coalizione che appoggia Ottaviani. E quale metodo verrà utilizzato. Se cioè ci saranno le primarie o se invece verrà cercata una soluzione politica ad un tavolo prima provinciale e poi necessariamente regionale.

Il candidato di alto profilo

Il professor Gino Scaccia (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Ma chi davvero potrebbe provare ad avanzare la sua candidatura a sindaco? I segnali circolati nelle ore scorse nel centrodestra rischiano di mandare in soffitta tutti i ragionamenti fatti fino ad ora.

Quali segnali. C’è stato un tentativo di coinvolgimento del professor Gino Scaccia, da lui prontamente respinto. È un accademico di chiara fama, ordinario di Diritto Pubblico all’Università di Teramo e di Diritto Costituzionale alla Luiss; attuale capo dell’ufficio legislativo del ministero degli Affari Regionali dopo essere stato capo di gabinetto al Ministero dei Trasporti. Il professore ha declinato con garbo la suggestione dichiarando a Corrado Trento su Ciociaria Ogginon sono interessato. La politica non è e non sarà mai il mio mestiere. Io sono un tecnico e uno studioso del Diritto e questo ho intenzione di continuare a fare“. (Leggi qui Guerra di nervi (e non solo) all’ombra del campanile).

Al di là della suggestione ed al di là della risposta, rimane il segnale: il centrodestra sta sondando profili di spesso nazionale per governare la crescita di Frosinone e portare avanti il lavoro avviato da Nicola Ottaviani.

La difficoltà che rischia di essere insormontabile è una: a Roma come a Milano, a Torino come in tutte le grandi città chiamate al voto in autunno c’è stata la fuga dei grandi nomi; tanto delle scienze e tanto della politica. Governare un Comune, con le norme attuali, non è un’impresa: è una follia. E se non è appetibile la Capitale d’Italia va riconosciuto che Frosinone ha un appeal un po’ meno attraente.

Il sindaco dal basso

Antonio Scaccia. (Foto: Stefano Strani)

La via ordinaria per le elezioni al momento registra i nomi di 4 che potrebbero fare il candidato. Intanto il capogruppo del Carroccio Danilo Magliocchetti, che non fa mistero di voler provare a giocarsi questa carta. Ci sta pure su un piano di rivendicazione di Partito, perché in sostanza la Lega ha già il sindaco di Frosinone. Nicola Ottaviani appunto.

C’è anche Adriano Piacentini, presidente del consiglio comunale del capoluogo e tra i sub commissari di Forza Italia. Intenzionati a partecipare appaiono pure gli assessori Fabio Tagliaferri e Antonio Scaccia, quest’ultimo leader della Lista per Frosinone.

Gli altri, che pure potrebbero dire la loro, al momento non sono della partita e continuano a dire che non ne faranno parte. Per esempio, gli assessori Riccardo Mastrangeli e Massimiliano Tagliaferri.

Discorso diverso per il consigliere comunale Carlo Gagliardi, uscito dal Carroccio qualche mese fa. 

Il punto di sintesi

Nicola Ottaviani, Claudio Durigon, Danilo Magliocchetti

Un punto di sintesi tra le primarie (volute da Ottaviani) e la soluzione politica (preferita dai partiti) potrebbe essere quella di far partecipare alle primarie un esponente ciascuno di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma il fatto vero è che appare veramente difficile  effettuare un’eccezione per il capoluogo ciociaro dopo che altrove le primarie non vengono fatte.

In realtà il centrodestra pare non preoccuparsi di un altro aspetto: la coalizione. Nel 2017 Nicola Ottaviani costruì una sua coalizione, composta soprattutto da liste civiche. Senza di quelle non si va da nessuna parte. Ed è forse su questo aspetto che il centrodestra dovrebbe concentrarsi maggiormente.

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