Gerardo saluta il Pd: «e non vado con Renzi»

Il sindaco di Minturno lascia il Partito Democratico. Il lungo elenco di mal di pancia politici. Ma non andrà con Renzi.

Tanto tuonò che piovve. Si assottiglia sempre di più la lista dei Comuni nella provincia di Latina a guida Partito Democratico. L’ultimo a scendere è il sindaco Dem di Minturno Gerardo Stefanelli che in un post, scritto all’alba, sul suo profilo Facebook ha annunciato di lasciare il Pd. “Non condivido più la linea politica impressa dal Segretario Nazionale in questi mesi”.

Gerardo Stefanelli

Stefanelli non lo cita ma era entrato in rotta di collisione da tempo con il segretario provinciale del Partito, il Senatore Claudio Moscardelli. Cioè lo stesso che l’aveva “sdoganato” dopo la sua lunga militanza nell’Udc del senatore e sindaco di Formia Michele Forte di cui è stato assistente parlamentare a Palazzo Madama, assessore provinciale all’Ambiente nel secondo mandato di Armando Cusani e rappresentante nel consiglio d’amministrazione nella principale azienda della provincia, Acqualatina.

Da settimane Stefanelli ripeteva che stava predicando “da solo e nel deserto“: l’azione politica del Pd provinciale era diventata “Latinocentrica dimenticando che il territorio pontino inizia a Campoverde, ad Aprilia, e finisce lungo la riva sinistra del Garigliano” ad oltre 130 chilometri di distanza.

L’elenco dei malumori

A Stefanelli non piaceva più un Partito a due trazioni, un Pd che aveva dimenticato le sue “periferie” con le loro istanze e proposte. Nei mesi scorsi l’elenco dei malumori non ha fatto altro che allungarsi: una nomina regionale rivendicata e non ottenuta, soluzioni mai viste alle tante emergenze che condizionano sempre di più lo sviluppo del Golfo; l’assenza di una strategia con cui invertire l’indebolimento delle infrastrutture economiche. E poi le risposte mancate per l’ospedale di Minturno.

Salvatore La Penna

Stefanelli, abbandonando il Pd, ringrazia uno dei due consiglieri regionali Dem eletti in provincia di Latina, Salvatore La Pennaper esser stato sempre vicino all’Amministrazione civica che rappresento  e in generale al territorio del sud pontino”. Ma appare più una circostanza di facciata che sostanziale.

Nessuno spostamento

Quale potrebbe essere ora il punto di riferimento politico di Stefanelli? Il sindaco non lo dice e tantomeno lo anticipa. Afferma soltanto “da oggi il mio impegno politico sarà esclusivamente dedicato a Minturno per portare a termine nel migliore dei modi questo mandato amministrativo: c’è ancora tanto lavoro da fare. Abbiamo portato Minturno fuori dal buio, ora è tempo di volare”.

Ma un aereo senza carburante non decolla, Stefanelli questo lo sa ed il venir meno dell’apporto finanziario – sinora garantito – di “mamma Regione Lazio” potrebbe, alla distanza, condizionare la realizzazione di alcuni progetti messi in campo. Stesso rischio corre la fuoruscita dalle secche della dichiarazione di pre dissesto.

Il modello Cosimino

Il modello di Stefanelli, minturnese d’adozione ma gaetano (per via del padre) di nascita, è proprio il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano politicamente ancorato a Forza Italia e al suo coordinatore regionale Claudio Fazzone. Mitrano gestisce una maggioranza essenzialmente civica in cui c’è un po’ di tutto: da Forza Italia (naturalmente) al Pd passando per la Lega.

Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano

Stefanelli questa sperimentazione l’ha effettuata due settimane fa quando ha restituito le deleghe (dopo una piccola cura dimagrante) ai suoi assessori. Nello stesso momento ha chiamato nel palazzo di piazza Portanova altri rappresentanti della società civile per ricoprire incarichi di governo minori ma sempre importanti. In quel momento Stefanelli ha deciso di staccare la spina dal Pd e le nomine dei nuovi delegati esterni come Laura Miola (Politiche di Inclusione Sociale), Roberto Rotasso (Ambiente), Erminio Di Nora (Problemi della Pesca) e Angelo Graziano (Sport), unitamente alle conferme degli uscenti Mirko Mendico (Memoria Storica), Nicola Martone (Demanio Marittimo) e Giuseppe Pensiero (Turismo), hanno palesato chiaramente un tentativo di attribuire ulteriormente il carattere di civicità alla sua maggioranza.

Il segnale dallo Sport

Basterà? Questo sperimentazione nella vicina Formia è desolatamente  naufragata ma c’è un motivo: all’assenza di un’adeguata offerta politica si è aggiunta un’insufficente capacità amministrativa di farvi fronte. Stefanelli con questo mini-tagliando ha dimostrato di andare oltre il tradizionale recinto del centro sinistra.

Il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli con il neo assessore Angelo Graziano

Il nuovo delegato allo Sport, il 41eenne sottoufficiale dell’Aeronautica Angelo Graziano non è mai entrato in vita sua in una sede di un Partito di sinistra. Nel 2017, alle ultime elezioni amministrative era candidato al consiglio comunale di Minturno per “Cuori Italiani”, una formazione civica che, sostenendo la candidatura a sindaco dell’avvocato Massimo Signore di Forza Italia (è di questi giorni la sua riconferma nel coordinamento provinciale del Partito), aveva un copyright ben preciso, Enrico Tiero, castelfortese di nascita ma latinense d’adozione, capogabinetto del Presidente Dem della Provincia Carlo Medici da una parte ma anche vice coordinatore regionale e commissario a Minturno dei Fratelli d’Italia.

I segnali di Amerigo

Ma torniamo a Stefanelli che ha salutato il Pd. Quest’iniziativa, in effetti, era stata anticipata da un qualcosa passato inosservato a molti dopo l’estate. Il consigliere comunale Amerigo Zasa, eletto due anni e mezzo fa nel Pd, aveva aderito alla lista civica “Minturno Cambia” fondata proprio da Stefanelli.

Zasa da meno di un anno si era dichiarato indipendente dal Pd in netto dissenso per la scelta della Regione e dell’Asl di trasformare l’ospedale – in cui lavora  – in un Punto di Primo Intervento.

Stefanelli in quel modo ha voluto lanciare un messaggio al suo ex Partito: Zasa – assessore e vice presidente della XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci – ha così permesso a “Minturno Cambia”  – la lista del sindaco – di avere lo stesso numero di consiglieri comunali del Pd. Intelligenza o furbizia politica.

Il post scriptum

Gerardo Stefanelli

Nel suo commiato dai Dem Gerardo Stefanelli con un “post scriptum” finale ha lanciato un “guanto di sfida” alla stampa locale.

“Per gli autorevoli commentatori politici locali, preciso con chiarezza  che non ho alcuna intenzione di aderire ad altri Partiti nazionali per cui pregherei di evitare inutili supposizioni e strumentalizzazioni”.

Tante parole per dire in sostanza che non va con Matteo Renzi. Ma c’è chi assicura che non manca giorno in cui Stefanelli mandi un messaggio su WhatsApp al numero del senatore di Pontassieve. Mentre il centrodestra minturnese in  silenzio sta dissotterrando l’ascia da guerra agli ordini del nuovo “Capitano” leghista ed ex consigliere regionale di Forza Italia Romolo Del Balzo. Ma questa è un’altra storia.