Sindaco nel mirino: “Già la terza crepa in appena sei mesi”

Il centrosinistra punta il dito verso la crepa che si è aperta in maggioranza con il cambio di denominazione di uno dei Gruppi. Che si aggiunge alla freddezza di Antonello Iannarilli. Ed all'isolamento di Borrelli

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

La crepa politica sono sicuri che ad Alatri ci sia. E provano subito ad affondare il grimaldello: per allargarla e renderla visibile. I Consiglieri del Partito Democratico sono certi che l’amministrazione comunale di centrodestra del sindaco Maurizio Cianfrocca mostri i primi segnali di scollamento. Le tracce ci sono: la rottura tra l’associazione Radici ed i due consiglieri eletti in maggioranza; la freddezza dell’ex Presidente della Provincia Antonello Iannarilli, l’isolamento dell’ex capogruppo della Lega Gianluca Borrelli.

Lo scollamento

Il sindaco tra Titoni e Dell’Uomo

È nell’episodio politico più recente che il Pd affonda il colpo. Cioè nel cambio di nome alla civica che aveva sostenuto il sindaco Maurizio Cianfrocca alle elezioni Comunali di ottobre: da “Alatri Comunità” a “Per Alatri“. (Leggi qui E la civica del sindaco cambia nome).

Non è una lista qualsiasi: è quella ritenuta più vicina al sindaco e che ha eletto i consiglieri Sandro Titoni e Ivan Dell’Uomo. Il motivo del cambio di nome è stato subito chiarito da alcuni degli ispiratori della e tra questi i componenti dell’associazione “Radici“. Hanno spiegato che erano venute meno alcune condizioni di dialogo e confronto. In pratica: totale scollamento tra associazione ed eletti. In altre parole: i due consiglieri non li rappresentano più.

Il Pd finito in minoranza con le elezioni dello scorso autunno non fa sconti. Finge la ‘non ingerenza nei fatti interni ad altre liste’. Ma in realtà fa l’esatto contrario. Basta leggere le dichiarazioni dei consiglieri Pd Fabio Di Fabio e Matteo Recchia. “I consiglieri Titoni e Dell’Uomo non rappresentano più la lista Alatri Comunità con la quale erano stati eletti. Non riteniamo siano da indagare le motivazioni, ufficiali o meno che hanno portato a questa rottura. Rimangono affari che interessano la maggioranza e la coalizione di centrodestra che si è presentata a sostegno di Cianfrocca”.

Terza crepa in sei mesi

Antonello Iannarilli

I due democrat però analizzano come la nuova giunta in nemmeno sei mesi abbia vissuto ben tre fibrillazioni. “La questione politica è rilevante: a nemmeno sei mesi dall’elezione del consiglio comunale, la Giunta Cianfrocca perde la fiducia di un movimento politico che aveva fortemente contribuito alla campagna elettorale e alla sua elezione”.

Ricordano gli altri due fronti di tensione: quello con l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli (FdI): il sindaco non lo ha voluto come Presidente del Consiglio Comunale né in qualsiasi altra posizione che potesse dargli visibilità; quello con l’ex capogruppo della Lega Gianluca Borrelli sin dal primo giorno sull’Aventino.

La sitazione viene riassunta in maniera chiara dai numeri: la coalizione spesso conta un solo voto di vantaggio in Aula.

La maggioranza in Consiglio Comunale si era già indebolita con la sostanziale emarginazione di due consiglieri, forse considerati scomodi dal sindaco e dal suo entourage” sottolineano ora i Dem. Per i quali “Ora comincia a scricchiolare anche la maggioranza politica e di popolo”.

Cambia poco

La seduta del Consiglio Comunale

Sul piano numerico, il cambio di denominazione al Gruppo non muta né gli equilibri né i rapporti di forza.

Non si può negare che al tempo stesso sia un elemento di rottura tra l’amministrazione ed una parte del mondo dell’associazionismo, di destra, che aveva convintamente sostenuto Cianfrocca. Tanto che insieme avevano dato vita alla civica “Alatri Comunità“, riprendendo quel discorso nazionale di “Italia Comunità“.

Ora di quella comunità non resta, dopo sei mesi, più traccia. Perché ognuno andrà per la sua strada. E cioè divisi  

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