Sindrome da “prima donna”: perché Renzi e Conte non si sopportano

Questa sera a Porta a Porta il leader di Italia Viva ufficializzerà lo strappo. E il presidente del consiglio stappera una bottiglia di champagne. I due non si sopportano, non soltanto perché andranno ad incidere sullo stesso spazio elettorale centrista.

Questa sera, nel corso della puntata di Porta a Porta, Matteo Renzi annuncerà la sua distanza siderale dalla maggioranza e soprattutto dal premier Giuseppe Conte. Dopo i vertici fiume coni fedelissimi la linea di Renzi è chiara: siccome sulla prescrizione non ci sono spazi per una sintesi, la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della giustizia Alfonso Bonafede andrà avanti.

Ma quali sono i veri motivi della rottura? Diversi. Intanto gli spazi elettorali. Giuseppe Conte, che cresce nei sondaggi sul gradimento, potrebbe guidare un futuro una lista centrista, che andrebbe quindi a togliere spazio a Italia Viva di Matteo Renzi.

Matteo Renzi e Giuseppe Conte

Ma c’è ovviamente altro: nella partita delle nomine (400) negli enti pubblici e nelle aziende statali Matteo Renzi vuole sedersi al tavolo da protagonista, non come comprimario che ha il 5% nei sondaggi. Questo perché ritiene di essere stato lui l’artefice della nascita di questa maggioranza e del Conte bis.

Ma ha capito che il Pd non intende lasciargli spazi. Matteo Renzi è perfettamente a conoscenza del fatto che presto ci sarà una pattuglia di responsabili a sostegno del Governo, ma intanto gioca le sue carte. Ha scritto l’Ansa: “Mentre nella maggioranza viene trovato l’accordo sul decreto intercettazioni, Italia Viva fa la sua campagna acquisti e incassa due passaggi dal Pd, ora ha 30 deputati e 18 senatori. Italia Viva voterà la fiducia ma avverte: “Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza”. Il governo pone la fiducia sul decreto Milleproroghe, dibattito aperto sulla prescrizione. Renzi: “Da Conte prova muscolare sulla giustizia”. Intanto si muovono i senatori “responsabili”, che si vedranno per concordare una linea da adottare rispetto al governo”.

Intanto Tommaso Cerno (senatore Pd) e Michela Rostan (deputata di Leu) aderiscono a Italia Viva. Cerno diventa così il diciottesimo senatore di Italia viva, Rostan la trentesima deputata. “Ci davano per morti e invece…”, notano fonti renziane. Il Partito Democratico l’ha presa malissimo.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

“Il senatore Cerno – dichiara in una nota il consigliere capitolino del Pd e esponente dei democratici di Roma Giovanni Zannola – che ha fatto la battaglia No Tav in dissenso dal gruppo Pd al Senato la scorsa estate, passa a Italia Viva che presenta tra due giorni con Renzi un piano shock sulle infrastrutture. Siamo alle comiche”. 

Intanto però lo scontro vero è quello tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Il premier vuole liberarsi di un alleato ingombrante, Matteo Renzi preferisce stare all’opposizione in questo momento. Ma bisognerà vedere se riuscirà a strappare in modo definitivo e forte. Fatto sta che siamo arrivati ad un punto di non ritorno e in ogni caso la maggioranza giallorossa dimostra ancora una volta di non riuscire a decollare. In realtà però, fondamentalmente, Renzi e Conte non si sopportano.

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