Salta di una settimana il vertice del centrodestra sulle elezioni comunali. Agende troppo affollate. Gerardi: "Ma ci sono tutte le condizioni per raggiungere un'intesa unitaria"
Tutto rinviato. Alla settimana prossima. Il vertice del centrodestra slitta a fine mese. Colpa della fiducia al Governo, dei quadri da eleggere all’Anci, delle agende troppo piene. i big provinciali di Lega (Francesca Gerardi), Fratelli d’Italia (Massimo Ruspandini), Forza Italia (Gianluca Quadrini) e Cambiamo (Pasquale Ciacciarelli) non si sono incontrati oggi.
Avevano appuntamento all’ora di pranzo a Frosinone. L’avevano deciso la settimana scorsa. (leggi qui Ciociaria, dove i leader del centrodestra si odiano da sempre). Bisognava mettere a punto una strategia unitaria per le Comunanali della prossima primavera in provincia di Frosinone.
Ma l’onorevole Francesca Gerardi oggi è bloccata a Montecitorio: uscirà tardi. Ha proposto lo slittamento di ventiquattr’ore: ma Gianluca Quadrini martedì è impegnato nell’elezione dei vertici dell’Anci. E mercoledì la parlamentare leghista ha una missione all’estero dalla quale rientrerà a fine settimana. meglio allora spostare direttamente a fine mese.
«Non c’è alcuna volontà di allungare i tempi, ci siamo già visti a Ceccano sabato scorso ed è chiaro che ci sono tutte le intenzioni per ricostruire un quadro unitario» spiega l’onorevole Francesca Gerardi.
Ma a Ceccano c’erano tutti tranne Gianluca Quadrini. Un segnale che lo stiano mettendo fuori dai giochi pochi alla volta? (leggi qui Del Brocco, prove generali da candidato sindaco) «No, Gianluca non è venuto al Cinema Italia di Ceccano perché aveva un altro impegno».
Forza Italia fa quadrato
Nel frattempo Forza Italia serra i ranghi. Lo fa giovedì sera ad Arpino al ristorante da Peppino ad Arpino. Riunisce per la prima volta tutti i quadri dirigenti provinciali. Ci sararnno i tre commissari provinciali Adriano Piacentini (zona centrale), Daniele Natalia (zona Nord) e Rossella Chiusaroli (zona Sud). Si confronteranno con il capogruppo in Regione Lazio, Pino Simeone e con il coordinatore regionale Claudio Fazzone.
È un segnale di vitalità. Nel quale mostrare a distanza che è Forza Italia ad avere ancora oggi il controllo del maggior numero di sindaci in provincia.
Ma è anche un segnale di legittimazione per Gianluca Quadrini. Che alcune voci volevano in momentaneo declino, con la conferma alla Comunità Montana messa in discussione da una manovra con Pd e 5 Stelle insieme. Invece non è così. E se anche fosse il Partito è unito.
Clima di smobilitazione
Nelle file azzurre intanto c’è clima di smobilitazione. Il coordinatore regionale del Veneto in mattinata ha salutato ed è andato via. “È è stata una scelta molto sofferta e lungamente maturata, ma non potevo continuare a svolgere un ruolo così determinante senza la giusta motivazione, perché penso che la politica non possa e non debba essere una questione di “poltrone” o di gradi appuntati sul petto“.
A Sud, Paolo Russo responsabile del dipartimento Meridione di Forza Italia ha accusato Antonio Tajani di occuparsi del partito “solo a mezzo stampa“.
Massimo Mallegni, vice presidente dei senatori di Forza Italia ha sfidato Tajani “a convocare un congresso“.
Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Dc e vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera ha lamentato il fatto che il suo Partito “federato insieme all’Udc con Forza Italia, dalle elezioni politiche, non è mai stato chiamato a riunioni, vertici, consulti, flash mob, niente di niente da nessuno, tranne la personale cortesia del presidente Berlusconi“.
Anche lui con le valigie in mano? Non ora, non subito. Però «nessuno si è preoccupato manco di avvertirci che Forza Italia passava dall’Aventino a piazza San Giovanni, dalla giusta polemica con Salvini all’annuncio di una alleanza organica. Queste cose le abbiamo apprese dalle agenzie di stampa».
E sulle agenzie di Stampa, Rotondi ha detto la sua opinione.