Solidiamo? La maggioranza dice no

Il voto che ha bocciato il progetto Solidiamo nasconde una serie di messaggi politici. Ancora una volta la maggioranza si è divisa. E Borrelli ha fatto un gioco a parte. Con lo scherzetto dell'elezione a sorpresa di Titoni... a sua insaputa. C'è già chi cerca stampelle per la maggioranza

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

La maggioranza dice no. Il consigliere di maggioranza Gianluca Borrelli della Lega lo aveva annunciato: «Al primo consiglio presenterò un ordine del giorno per chiedere alla mia coalizione di approvare il progetto Solidiamo» In sintesi un taglio delle indennità che spettano a sindaco, assessori, presidente del Consiglio e consiglieri, per destinarli ad istituire borse di studio. È il progetto applicato nella vicina Frosinone da anni dal sindaco Nicola Ottaviani e che è diventato un esempio di solidarietà verso gli studenti meritevoli. (Leggi qui Perché non Solidiamo anche ad Alatri? E leggi anche qui: Iannarilli assedia Cianfrocca: «Si a Solidiamo, rinuncio all’indennità»).

Il dibattito

Gianluca Borrelli

Borrelli ha presentato il suo ordine del giorno ma alla fine è stato bocciato, seppure di un soffio. È finita 9-8.

Un voto a cui, nei numeri “zoppi”, la fresca coalizione di centrodestra guidata dal sindaco Maurizio Cianfrocca si sta già abituando. Non è infatti la prima volta che la maggioranza si spacchi e per un solo voto veda passare la sua linea, perdendone due, però. Anche in questa circostanza le due minoranze e cioè il Pd e Polo Civico hanno condiviso con Borrelli la proposta, in parte modificandola.

Era già successo come nella votazione della presidenza del Consiglio. Anche in quel caso fini 9-8 per il centrodestra. (leggi qui Cianfrocca debutta con i franchi tiratori sulla via della Presidenza).

Borrelli passa il sale sulla ferita della maggioranza. «Sono deluso e rammaricato per come è andata la votazione. Sapevo che la mia proposta non era gradita ma nonostante questo l’ho presentata. Per la mia maggioranza e nello specifico per i miei colleghi (8 consiglieri e il sindaco) un’occasione persa ma soprattutto un passaggio di discontinuità con il centrosinistra che non c’è stato».

Borrelli, capogruppo della Lega, e la sua maggioranza continuano ad andare verso strade diverse. E Borrelli non è solo. Come i voti dimostrano.

Lo scherzetto e Titoni eletto a sua…insaputa

Sandro Titoni

Il consiglio ha vissuto un altro siparietto niente male. Si doveva votare per i rappresentanti da nominare per la Comunità Montana. In tutto tre: due spettanti alla maggioranza e uno alla minoranza.

La maggioranza aveva indicato come papabili Tiziano Latini e Ivan Dell’Uomo. La minoranza Enrico Pavia. Al termine dello scrutinio c’è stata la sorpresa. Tiziano Latini ha avuto cinque voti ed è stato nominato mentre Ivan Dell’Uomo ne ha ottenuti quattro come il suo collega di maggioranza Sandro Titoni spuntato a sorpresa.

Chi è Titoni? È già diventato delegato alla Cultura ma nessuno lo aveva indicato. Su di lui sono confluiti due voti della maggioranza e due della minoranza. Quattro voti com quelli ottenuti da Dell’Uomo. La scelta è così ricaduta su Titoni, sorpreso come la coalizione, visto che nel ballottaggio è stata premiata la sua anzianità.

Occhio ai messaggi

Nemmeno due mesi sono trascorsi dalla sua elezione ma per Cianfrocca ci sono stati già troppi segnali non positivi. Pensare di continuare a governare con un voto di scarto e non cercare di ricucire i rapporti interni può essere rischioso.

Ora passerà il Natale e i suoi eventi ma poi da gennaio servirà cambiare marcia, soprattutto in termini di discontinuità. Senza dimenticare che arriveranno temi di ampio spessore e avere i numeri risicati non conviene. Ecco perchè qualcuno nella maggioranza al di là di continui sorrisi e selfie, cene incluse, sta iniziando a fare dei ragionamenti. E cioè guardarsi intorno per allargare il campo e evitare rischi in prospettiva.

E dove? Non certo verso il Pd. Ma nel Polo Civico potrebbe trovare qualche risorsa. Ne basterebbe anche una. È su questa che qualche ambasciatore starebbe  in silenzio e dietro le quinte lavorando senza fretta… Soprattutto tenendo conto della provenienza politica passata. Di centrodestra