Sondaggi diversi, Governo stabile

Le rilevazioni sul gradimento dei partiti stanno diventando una vera e propria giungla. Le certezze sono la discesa della Lega, la crescita di Fratelli d’Italia e Cinque Stelle. Ma soprattutto la sostanziale stabilità. E allora nulla cambia.

Non è facile destreggiarsi nella giungla dei sondaggi che in questo momento stanno proliferando. In quello effettuato dall’autorevole istituto Piepoli (realizzato lunedì 4 maggio con la metodologia Cati-Cawi, 1.000 intervistati), la Lega di Matteo Salvini è stabile al 25%.

Mentre il Movimento Cinque Stelle continua a crescere raggiungendo quota 19% Il Partito Democratico guidato da Zingaretti è invariato al 22% mentre Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si conferma in rialzo al 13%. Forza Italia è al 6%, così come Italia Viva al 3%. Azione di Carlo Calenda e Sinistra/Leu valgono il 2% mentre il Partito Comunista di Marco Rizzo raccoglie l’1%. Altri partiti o liste complessivamente al 7%.

Matteo Salvini Foto © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Qualche differenza tra i dati di Piepoli e le stime per Affaritaliani.it del sondaggista Renato Mannheimer: Lega di Salvini in netta discesa al 26%, Pd stabile al 20,5%, M5S in crescita al 16%, Fratelli d’Italia stabile al 13% così come Forza Italia al 6%. Italia Viva in discesa al 2,5% e Azione stabile al 2%.

Ma proprio queste oscillazioni fanno capire quale è però la tendenza generale dei Partiti.

La Lega di Matteo Salvini continua a scendere in qualunque tipo di rilevazione. Chiunque la effettui. Mentre, per restare nel centrodestra, aumentano i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Forza Italia resta sostanzialmente stabile.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Così come stabile resta il Partito Democratico. I Cinque Stelle crescono. Mentre ormai è chiaro, a diversi mesi dalla fondazione, che Italia Viva di Matteo Renzi sul piano elettorale è destinata ad avere un effetto marginale. Almeno finora. Questi dati non spingono a possibili elezioni anticipate e neppure a ribaltone sul versante del Governo. Perché nessuna coalizione o Partito avrebbe la maggioranza, perché non ci sarebbero coalizioni diverse da quelle attuali, perché i Cinque Stelle rimangono la forza politica di maggioranza relativa in Parlamento.

L’unica variabile vera rimane la situazione economica, perché se l’Esecutivo Conte non riuscisse a rimettere l’Italia in una condizione di sicurezza, allora tutto potrebbe cambiare. Ma in ogni caso sarebbero necessarie delle novità forti. Come il cambio di rotta nel Pd e in una parte dei Cinque Stelle. Per il momento i sondaggio certificano la stabilità.