Centrosinistra sotto al 30%, settembre decisivo per Zingaretti

Le rilevazioni della Supermedia dei sondaggi danno il senso vero dei rapporti di forza nel Paese. Centrodestra largamente maggioritario. Il centrosinistra così non può pensare di competere. Forse al Pd converrebbe tornare all’opposizione.

Le intenzioni di voto nazionali riportate nella Supermedia AGI/YouTrend del 6 agosto 2020, sono l’ultima rilevazione utile del mese. E a settembre (20 e 21) c’è l’election day. I dati sono perciò molto interessanti. Iniziamo dai partiti.

Rispetto alla Supermedia di due settimane fa, la Lega registra un netto calo, pari allo 0,9% dei consensi che fa scendere il partito di Matteo Salvini al 24,6%. Il Partito Democratico perde lo 0,1% e si attesta al 20,3%. Nessun sussulto quindi. Il Movimento 5 Stelle occupa la terza posizione con il 16,6% dei consensi, in crescita di mezzo punto rispetto a due settimane fa. Vola Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che guadagna sette decimali e sale al 15,3%. Stabile Forza Italia al 7%.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Solo un partito politico raggiunge o supera la soglia del 3%, si tratta de La Sinistra che registra un rialzo di due decimali che lo fa salire al 3,1%. Invariato il dato per Azione di Carlo Calenda (2,9%), mentre cede lo 0,2% Italia Viva di Matteo Renzi che precipita al 2,7%. Fa ancora peggio +Europa, in calo di tre decimali, che scende all’1,8%. Verdi all’1,7%, in crescita dello 0,1%.

Maggioranza in crescita

Il trend quindicinale, indica la maggioranza Conte bis al 42,8%, in crescita di mezzo punto. L’opposizione di centrodestra perde lo 0,2% e scende al 47,9%, mantenendo comunque più di cinque punti di vantaggio. L’opposizione di centrosinistra passa dal 5% al 4,7%. 

Quando nacque il governo Conte II, il suo consenso era al 45,9%, contro il 46,3% dell’opposizione di centrodestra, quindi, la forbice è passata dallo 0,4% al 5,1%. Però, ciò non è dovuto alla crescita di FI, FdI e Lega insieme, che sono cresciuti solo dell’1,6%, quanto alla perdita delle forze politiche di maggioranza che hanno perso il 3,1%. Il centrosinistra vale il 27,8%, mezzo punto in meno rispetto a due settimane fa; ma in crescita di circa il 2% rispetto alla nascita del governo Conte II e del risultato ottenuto alle elezioni europee 2019, quasi cinque punti in più nei confronti del risultato delle Politiche 2018.

Il centrodestra

TAJANI CON MELONI E SALVINI

Il centrodestra vale il 46,3%, come già detto, ha perso lo 0,2% rispetto a due settimane fa, ma ha guadagnato l’1,6% dalla nascita del governo Conte bis. Rispetto al risultato ottenuto alle Europee 2019, ha perso l’1,6%, ma è cresciuta del 12,8% nel confronto con le elezioni politiche del 2018.

Il M5S  il 4 marzo 2018 valeva il 32,7%, praticamente quasi il doppio dei consensi di oggi. E’ in ribasso di mezzo punto rispetto alle Europee 2019 e di quattro punti dalla nascita del governo Conte II. Ma guadagna rispetto alle ultime due settimane.

Il punto politico però è chiaro: il centrosinistra, da solo, non va da nessuna parte. Mentre il centrodestra è largamente maggioritario. Settembre sarà decisivo soprattutto per il Pd: continuare a governare oppure provare a recuperare le battaglie dei valori?