Ipsos, Conte al timone ed il M5S diventa il primo Partito

Il sondaggio Ipsos di Pagnoncelli dice che Giuseppe Conte stravincerebbe nel confronto con qualunque altro candidato alla guida del M5S. Soprattutto che con lui al timone il Movimento volerebbe al primo posto nei consensi.

Più di manovra e meno di massa, più di proposta che di protesta: l’elettorato del Movimento 5 Stelle cambia forma dopo tre anni trascorsi in maniera ininterrotta al Governo del Paese, prima con la compagnia della Lega e poi con il Partito Democratico. La metamorfosi viene certificata dall’ultimo sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli sul Corriere della sera.

L’istituto di ricerche sociali ha domandato agli elettori del M5S chi avrebbero voluto come capo politico del loro Partito. Ha proposto come risposte i nomi del premier in carica Giuseppe Conte e quello di Alessandro Di Battista, la riserva di lusso del MoVimento tenuta in panchina proprio per essere messa in campo nel caso fosse fallito Di Maio e si rendesse necessario un radicale cambio di orientamento.

Giusseppe Conte

La contrapposizione tra i due nomi non è casuale. Negli studio sociali si ricorre a quella che si chiama ‘psicologia del profondo‘. È una delle regole base nella Psicologia della Comunicazione: in un test solo raramente il campione risponde in maniera spontanea e per come è, risponde invece per come vorrebbe essere e per come si aspetta che gli altri lo vedano. L’esempio scolastico: gli uomini si fermano a guardare le spider ma poi comprano le berline, osservano le bionde ma sposano le more. È per questo che nei test si ricorre a domande che ‘nascondono‘ al loro interno una serie di chiavi di decifrazione. Come in questo caso.

In questo caso, il sondaggio certifica un’evoluzione (o involuzione, dipende dai punti di vista) degli elettori M5S. Preferiscono la figura rassicurante e concreta di Giuseppe Conte a quella urlata e di protesta incarnata da Alessandro Di Battista.

La conferma arriva dalla domanda di ‘verifica‘. E se la scelta fosse tra Conte e Luigi Di Maio? Pochi dubbi: vince anche qui il premier in carica. Il Movimento 5 Stelle votato per contrapposizione ad un sistema inefficace e deludente ora da elemento di protesta assume i connotati dell’elemento di governo.

Alessandro Di Battista © Imagoeconomica / Paolo Lo Debole

I numeri di Pagnoncelli dicono che Giuseppe Conte ha il 61% nell’indice di gradimento; viene indicato come ideale capo politico grillino sia da tutti gli elettori intervistati che da quelli dichiaratamente grillini. Tra loro è ben il 42% a vederlo come candidato ideale alle prossime elezioni il 42%, mentre Luigi Di Maio si ferma al 27%, solo il 19% per Alessandro Di Battista.

C’è un ulteriore elemento di conferma. Il sondaggio Ipsos assegna al M5S il 17,1% dei consensi. Ma se Giuseppe Conte dovesse decidere di farsi un proprio Partito drenerebbe una parte del consenso in maniera trasversale e farebbe scendere il M5S al 12,7%. La forza complessiva del Partito di Conte viene accreditata dal sondaggio intorno al 14% (ma in questo caso la domanda è diretta e quindi la risposta meno attendibile: per restare all’esempio viene chiesto se guarda la spider o la berlina).

C’è un caso nel quale però Giuseppe Conte diventa il catalizzatore del M5S: se si candidasse come capo politico del Movimento, determinerebbe una sua immediata crescita fino al 24,3% catapultandolo al primo posto. Addririttura davanti alla Lega.

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio con la mascherina tricolore

Resta da comprendere quanto, dei parlamentari grillini attualmente seduti a Montecitorio e Palazzo Madama interpretino questo sentiment della base. Della nutrita pattuglia eletta in provincia di Frosinone, mai nessuno degli onorevoli Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri ha assunto esplicitamente una posizione politica interna: né a favore di Luigi Di Maio né con Roberto Fico, né con Giuseppe Conte né con Alessandro Di Battista.

Il che contribuisce a non alimentare il dibattito, almeno su scala locale. Ed a rendere meno individuabile il profilo politico del Partito sul territorio.