Sondaggio, Zingaretti prende il largo: +14% di vantaggio su Minniti, nonostante Martina

Il sondaggio Izi per Il Fatto quotidiano vede Nicola Zingaretti sempre in vantaggio su tutti gli altri aspiranti Segretario Nazionale Pd. Oltre 14 punti davanti a Minniti e più di venti su Martina.

Il vantaggio aumenta: Nicola Zingaretti sale a 14 punti di vantaggio sul suo sfidante più vicino nella corsa per diventare Segretario Nazionale del Partito Democratico.

A dirlo sono i numeri dell’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto Izi, commissionato da Il Fatto Quotidiano.

 

Il sondaggio

Il governatore del Lazio si attesta anche questa volta al 38,2%. Ha ben 14 punti di vantaggio sull’ex ministro dell’Interno Marco Minniti che i calcoli di Izi attestano al 23,8%.

Gli analisti prevedevano un’erosione del consenso di Zingaretti con l’ingresso in campo dell’ex segretario Maurizio Martina. Invece la quota del Governatore è rimasta intatta e nulla ha ceduto al 17,9% che ora viene accreditato a Martina, sul quale ha più di 20 punti percentuali di vantaggio.

Ha perso qualcosa Minniti ed hanno perso gli altri avversari. Francesco Boccia per Izi si attesta al 6,9%, invece Dario Corallo è al 5,2%. Scende l’ex portavoce di Renzi, Matteo Richetti che sta al 4,9%. L’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano è al 3,1%.

Il 38,2% con sette candidati è una percentuale altissima. Ma il regolamento delle primarie dice che mancano ancora 11,8 punti più un voto per poter essere eletto Segretario del Pd al primo turno.

 

Meglio dai gazebo

Nicola Zingaretti sta puntando con forza a quel 50% perché vuole una legittimazione popolare. Preferisce che il prossimo segretario nazionale Pd venga eletto dai gazebo e non da un accordo raggiunto tra le componenti nel corso dell’Assemblea Nazionale. Che è l’organo deputato all’elezione se alle Primarie nessuno raggiunge il 50%.

«Anche se non fossi io, l’importante è che chi venga eletto lo sia direttamente dalle persone ai gazebo. È una bella sfida che voglio combattere fino in fondo» ha commentatoil presidente della Regione Lazio.

 

A chi gli ha chiesto come farebbe opposizione da leader del Pd, Zingaretti ha poi risposto: «Già oggi faccio opposizione al leader della Lega attraverso atti come l’operazione di oggi nei confronti dei Casamonica, che ha un’amministrazione di centrosinistra come protagonista».

 

Chi guida la ruspa e chi mette la nafta

E proprio la demolizione della villa di proprietà dei Casamonica in via di Roccabernarda 15 è stata il teatro del nuovo match a distanza tra il governo a trazione leghista e l’opposizione Pd portata avanti da Zingaretti.

A muovere per primo il braccio della pinza idraulica demolitrice è stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La demolizione e’ poi stata condotta dai militari dell’Esercito, presente il presidente della Regione Lazio.

Una foto li ritrae insieme: Salvini nella cabina della ruspa, il militare che gli spiega cosa fare, Zingaretti che guarda e sorride.

La didascalia aggiunta dallo staff del Governatore è bruciante:

Non ci crederete (o forse si), ma è Salvini.

Il ministro dell’Interno si sta facendo spiegare da un militare come guidare la ruspa in modo da farsi un bel selfie alla guida, da vero capitano.

Poi c’è Zingaretti che da Presidente della Regione Lazio ha fatto da tempo gli atti amministrativi, ha finanziato la demolizione odierna e sta lavorando per dare un futuro concreto a questi spazi, che guarda e sorride.

 

Una risata vi seppellirà, profetizzarono gli anarchici nel XIX secolo.

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