Il sorano Ennio Mancini è il nuovo AD di Ambiente Surl, la municipalizzata dei rifiuti di Sora. Eletto al primo colpo. Passa la linea di FdI. Rimpasto a settembre
Il nuovo presidente arriva di notte. Al termine di un’intero pomeriggio di discussioni. Ennio Mancini, sorano Doc, 67 anni è il nuovo amministratore delegato di Ambiente Surl, la società in house, al cento per cento di proprietà del Comune di Sora, che gestisce i rifiuti.
La maggioranza del sindaco Roberto De Donatis ha serrato i ranghi nel corso del Consiglio Comunale della notte scorsa e lo ha scelto compatta alla prima votazione: con marcamenti a uomo stile Prima Repubblica, forse per evitare sgradevoli sorprese.
È passata la linea di Fratelli d’Italia, con la soddisfazione che si poteva leggere in modo inequivoco sul volto del consigliere Massimiliano Bruni. Lui ha tessuto la tela politica che ha portato in maniera compatta alla votazione. Che il timore di qualche colpo di testa, da parte di qualcuno dei membri della maggioranza di governo della città, ci fosse, si è letto chiaramente dai risultati del voto a scrutinio segreto.
Come votare per Prodi
Una seduta fiume, quella di ieri, cominciata poco dopo le 18 e terminata con il rinvio dell’ultimo punto all’ordine del giorno, poco prima dell’una di questa mattina, sulle note di Tozzi e Morandi, magistralmente eseguite dalla cover band chiamata ad esibirsi per recuperare i festeggiamenti civili di Santa Restituta, la patrona della città, che la settimana scorsa erano stati rinviati per maltempo.
Ben altro concerto quello andato in scena nell’aula consiliare di Corso Volsci. Una maggioranza che dopo dieci mesi di stallo, probabilmente legato anche a incertezze sulle procedure oltre che a qualche divergenza interna, alla fine è rientrata nei ranghi. Anche, se, dall’esito dello scrutinio, sono apparsi in tutta la loro evidenza metodi di “marcamento” a uomo da Prima Repubblica. È l’antica tecnica con cui riuscire a ‘firmare’ il proprio voto anche se dato nel segreto dell’urna. Come, per esempio, scrivere “Mancini”, oppure “Mancini E.” o ancora “Mancini Ennio”, “Ennio Mancini” e tutti gli incroci e gli innesti possibili e immaginabili, pur di essere sicuri l’uno dell’altro.
La stessa tecnica usata quando bisognava eleggere Romano Prodi come Presidente della Repubblica: mancarono 100 voti, i vari gruppi Parlamentari allontanarono i sospetti rivelando di avere votato scrivendo ciascuno in un modo differente il nome del candidato.
Nove voti e poi Geremia
A Sora era molto meno complessa. Alla fine i nove voti sono usciti tutti. Contro i sette della minoranza consiliare (non sono mancate battute sull’assenza della Pd Maria Paola D’Orazio) evidentemente orientati su altro: uno fisso su Michele Meloni e gli altri sei sul dottor Umberto Geremia.
Si, Umberto Geremia, il manager che ad agosto dello scorso anno aveva presentato la sua candidatura, salvo poi ritirarla per non mettere in difficoltà la consigliera comunale Floriana De Donatis, sua moglie nonché cugina del sindaco Roberto. “Anche se dal punto di vista legale non ci sarebbe stata nessuna incompatibilità” ha tenuto a sottolineare la diretta interessata durante il proprio intervento sull’argomento, che era il quarto punto all’ordine del giorno seguito da tre interrogazioni, di cui una molto pesante, proprio su ambiente micro discariche con una interrogazione presentata da Serena Petricca e Antonio Farina.
E proprio Petricca ha chiesto di sapere il motivo di questo enorme ritardo nella scelta dell’amministratore delegato, oltre a chiarimenti sulla vicenda Umberto Geremia, quest’ultimo rigorosamente presente in aula.
Schermaglie incrociate
Attacchi in questo senso sono arrivati su più fronti: degno di nota quello dell’ex sindaco Ernesto Tersigni che rispondendo a Natalino Coletta, dopo aver chiesto quanti fossero i consiglieri di maggioranza delegati all’Ambiente (visto che prima di lui si erano espressi anche il vicesindaco Fausto Baratta e la consigliera De Donatis) ha detto: “dall’intervento di Coletta abbiamo capito chiaramente che l’Ad della Sora Ambiente lo sceglie la maggioranza. In realtà lo sapevamo già, l’unica cosa che non si comprende è perché ci siano voluti dieci mesi quando di solito ne basta uno!”.
Ovviamente la maggioranza ha seccamente smentito problemi di qualsiasi natura. Il sindaco Roberto De Donatis ha spiegato che si è trattato di problemi procedurali.
Il dibattito è andato avanti per molte ore, alla fine, dopo tre votazioni, con una sospensione durata circa un’ora per problemi tecnici risolti con un emendamento alla proposta di delibera, l’Assise ha scelto l’Ad ed i due nomi di riserva, nel caso il primo da qui a due anni dovesse rinunciare: il secondo votato è Emiliano Taglione, il terzo Domenico Bartolomucci.
Non prendiamoci troppo sul serio
Ma non sono mancate goliardate, soprattutto alla seconda e terza votazione, cioè quando i giochi erano ormai fatti, fra svariati consiglieri di maggioranza e di opposizione, che si sono dilettati a votare per esempio il comandante dei vigili Rocco Dei Cicchi, Lino Caschera, Floriana Geremia (cognome del marito della consigliera De Donatis), Gigi Marzano (il vigile urbano che ha presenziato l’assise) e, addirittura, una funzionaria del Comune, Eugenia Tersigni che ha raccolto ben quattro voti. Non sono mancati voti nemmeno per il tecnico della sala Pasqualino Perruzza.
Un modo simpatico per sdrammatizzare una tensione che tuttavia è finita spesso con sorrisi, seppur ironici. Tutto è bene quel che finisce bene, con l’Assise rinviata all’11 luglio e con il rimpasto di Giunta rinviato.
Probabilmente a settembre.